Museum of Contemporary Art Kiasma, Helsinki
28 / 02 / 20 - 26 / 07 / 20

Nella sue opere, l’artista finlandese Liisa Lounila esamina la contemporaneità attraverso le esperienze di vita comune e la registrazione del tempo.  Shadow Zone, la sua nuova mostra al Museo d’ arte contemporanea Kiasma che la vede come unica protagonista prevede video, installazioni sonore, insieme di oggetti, opere a neon e un’opera di realtà virtuale.

Le opere di Liisa Lounila notano, attraverso osservazioni sottili, cose che spesso vengono tralasciate. L’artista non pianifica mai le sue opere in anticipo ma documenta in modo casuale “avvenimenti strani” su tracce video o audio. C’è qualcosa di mistico che riguarda gli oggetti di tutti i giorni e le situazioni che Lounila si sforza di catturare nelle sue opere. Caratterizzate da un distacco calcolato e da una precisione tecnica, le opere tuttavia lasciano trasparire un senso di nostalgia ed eternità. A ispirare l’artista sono i suoi viaggi, le esperienze della natura e più in generale  la cultura popolare e l’arte visiva.

Questa mostra presenta l’arte multimediale di Lounila e oggetti dal 2008 al 2020. Il suono è il filo che collega opere e spazi. Il ticchettio meccanico degli orologi e i suoni di varia natura trasportano il visitatore  da una stanza a quella seguente ricordandoci lo scorrere inesorabile del tempo.

In Seven Crystal Balls, 2019, le voci delle sette radio appartengono a sensitivi anonimi residenti a  New York che analizzano le vite dei loro clienti leggendo i loro palmi e i visi. Nel video del 2020, Treasure, la parole “Aarre” (tesoro) è scritto con vernice spray su un lato di una roccia nei boschi di periferia. Negli anni i graffiti sono venuti via molte volte ma continuano a ritornare sempre nello stesso punto.

Nella proiezione Garden (2017 – 2019), la telecamera ruota intorno ad un appezzamento di terra incolto. Ad ogni nuovo ciclo le stagioni passano dall’estate all’inverno: le piante fioriscono e poi avvizziscono. Il giardino appartiene alla famiglia dell’artista dagli anni ’70. Qualche anno fa è passato all’artista che però non aveva intenzione di curarlo. Quindi ha filmato ciò che è accaduto non appena il giardino ha potuto crescere in modo selvaggio senza l’intervento dell’uomo.

Una delle prime opere è 7BPM risalente al 2013. Il video documenta un temporale notturno nello stato statunitense dell’Arizona. Un fulmine colpisce ripetutamente un canyon dietro una piccola palude. Il titolo è un acronimo di “7 beats per minute,” riferendosi cioè alla frequenza media dei fulmini durante la ripresa. Nei canyon i temporali possono continuare senza sosta per giorni o addirittura settimane come in un loop infinito senza inizio o climax finale.

In Take Away del 2017, stoviglie usa e getta e altri rifiuti vengono sigillati in un cubo di vetro. L’idea dell’opera è nata dai cumuli di immondizia che di solito si accumulano ogni giorno nei parchi pubblici. Gli oggetti sono ricoperti di palladio, un metallo prezioso simile all’argento.

Le onde sono un motivo che Lounila ha filmato in molte occasioni. Nella sua opera Breaking Point 2014 – 2020, i tre video mostrano onde che si riversano sulla spiaggia. La striscia di carta nell’opera è stata trovata tra i rifiuti. Deserti, parchi naturali e strade sudicie passano davanti agli occhi sullo schermo; luoghi disabitati che l’artista ha filmato da un finestrino di una macchina. Ha filmato questi luoghi “solo in caso”, senza nessun intento consapevole. L’enorme mole del suo archivio in bianco e nero è stata rivelata quando l’artista ha scoperto che tutti i suoi dischi rigidi e le cassette erano pieni e non aveva un posto dove salvare i nuovi file. Sebbene non siano interessanti da soli, questi videoclip sono diventati interessanti in virtù della loro enorme quantità nella sua video installazione Passing By 2008 – 2019.


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