Cosa si intende oggi per Arte Audiovisiva? Che è il risultato di un percorso artistico che è partito dai movimenti artistici d’avanguardia degli ultimi secoli e dalle sperimentazioni pionieristiche di artisti, videomaker e musicisti che lavorano con tecnologie analogiche ed elettroniche come luci, quadri, cinema, architettura, video, arte contemporanea e la musica classica e il suono? E cosa resta oggi dell’entusiasmo techno di inizio XXI secolo, nato dall’integrazione sintetica tra componenti audio e video attraverso l’utilizzo di una nuova potente generazione di tecnologie software e hardware?
Negli ultimi vent’anni, l’Arte Audiovisiva è diventata un campo prolifico per la sperimentazione artistica, aiutata dal rapido sviluppo tecnologico (seguendo le linee dei mercati del software proprietario da un lato e delle fertili comunità di software e hardware open source e peer to peer dall’altro laterale), ma anche un territorio giocabile e partecipativo, capace di coinvolgere emotivamente il pubblico (e i mercati degli eventi della cultura di massa) ma anche capace di guidare i fruitori in un percorso di scoperta e fruizione di spazi fisici, scenografie architettoniche e mondi sensoriali immaginari . L’Arte Audiovisiva è oggi una disciplina ibrida, che mescola i propri linguaggi con quelli di altri ambiti artistici (performativi e non), senza dimenticare le esperienze artistiche del secolo scorso.
Campionamenti audio in tempo reale, codici di animazione grafica generativa, processi di sintesi audio, capacità di missaggio video, software audio reattivi di modellazione 3d, tecniche di djing e vjing, esperimenti di cinema dal vivo, ambienti immersivi interattivi, sono solo alcuni dei media utilizzati da artisti e designer per ottenere un puro integrazione sinestetica tra suono e immagini.
Guardando alla tradizione del cinema dal vivo e alle performance cinematografiche ampliate, possiamo trovare molti riferimenti con progetti audiovisivi contemporanei: dalle esibizioni dal vivo del violoncello di Walter Ruttman durante la sua proiezione su musiche composte da Max Butting al contributo di Oskar Fischinger a Color Organ European di Laszlo-Moholy Nagy tour, dai Vortex Concerts di Jordan Belson / Henry Jacobs al Morssison Panetarium di San Francisco alla partitura di Poème Electronique al Philips Pavillon composta da Xenakis e Varese, dal Movie Drom di Stan Van Der Beek all’Exploding Plastic Inevitable happening di Andy Warhol. Performance contemporanee di live media e live cinema, in cui elementi audio e video sono fortemente integrati attraverso l’uso di potenti software e tecnologie di sincronizzazione in tempo reale da un lato e un ritorno a oggetti fisici, strumenti analogici e tecniche cinematografiche dall’altro, espandere emotivamente i linguaggi artistici e gli elementi sensoriali come l’immersione, la sinestesia e la percezione espansa.
La capacità di creare nuove architetture audiovisive in cui il pubblico è coinvolto come parte attiva della performance. Artisti come Granular Synthesis, Roiji Ikeda, Carsten Nicolai, Semiconductors, Rechenzentrum, Skoltz Kolgen, Julien Maire, Bruce Mc Clure, Metamkine, Bas van Koolwijk, Hotel Modern, Otolab fanno parte della tradizione dell’Arte Audiovisiva, non solo una tendenza passeggera ma la vero punto di partenza per una ricerca futura sempre più approfondita e raffinata.
Senza dimenticare le branche del D/VJing, in grado di conciliare le esigenze della danza e del divertimento con quelle della sincronia del progetto audiovisivo – a partire dalle esperienze cinematografiche di riprese video e cut-up (ricordiamo la tradizione della metà degli anni Novanta, dai ColdCut agli Hextatic, dai Light Surgeon agli stessi Rechenzentrum, provenienti dalle esperienze della scena club nelle grandi città culturali europee degli anni Novanta come Londra e Berlino) per arrivare alle contemporanee audio-visualizzazioni di club in tempo reale realizzate con software generativi in tempo reale come VVVV – è al confine tra arte e scienza che personalmente ho trovato un interessante percorso di ricerca su linguaggi, estetiche e tecnologie che sembrano garantire un brillante futuro all’Arte Audiovisiva per i prossimi anni.