Tante sono le ricerche che ormai periodicamente vengono svolte in tutto il mondo sul sruolo che le nuove tecnologie e i nuovi media assumono nella nostra vita quotidianza, nei nostri usi e costumi. Netopticon è un report di questo tipo, ma assolutamente hacktivista nelle pratiche e nei modi, dato che il suo obbiettivo è quello di monitorare e valorizzare lavori e azioni che rivelano, sovvertono e demistificano i sistemi di controllo all’interno dei network, delle community o comunque nei nostri spazi urbani.
I lavori variano da quelli con approccio prettamene estetico e poetico a quelli trattano intimamente i sistemi di controllo e di monitoraggio, quelli con soggetto personale e narrativo a quelli politicamente orientati che invertono l’uso delle tecnologie come forme di controllo mediante la tecnica della controsorveglianza
Con lo sviluppo delle nuove tecnologie e del loro uso nelle nostre vite quotidiane, l’aumento di tracce informative lasciate da un individuo nella vita di tutti i giorni è considerevolmente aumentato (dai formi di registrazione in rete o telefonicamente alla corrispondenza elettronica personale, dalle registrazioni video a circuito chiuso al tracciamento mediante bancomat o carte di credito).
Nello stesso tempo le vie di controllo, di monitroaggio e di storage dei dati e delle informazioni portate avanti e incentivate da stati e governi nonchè dalle grandi conrporation si sono moltiplicate. Lo stato giustifica queste pratiche nel nome dell’autodifesa legittima, nel tentativo palese di difendere e stabilire l’ordine, i suoi interessi politico-economici, la sua ideologia di stato e la sua struttura di potere centrale. Analogamente le grandi corporation praticano gli stessi metodi con obbiettivi del tutto simili, sia di protezione che di espansione dei loro mercati di influenza.
In seguito agli attacchi dell’11 Settembre la situazione è radicalmente cambiata, da quando cioè, in nome della “guerra al tterrorismo” si è andata diffondendo un’irrazionale bisogno de parte dello stato di difendere se stesso e monitorare tecnologicamente le nostre vite. Questo è lo stato delle cose in cui viviamo, questo è ciò che vuole denunciare il report Netopticon, progetto di controinformazione curato da un gruppo di hacktivisti israeliani