Dafne Boggeri è senza dubbio una delle più interessanti e polimorfe personalità artistiche emerse in Italia negli ultimi anni. Il suo approccio multidisciplinare l’ha vista attiva attraverso fotografia, video, installazione e performance in un percorso in cui forma e significato si articolano fra i confini dei media.

Il suo lavoro e’ stato presentato nelle mostre personali Relax, It’s Only Me, in collaborazione con Sonja Cvitkcovic, Los Angeles (2007), Hidden line on explicit surface n.01, Centre Culturel Français de Milan (2006), Espace Experimental, Le Plateau, Parigi (2004) e in numerose collettive come il progetto iItalo-belga Looking for the Border, Mechelen, Strombeek, Milano (2007) e videoREPORT ITALIA_2004/05, Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone (2006).

Per la sonorizzazione del live media You can wake up now, the universe has ended, basato su immagini di una curiosa fiction/remake interpretata dall’artista stessa ed ispirata al cult movie Rebel without a cause (Gioventù ribelle) e girata sulle colline di Los Angeles, Dafne Boggeri ha chiamato il trio femminile berlinese Rhythm King And Her Friends.

Rhythm King And Her Friends (Kitty-yo records) miscela e sintetizza con sofisticata intensità queer , sonorità elettroniche con melodie pop. Nei loro live i campionatori e le drum machine sono affiancati dai tradizionali chitarra/basso/batteria con liriche a due voci in inglese, francese e bulgaro. Dopo numerosi concerti in Europa e in America insieme a Le Tigre, Electrelane, Stereo Total, Lizzy on X,Cobra Killer, le RK&HF hanno recentemente registrato l’album Front of luxury , in cui atmosfere dance e beat sperimentali le hanno portate ad essere paragonate per energia a band come Stereolab o Luscious Jackson. Ho avuto modo di intervistare Dafne Boggeri in occasione di Netmage 08, e questo è il frutto della nostra chiacchierata.

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Silvia Bianchi: Come nasce questo progetto con le Rhythm King And Her Friends (Berlino, Kitty-Yo)?Mi ricordo che gia qualche anno fa avevi realizzato un video per loro… come è cresciuta la vostra collaborazione?

Dafne Boggeri: Le RK&HF ed io ci siamo incontrate nel 2004, il collante e’ stata una zine sulla scena musicale elettronica femminile a cui stavo lavorando ‘SUPERSTAR* Like my shoes…‘. Dopo qualche tempo le ho riviste suonare a Parigi ed e’scattata la collaborazione per il finissage della mostra Dispositif.01 per L’Espace Expérimental du Plateau. L’impatto che creano durante i concerti e’ fortemente visivo, quasi tutte le loro canzoni sono accompagnate da filmati e questa attitudine al linguaggio ‘per immagini’ la si coglie subito nelle loro corde.

‘Evolution’ e ‘I Have Lost My…’ sono due video che avevo presentato durante Dispositif.01 e che successivamente le RK&HF hanno deciso di aggiungere al loro materiale. Quando si e’ trattato di definire la parte musicale per Netmage avevo in mente una rosa di nomi fra cui al centro loro… il risultato finale lo si è visto per la prima volta a Bologna, nessuna prova ufficiale ma un tentativo di incastrare i pezzi, come in un “blinde date”. ‘You can wake up now, the universe has ended’ e’ il titolo del progetto che abbiamo presentato: lo spunto per la traccia video nasce da Rebel Withou a Cause. Mi piace pensare a queste immagini come un andamento a zig zag rispetto all’ellisse temporale della pellicola originale: si parte disorientati per ancorarsi ad alcuni punti fissi. Alla fine del film c’e’ solo il sospetto circondato da piccole ossessioni e da una danza immaginaria. Le riprese sono state fatte con diversi apparecchi fotografici digitali e questa scioltezza low-fi e’ un aspetto importante del lavoro.

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Silvia Bianchi: Negli ultimi anni ti sei mossa tra Milano, Parigi e Los Angeles, ti va di raccontarci come è avvenuto questo spostamento e come il tuo lavoro si è sviluppato in queste differenti realtà?

Dafne Boggeri: Da Twin Peaks a Milano per staccare il cordone ombelicale, a Parigi per caso, a Los Angeles per disperazione. Milano e’ stata l’occasione per definire le prime collaborazioni e iniziare a giocare con situazioni ‘off’. A Parigi si e’ trattato di una residenza per artisti in cui il tempo ha accelerato… con Yuri Go To Space abbiamo iniziato ad organizzare il microfestival Cortocircuito al Politburo, un piccolo locale nel Marais e i party queer Italians Do It Better nel club dyke Le Pulp. Poi c’e’ stato l’incontro con Fany Corral produttrice del collettivo Kill The Dj che mi ha dato l’opportunita’ di mixare video durante i dj set de Le Tigre, Chloè, Ivan Smagghe…e tutte queste esperienze in qualche modo sono confluite nella mostra finale Dispositif.01.

Los Angeles e’ stata una completa scoperta, geografica ed emotiva. Per la prima volta ho sentito il peso dello spazio e la costante sensazione di ‘dipendenza’. I tre mesi che ho trascorso lì per la Mountain School Of Art hanno dato vita a tracce per molti lavori che stanno prendendo forma, come ad esempio quello per Netmage.

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Silvia Bianchi: La tua carriera ti ha visto attiva in campi diversissimi, non riesco a dimenticare che hai iniziato come writer. Quanto il writing ti ha influenzato nel tuo percorso?

Dafne Boggeri: Si tratta di immagini, codici e feticci, che affiorano naturalmente, che camminano con me. Alla base resta l’idea del progetto, in qualche modo un’approccio quasi architettonico, per niente free-style, in cui lo schizzo e il disegno sono il passo piu’ importante perche’ l’idea e la sua utopia (coscienza extrasensoriale) si materializzino: abracadabra… consiglioin questo senso di leggervi ‘Style: Writing from the Underground’ (Stampa Alternativa/IGTimes, 1996).


www.surrenderwinona.com

www.kitty-yo.net/wp/artists/rhythm-king-and-her-friends

www.myspace.com/rhythmkingahf