RIBOT – Milan
28 / 11 / 2018 - 02 / 02/ 2019

RIBOT presenta la prima mostra personale in Italia di Nelmarie Du Preez (Pretoria – Sudafrica, 1985, vive e lavora a Pretoria) curata da Maria Villa. Una selezione di lavori recenti che trasporta lo spettatore in un universo alternativo, costellato da dispositivi robotici che analizzano e mettono in discussione il rapporto tra uomo e tecnologia.

Il titolo Atmosphere for Anticipation denota l’interesse dell’artista, sviluppatosi nei suoi studi più recenti, per il concetto di “predizione”, inteso non tanto come una supposizione basata su congetture e indizi, relativa a ciò che accadrà, ma come un’autentica disciplina che utilizza il futuro nei suoi processi decisionali effettivi, che implica un’azione e un movimento. È da queste ricerche specifiche che nasce Project 01: The Movement: l’installazione al primo piano della galleria, ideata e allestita appositamente per la mostra.

L’opera presenta una ricostruzione completa di un luogo di culto del futuro, abbandonato su Marte e portato in vita da elementi dall’alto valore simbolico: la bandiera di un movimento para-religioso, totem celebrativi, reliquie utilizzate nei vari rituali che emergono dalla sabbia arancione e una mano robotica con sembianze umane posta simbolicamente al centro della scena che tocca con le dita “Marte” che è in stato di emergenza.

Un ambiente straniante nel quale risuonano i mantra portatori di quell’evoluzione istituita, teoricamente, da una setta dedicata alla venerazione del progresso e consacrata nella figura di un profeta tecnologico e innovativo. Inevitabilmente riconducibile alla figura di Elon Musk,  questo sommo sacerdote immaginario è l’emblema di coloro che lavorano nel campo del progresso tecnologico e  in qualche modo spinge noi tutti a venerarli, attivando un sistema di pensieri affini a quelli religiosi e delle sette, coinvolgendo un gran numero di persone nella realizzazione delle loro idee, al punto di condizionare le nostre aspettative e, in qualche modo, di determinare il modo in cui  noi tutti spendiamo i soldi e impieghiamo le risorse.

La mostra presenta anche una serie di pezzi precedenti, che mostrano l’evoluzione dell’opera di Nelmarie Du Preez, e che mettono in evidenza alcune delle peculiarità del suo linguaggio artistico, soprattutto la capacità di costruire ambienti genuini, capaci di farci sperimentare – così come immaginare – un futuro surreale e vagamente distopico, costantemente in bilico tra tragedia e commedia.

Al piano inferiore, Autonomous Times (2015) e, su uno schermo appositamente collocato a lato del Progetto 01: The Movement, troviamo una selezione di quattro video appartenenti alle serie Loops of Relation (2013) e A Continuation (2016) . Il primo è un lavoro articolato che ancora una volta trascende i generi per unire performance, video e installazione al fine di analizzare le dinamiche alla base della relazione simbiotica tra uomo e tecnologia.

Da un lato, il lavoro racconta il ciclo di vita ideale di curiose macchine robotiche: l’esplorazione della loro autonomia, la loro sottomissione alla mente umana, il loro fallimento e riparazione. Dall’altro, la selezione dei video mostra sin dalle sue prime esibizioni prodotte in collaborazione con GUI – un dispositivo progettato e programmato dall’artista stessa e che trae ispirazione dalle azioni del duo Abramović -Ulay – la lingua e i riferimenti di Du Preez vanno oltre il modello, fino al punto di trovare la propria piena autonomia immaginativa, come si può vedere nei video di spari e scontri (2016).

Per Atmosphere for Anticipation, Nelmarie Du Preez ha elaborato un progetto speciale che offre l’essenza di tutto il suo lavoro eclettico: una piccola scultura in argilla dotata di componenti robotici, che si attiva a contatto con il tocco umano. La ricerca di Nelmarie Du Preez si basa su vari linguaggi: performance, fotografia, video e arte computazionale. Nel 2014 ha conseguito un Master in Fine Art alla Goldsmiths, University of London, dove nel 2013 ha anche completato un ciclo di studi in Computational Arts.

Mostre personali del suo lavoro sono stati tenute presso varie istituzioni pubbliche e private, tra cui: progetti pubblicitari, Hannover, 2018; Pretoria Art Museum, Pretoria, 2016; Room Galley and Projects, Johannesburg, 2016 e Arebyte gallery, Londra, 2015.


http://www.nelmariedupreez.co.za/ 

https://www.ribotgallery.com/