Ritorna a Milano uno fra i più grandi protagonisti della nostra contemporaneità musicale, Ryuichi Sakamoto. Il celebre pianista e ricercatore sofisticatissimo di sonorità si presenta in un affascinante progetto che lo vede affiancato da Alva Noto (alias Carsten Nicolai), geniale manipolatore di suoni e immagini, con cui condivide un poetico penchant per forme espressive minimali, creando un progetto esecutivo rigoroso e sperimentale che si affaccia verso le nuove frontiere del suono.
Dopo la collaborazione per Vrion (il cd traboccante di semplice splendore inciso per Raster Noton, un successo discografico platenario), Carsten Nicolai aka Alva Noto e Sakamoto tornano insieme per dare vita ad una nuova sinergia fra pianoforte acustico e musica elettronica.
In Insen , lo spettacolo preparato per il pubblico di Milano, la complessa elaborazione digitale e le interattive installazioni video di Noto vengono contrappuntate dall’elegante ma sobrio, vibrantemente efficace, fraseggio pianistico di Sakamoto, creando così un dialogo insinuante e spesso incantatorio fra melodia, ritmo e tessiture virtuali. Una bellezza musicale discreta ed indimenticabile, che incanta per purezza.
Ryuichi Sakamoto ha iniziato lo studio della musica nel 1963, all’età di 11 anni, sotto la guida del Professor Matsumoto della National University of Fine Arts and Music di Tokyo. Anni dopo si diplomava in composizione presso la stessa università, specializzandosi in seguito nel campo della musica etnica ed elettronica. A partire dal 1977 inizia a collaborare con i più significativi artisti giapponesi in tutti gli ambiti musicali, dal pop al jazz e alla musica accademica; al contempo, forma nel 1978, assieme ad Haruomi Hosono e Yukihiro Takahashi la Yellow Magic Orchestra , complesso che doveva velocemente affermarsi in tutto il mondo, incidendo ben 11 dischi in cinque anni e diffondendo un particolare e sofisticato modello di technopop che avrebbe esercitato una non trascurabile influenza su fenomeni a venire come il rave e l’ ambient .
Nella sua carriera Sakamoto ha spaziato dal classico al pop, dall’acustico all’elettrico, dal teatro al cinema, esplorando anche il ruolo delle nuove tecnologie . Fra le sue pagine più noteva annoverata la colonna sonora del film Merry Christmas Mr. Lawrence . Non solo: Sakamoto ha vinto un Academy Award , un Grammy , un Golden Globe e ha conquistato i più alti riconoscimenti dei British Film Critics per la miglior colonna sonora originale, scritta per il film di Bernardo Bertolucci L’ultimo Imperatore . Il compositore e pianista è divenuto in seguito uno dei più richiesti autori di colonne sonore: lavora con Bertolucci ancora per due film ( The Sheltering Sky , Little Buddha ), con Pedro Almodovar ( High Heels ), Brian De Palma ( The Snake Eyes ) e Oliver Stone ( Wild Palms ). Collabora inoltre con Brian Wilson, Iggy Pop, Robbie Robertson, David Bowie, David Byrne, David Sylvian, Caetano Veloso e Youssou N’Dour e con scrittori quali William Burroughs e William Gibson. Sakamoto, che rivendica influenze da Beethoven ai Beatles, ha esplorato diversi generi: pop, technopop, jazz, bossa nova, musica classica contemporanea, gamelan e molti altri, ottenendo sempre risultati di grande originalità e di ineffabile sofisticazione.
Carsten Nicolai (conosciuto anche come Alva Noto ) è sperimentatore e profeta del minimalismo in tutte le sue forme. Artista plastico e scrittore, è un musicista di rilievo mondiale, nonché produttore musicale: l’etichetta Raster-Noto (da lui fondata nel 1999 con Frank Bretschneider) ha promosso un catalogo di esperimenti sonori che include Thomas Brinkmann, Kim Cascone, COH, William Basinski ed ovviamente Alva Noto. Nicolai ha collaborato con Sakamoto (nelle sei memorabili tracce del simbiotico album Vrion e nel successivo Insen ) e con Ikeda nella sua incessante ricerca della purezza e dell’equilibrio nell’arte e nel suono.
Come teorico, Nicolai ha scritto tre libri di estetica ed ha ottenuto un incredibile successo internazionale come artisto visivo. Ricordiamo le sue mostre personali: Neue Nationalgalerie (Berlin 1994); The New York Kunsthalle (New York 1996); Produktionen 1999/2000, Kunsthalle Vierseithof (Luckenwalde 1999); Paolo Curti & Co. (Milano 2001); Watari-um, Watari Museum of Contemporary Art (Tokyo 2002), Neue National Gallerie (Berlino, 2005). Tra le sue collettive più importanti vanno citate: Cadavere Exquis, Drawing Center (New York 1993); Welt Moral, Kunsthalle Basel (Basel 1994); Documenta X (Kassel 1997); Examining Pictures: Whitechapel Art Gallery (London 1999), Museum of Contemporary Art (Chicago 1999) Armand Hammer Museum of Art (Los Angeles 2000); Empty Garden, Watari-Um Museum (Tokyo 1999); Audible Images, The Museum of Contemporary Photography (Chicago 2001); Istambul Biennal (Istambul 2001); La Biennale di Venezia (Venezia 2001); Art/Music: Rock, Pop, Punk, Techno, Museum of Contemporary Art (Sidney 2001); Media Connection, Palazzo delle Esposizioni (Roma 2001), Palazzo della Triennale (Milano 2001); Frequenzen (hz), Schirn Kunsthalle (Frankfurt/Main 2005).