Kistefos Museum – Jevnaker, Norway
23 / 05 / 2021 – 17 / 10 / 2021

Liquid Life è una mostra collettiva che presenta le opere di sette artisti visivi internazionali, tra cui cinque nuove commissioni, un’opera sonora collaborativa e una serie di spettacoli danzanti e musicali. Tutte le opere sono ispirate da una riflessione sulla relazione tra umani e natura attraverso l’ecologia postmoderna, l’ecofemminismo e la biologia. La mostra affonda le sue radici nell’espressione “modernità liquida”, coniata dal sociologo polacco Zygmunt Bauman e usata per definire un mondo postmoderno governato da quell’immediatezza e quella comunicazione che erodono i legami ancorati tra corpi e persone, rivelando la fragilità di una società basata sull’individualismo e sul cambiamento costante.

Esposta all’interno del Twist e negli spazi prossimi esterni, la mostra connette l’architettura iper-moderna dell’edificio all’ambiente naturale delle mistiche foreste norvegesi che lo circondano, sottolineando l’intricata relazione tra natura e umanità e interrogando la nostra capacità di coesistere ed evolvere insieme.

Simile a un guardiano o un’inquietante sentinella appoggiata al muro, la scultura angolare di Sandra Mujinga accoglie i visitatori ed evoca una presenza spettrale. Allo stesso tempo, assume il ruolo di nascondiglio architettonico. L’installazione è arricchita da una luce che ricorda uno schermo verde e immerge lo spettatore in un ambiente che sembra quello di un nightclub o di un viaggio distopico. Ispirandosi alle pratiche di costruzione del mondo trovate nei videogiochi, nei romanzi di fantascienza e nell’afro-futurismo, l’artista ci invita a entrare in un mondo effimero ed etereo.

A Future Adaptation of Giselle (Willis’ battle of whatever forever) di Cécile B. Evans è un’installazione cinematografica a tre canali, parte di un adattamento in corso del balletto classico dell’era industriale Giselle. L’opera è radicata nelle lotte di una famiglia che cerca di adattare Giselle in un rivoluzionario thriller eco-femminista, mentre il mondo sta crollando.

Ispirandosi al suo progetto liquido e tentacolare per il Padiglione francese della 58° edizione della Biennale di Venezia, Laure Prouvost ha rivestito il pavimento del Twist di una resina bluastra, ornando la sua superficie con rottami tecnologici, oggetti di vetro e materiali trovati in giro per il Museo. Il fiume immersivo di resina evoca l’attenzione che l’artista dedica agli elementi naturali e umani che la circondano.

Affacciata sul fiume, l’opera di Pierre Huygue è il risultato del suo progetto UUmwelt, ideato come una co-produzione di immaginazione tra un umano e una macchina e utilizzando l’interfaccia cervello-computer. L’opera è un’immagine mentale trasformata in un oggetto fisico e composta da un aggregato di materiali sintetici e biologici e microorganismi destinati a modificarsi secondo gli ambienti e, infine, ad erodersi con il tempo.

Nella sua installazione, Olivia Erlanger espone una serie di code siliconate di sirene a grandezza naturale appese agli oblò aperti delle lavatrici. Il surrealismo chimerico di queste creature mitiche sembra contrastare con la cruda funzionalità delle lavatrici, facendo eco al sito industriale di Kistefos e al suo dialogo con le foreste magiche che lo circondano.

Affascinata dal corpo umano come luogo di incontro tra microbiologia, materiali e storie personali, Ane Graff ha diffuso quattro serie di calici contenenti materiali assemblati. Considerando la relazione tra biologia sintetica e ingegneria biomedica, l’opera è stata potenziata da una collaborazione con lo scienziato newyorkese Tal Danino, grazie al quale l’artista ha potuto aggiungere colture batteriche e pigmenti ad alcune delle sue sculture che fungono da invasione vivente nello spazio della mostra da parte di una flora locale.

L’installazione di Max Hooper Schneider consiste in un assemblaggio simile a un santuario desertico, un segnale autostradale recuperato e un calco in alluminio di un tapis roulant demolito. Il risultato dell’installazione attesta l’interpretazione dell’artista in merito a una creazione di miti ecologici fondata sulle condizioni presentate da un unico ordine temporale e spaziale in movimento.

Un’opera di soundscape collaborativo, composta e prodotta dal musicista elettronico e produttore Samson, insieme a un gruppo di musicisti internazionali, accoglie i visitatori nelle foreste nello spazio espositivo mentre camminano fuori dal Twist. Ispirata alla liquidità e alla cultura popolare norvegese, quest’opera sperimentale prende l’ambiente sonoro del Museo come punto di partenza.


https://www.kistefosmuseum.com/exhibitions/liquid-life