Una volta i videogiochi nascevano nei garage, dalle brillanti menti di sviluppatori-demiurghi che, soli o in piccoli gruppi, infondevano vita alle loro creazioni digitali. Da oltre un decennio, le produzioni videoludiche destinate a varcare la porta dei negozi vengono concepite da enormi team di professionisti altamente specializzati: game designer, programmatori, modellatori tridimensionali, animatori, compositori, beta tester ecc…

Accanto a queste produzioni destinate al massmarket esistono tutta una serie di progetti, ad opera di singoli individui o piccoli team, che vanno sotto il termine di Indie-Games. Essi sono il frutto di esperienze diversificate e approcci spesso agli antipodi. Gli obbiettivi che spingono gli sviluppatori indipendenti a realizzare le loro opere sono molteplici: si và da chi spera di trovare un distributore per il proprio lavoro a chi, fedele a un approccio dichiaratamente underground, al di fuori delle logiche di un mercato classicamente inteso, mira ad un uso alternativo del mezzo.

All’insieme degli Indie-Games si possono iscrivere i Serious Games, opere pensate per fini educativi o propagandistici, atti a veicolare specifici valori o credenze; finalità che li distinguono dalla maggior parte dei videogiochi mainstream, dove il contenuto retorico non è quasi mai inserito coscientemente. Molti Indie-Games sono “Open-Source” oppure sono distribuiti gratuitamente.

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Un esempio eccellente di Serious Game distribuito gratuitamente su internet è 3rd World Farmer, sviluppato da un team capitanato da Frederik Hermund, studente alla IT University of Copenhagen. 3rd World Farmer simula la gestione di una fattoria in un territorio desolato dell’Africa, dimostrando come, in condizioni di estrema povertà e con risorse inesistenti, far fronte a eventi come siccità ed epidemie sia un compito impossibile; in questo modo il giocatore esperisce le ingiustizie subite dalle popolazioni del terzo mondo ed è chiamato a riflettervi.

Nella maggior parte dei videogiochi, il contenuto retorico non è dichiarato, esso lavora in modo quasi sotterraneo attraverso le regole del gioco. In Soldier of Fortune, titolo militaresco di Raven Software, in caso di perdite civili, il giocatore viene sanzionato negativamente solo se il civile ucciso è occidentale; rivelando un aspetto del contesto culturale all’interno del quale il videogioco è stato sviluppato.

Il videogioco, oltre ad essere, in quanto artefatto della cultura di massa, portavoce dei valori di un determinato contesto, chiamando il suo fruitore a manipolare le informazioni sullo schermo, ne fa un soggetto attivo a cui è chiesto costantemente di mettere in atto delle strategie e operare scelte. L’appello continuo alle sue facoltà lo stimola a passare da semplice consumatore a produttore di contenuti. Consci di questa attitudine acquisita, gli sviluppatori mettono a disposizione dei gamers strumenti atti a modificare od espandere le proprie opere.

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A tali modifiche è posto un limite, infatti i codici originali dei giochi, in quanto di proprietà della Software House che li ha creati, non possono essere liberamente diffusi o manipolati. Queste limitazioni non sussistono nei titoli Open-Source, ove però la modifica o l’implementazione di nuove feature sono destinate ad individui con competenze specifiche di programmazione.

Un raro esempio di gioco commerciale che consentiva la modifica dei suoi elementi fu Top-Banana, platform game prodotto nel 1991 da Hex, Software House che annoverava fra i suoi fondatori il duo Coldcut, responsabili della celeberrima label Ninja Tune e i primi a confezionare, nel 1987, un brano (Say Kids, What Time Is It?) interamente costituito da campioni.

Nella sua ingenuità, Top-Banana esaltava l’estetica del riutilizzo/riciclo, il confezionamento e i dischetti erano coerentemente realizzati con materiale riciclato, mentre i suoi personaggi apparivano nel videoclip dei Coldcut Global Chaos, brano costituito dal remix della colonna sonora del gioco stesso.

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Oggi che i new media, anche grazie al ruolo dei giochi indie, hanno operato modificazioni profonde negli scenari culturali, rendendo sempre più presenti i concetti di Open-Source e Remix, come riciclo ed eterna riproposizione della pop-culture e, non ultimo, quello di ecologia, l’esperienza di Top Banana appare sorprendentemente attuale.


http://heavygames.com/3rdworldfarmer/showgame.asp

www.ravensoft.com/soldier2.html

www.ninjatune.net/home/