CAC Brétigny - Brétigny-sur-Orge, France
16 / 01 / 2022 – 16 / 04 / 2022

Un concetto copyleft esplorato in diverse opere, The Real Show verrà presentato in vari luoghi del mondo. La prima rappresentazione, che ha luogo al CAC Brétigny, è l’episodio pilota di una successione di eventi che riecheggerà un modello di serie televisiva o cinematografica, con tanto di spin-off, prequel, reboot e sidequel. Inclusivo e allo stesso tempo introspettivo, The Real Show rimbalza nel centro d’arte, online e nello spazio pubblico attraverso video, podcast, programmi, performance e pubblicazioni, e scava ed espone i meccanismi dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso della popolarità e delle sue rappresentazioni.  

Le rappresentazioni della cosiddetta popolarità sono usate dai media, dalle grandi corporation agli YouTuber o TikToker, per stabilire un livello di autorità in grado di influenzare i nostri sentimenti così come il nostro comportamento sociopolitico. Allo stesso modo, lo spettacolo permanente della politica contemporanea, con le sue narrazioni che rispecchiano quelle di una serie televisiva (personaggi di conforto, suspense, ritmo incessante, climax, scontro ecc.), sembra verificare il pensiero di Roland Barthes sui limiti dell’intrattenimento culturale rivolto a quello che lui descriveva come “lo spettatore popolare” facilmente influenzabile Karl Kraus, e più tardi Pierre Bourdieu, hanno evidenziato l’influenza della cultura “pop” sui media e la conseguente omogeneizzazione. Alcune teorie populiste, come quelle di Chantal Mouffe, sembrano impostare la dicotomia in maniera diversa: dato che i mass media e i loro strumenti legittimano la cultura delle classi dominanti, è importante lasciare che la gente parli per sé. Condividere determinati movimenti, canzoni o altri atti culturali sui social media o altrove permette la costruzione di comunità fuori dalla norma. Come dimostrato dagli studi culturali, un mezzo popolare può essere veicolo di cambiamento o di idee anticonformiste. Questa tendenza, che è contraria ad una visione classista della conoscenza, è confermata dallo sviluppo delle culture di massa e alternative attraverso piattaforme e canali di streaming. In questo ecosistema di rappresentazioni, l’anonimato è qualcosa da temere o, al contrario, da ricercare come rifugio. 

Al CAC Brétigny, gli artisti invitati per The Real Show mettono in scena alcune forme di media (talk show, tutorial, incontri politici…) per rivelare sia le insidie ideologiche che i principi di emancipazione (Zeyno Pekünlü, Martha Rosler, Hannah Black, Yao Qingmei). La coreografia sociale di Erick Meyenberg, Christian Jankowski e Santiago Mostyn accentua la permeabilità tra il mondo delle immagini e quello dei corpi, l’influenza dell’uno sull’altro. I lavori più vecchi di Luis Pazos e Martha Rosler ricordano che il comportamento veniva normalizzato attraverso le immagini molto prima rispetto all’invenzione dei social media. È una questione di attrazione e l’idea di attrattività interessa anche le istituzioni culturali (Sean Raspet, Thomas Geiger / Kunsthalle3000) e l’artista (Gwendal Coulon).

Quali processi di circolazione favoriscono l’emergere del “popolare”? Ghita Skali e Aslı Çavuşoğlu presentano giornali contenenti voci, leggende metropolitane e altre profezie politiche. Questi sottolineano l’importanza dei meccanismi alla base della costruzione dell’opinione, come fa Virgile Fraisse con il suo nuovo film sull’informatore Christopher Wylie. Dopo BCC Channel, The Big Conversation Space (Clémence de Montgolfier & Niki Korth) continuerà la produzione di programmi televisivi online con The Talking Cure, che funge sia da dispositivo utilizzabile dai visitatori della mostra, sia da strumento per la gestione della comunità. Ask Addoley + Anna (Addoley Dzegede & Anna Ihle), a loro volta, utilizzeranno Spotify per produrre nuovi episodi del loro podcast di consigli. Infine, Hanne Lippard e Nora Turato danno voce all’anonimato, strumento di liberazione quanto mezzo per evitare le responsabilità.

The Real Show offre un palcoscenico internazionale per le questioni transnazionali sollevate dai lavori degli autori. Il 49 Nord 6 Est–FRAC Lorraine a Metz, la Cité internationale des arts a Parigi, Sandwich a Bucarest, The Latvian Centre for Contemporary Art a Riga e PLATO a Ostrava proporranno anche i propri “Real Show”, nei quali ritroveremo alcuni degli stessi protagonisti dell’episodio pilota. Queste sedi sono anche invitate a partecipare a questo primo episodio attraverso le proposte degli artisti per esplorare queste questioni in diversi contesti. 

Una mostra a più voci lanciata alla vigilia delle elezioni presidenziali francesi, The Real Show crea uno spazio tra privato e pubblico, tra ciò che è intrattenimento e ciò che è politico, uno spazio in cui il palcoscenico e la sfera intima possono dar vita a uno spettacolo comune.

Agnès Violeau e Céline Poulin.


https://www.cacbretigny.com/en/exhibitions/649-the-real-show