E con la fine di maggio arriva anche il Mutek, appuntamento annuale con uno dei festival di musica elettronica e arte sonora più importanti e rispettati del pianeta, capace di raccogliere al suo interno una sempre ricca proposta di artisti internazionali, non necessariamenti famosi e affermati, in grado di declinare in modo indubbiamente efficace il concetto di musica e integrazione visiva che si è ormai affermato all’interno delle principali rassegne del pianeta. ù
Giunto indisturbato alla sua sesta edizione, il Mutek di Montreal invita quest’anno più di 100 artisti provenienti dai quattro angoli del pianeta che nell’arco di 4 giorni si esibiranno, discuteranno in workshop, seminari e lecture, esplorando come forse nessun festival di livello internazionale al mondo, il concetto di integrazione tra fonti digitali sonore e visive.
Il Mutek 2005 presenta quindi alcuni artisti di livello assoluto, imperdibili intepreti delle arti sonore e visive del nostro tempo. Gente come Apparat, Bas Von Koolwijk, Biosphere, Deadbeat, John Duncan, il nostro Martusciello, Matthew Johnson, Monolake, Radian, Richard Chartier, Robert Henke, un interessante soundsystem della Staalplat, Tylor Dupree, Analog e gli eroi di casa Skoltz_Kolgen.
Parallelamente alle esibizioni degli artisti in differenti luoghi di Montreal, da non perdere sono alcuni progetti e panel di discussione presentati da questa sesta edizione. Il progetto Le Placard, già noto in Italia ai pochi visitatori del Peam di Pescara 2004, è l’unico festival internazionale nomade fruibile in internet e via cuffie grazie a un sistema di stanze di ascolto, visitabili anche contemporaneamente in differenti parti del mondo, e con una serie di artisti che suonano direttamente dalla loro camera o dal loro studio.
Inoltre, come nelle ultime 4 edizoni, sarà presente il Mutek Intersection, con una serie di 6 panels di discussione sugli effetti che le tecnologie, la cybe cultura, le arti digitali hanno sulla vita di tutti i giorni, la realtà del nostro tempo e la fisicità di qualsiasi processo creativo