INAUGURAZIONE CON FRANCA SACCHI - ARPA EOLIA, DIE SCHACHTEL GALLERY - MILANO
25 GENNAIO 2005

Inaugura questa sera a Milano un nuovissimo spazio espositivo e sound art gallery, il Die Schachtel Soun Art Gallert, con l’esibizione della musicista milanese Franca Sacchi e la sua opera Arpa Eolia.

Il merito di questa interessante iniziativa culturale va ai due milanesi, uno musicista e l’altro designer, che formano Die Schachtel, etichetta indipendente di musica elettronica sperimentale e contemporanea nata nel 2003 che si propone ora come spazio espositivo dedicato alla sound art e alle sue molteplici manifestazioni.

Die Schachtel prende il nome da una composizione del musicista Franco Evangelisti del 1969 e si pone l’obbiettivo ambizioso di produrre la musica di molti musicista conemporanei elettronici e sperimentali a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’80, considerati dei veri e propri pionieri ma spesso sconosciuti ai più perchè non sono mai riusciti a pubblicare i loro lavori. Proponendo molte delle loro composizoni anche dal vivo negli spazi della galleria, Die Schachtel si pone l’obbiettivo ulteriore di metere a contatto molto di questi musicisti con le nuove generazioni.

Ognuna delle produzioni della label potrà infine considerararsi come un vero e proprio oggetto di sound e art design, realizzato con elevati standard sonori e grafici, con grande cura dei dettagli e dei materiali utilizzati, dalla plastica al cartone al legno per dimostrate come sia possibile realizzare oggetti di design di edizione limitatissima che vadano ben oltre le possiblità date dal cd o dal vinile.

la presentazione dela sound art gallery è affidata questa sera alle note della compositrice milanese Franca Sacchi. Presenza enigmatica e riservatissima, Franca Sacchi (Milano, 1940) ha dedicato tutta la sua vita alla musica, alla danza e allo yoga. Nel corso degli anni ha condotto una complessa ricerca interdisciplinare operando un’integrazione della musica con tutte le manifestazioni formali, dalle arti visive alla danza, cercando di ridiscutere in modo radicale gli stessi presupposti del fare arte. Dal 1966 al 1975 lavora essenzialmente nel campo della musica elettronica e concreta creando composizioni, organizzando conferenze e dibattiti. Nel 1968 fonda a Milano il Centro Ricerche Musica Elettronica e lo dirige fino al 1970. Realizza anche lavori di tipo interdisciplinare con pittori, scultori e architetti (Pistoletto, Lapietra, Scheggi, Isgrò) e compositori (Giuseppe Chiari, Giancarlo Cardini).
Dopo un intenso periodo di riflessione, elaborazione ed evoluzione del suo fare arte, abbandona la composizione per dedicarsi esclusivamente all’improvvisazione – sia musicale, sia coreutica. Il suo metodo, che attualmente insegna in una scuola da lei creata, si caratterizza per l’ampio spazio dato non solamente alla tecnica, ma anche e soprattutto all’elemento umano con tutte le sue facoltà di manifestazione (corpo, pensiero,emozioni, psichismo. intelligenza). In questo contesto nasce il suo concetto di “En-statica”, felice integrazione di elementi come improvvisazione, danza,rito, insegnamento e performance, meditazione e naturalmente anche musica elettronica.

In “Arpa eolia”(1970) il proposito era di decondizionare il pubblico, e con esso l’atto dell’ascoltare, nella convinzione che le assenze (sonore in questo caso) esistono indipendentemente dalla loro manifestazione sensibile. I suoni dell’arpa eolia emergono infatti senza alcun intervento esterno, per così dire da soli: la musica non è soltanto in ciò che risuona (nella corda o nell’arpa) ma anche e soprattutto in ciò che fa risuonare. E allora il passo successivo è per l’autrice il decondizionamento, questa volta di se stessa: il lavoro concreto si svolge sul suono, trattato come materia prima da esplorare in un percorso di continua ricerca, teso a valorizzare il potenziale espressivo e comunicativo che l’autrice può attivare nel momento in cui decide di mettere in gioco la propria identità musicale, che cresce e si sviluppa dando forza al gesto creativo. Il momento estetico che sta alla base del multiforme operare di Franca Sacchi è costruito sulla focalizzazione estrema e tenace della nascita dell’evento artistico, che ridefinisce non solamente l’opera, ma la propria funzione di autore-strumento.
La musica ridiscende alla sua stessa origine e diventa per cio’ stesso opera di ricognizione interiore, attraverso magnifiche tessiture basate su lunghi toni sostenuti, che sono anche una profonda meditazione sull’essere suono

 

 

www.die-schachtel.com