Codec è un progetto realizzato da Vdg25.org, nasce con l’intento di offrire alle numerose realtà artistiche indipendenti spazi dove poter sperimentare nuovi linguaggi, nuove forme espressive e mostrare la propria creatività.
Codec 0.1 è il primo passo di questo progetto: un festival musicale ed allo stesso tempo una mostra, dove vari artisti attraverso linguaggi diversi coinvolgeranno sensorialmente il pubblico. Le varie performance avranno come filo conduttore il tema della Non Violenza. In collaborazione con l’associazione Artisti per la non Violenza, l’evento si svolgerà a Pistoia, città avara di iniziative dedicate all’arte ed alla musica.
La serata del venerdì è dedicata alle arti audio-visuali e alle molteplici forme espressive scaturite dall’utilizzo delle nuove tecnologie.
Protagonisti delle sperimentazioni saranno:
– Flushing Device, progetto audio/video nato alla fine del 2003 dalla collaborazione tra Alessandro Massobrio (musicista) e Valentina Scotti (videomaker), attualmente il loro progetto verte sulla ricerca di uno spazio sonoro dilatato e rarefatto composto da disturbi sonori naturali a cui si mescolano lunghi feedback di chitarre, melodie lineari e beat minimali.
– Gli ItFromBit, (ex Laronza), nascono nel 2000, con l’intento di sperimentare nuove suggestioni audiovisive in cui i loop video di Vj A.Nutria supportano i loop percussivi delle programmazioni elettroniche manipolate da Fgroove, che fanno da base per le sferzanti parole di Avox, alle voci effettate ed alla chitarra ritmica di appoggio, contrastato ai suoni di sintesi con cui Bwave costruisce ipnotici loop melodici, mentre Doctor Distopic crea tappeti noise sottraendo all’etere frequenze attraverso la radio CB.
– Gli OTO, duo di artisti fiorentini accompagnati dai video di Giuseppe Chiesa, mescolano musica elettronica a video animazioni e video creati da video-sintetizzatori e video-processori analogici.
– Infine il Dj set di Himi Prod e Spiko, direttamente dalla bolognese Radio Città del Capo, con sonorità breakbeat e drum’n’bass, accompagni dalle immagini di alcuni dei più rappresentativi giovani Vj italiani: Zava & Lopez (coseloschevideo) da Pisa, _Underscore da Reggio Emilia, Vj Virgilio e Giuseppe
Chiesa da Firenze, Besegher da Torino, Blanches da Bologna, A.Nutria da Sarzana, Mediamash da Firenze e Influx da Pistoia.
La serata del sabato avrà un approccio “live” attraverso atmosfere e melodie cangianti grazie alla partecipazioni di band di vario genere:
– Lorenzo Del Pero, eclettico chitarrista pistoiese che ama comunicare attraverso le melodie della sua chitarra e della sua voce, a volte roca a volte profonda, ogni sua sensazione, idea, passione; è autore sia di canzoni comunicative sia di numerosi capricci di chitarra in grado di emozionare il pubblico dalla prima nota suonata fino all’ultimo, esasperato, grido.
– L’orastrana, laboratorio di musica e poesia formato nel 1993 a Macerata, si esibirà nell’imprevedibilità di un capitolo extra di “Work in progress”, un reading/painting/concerto ideato da Carlo Natali e Mauro Rocchi amanti dell’improvvisazione più pura, i quali affermano: “Molto è lasciato all’improvvisazione, al lato emotivo: i musicisti, durante la serata, non sapranno mai del tutto cosa i poeti leggeranno, così come i poeti non sapranno cosa i musicisti suoneranno tanto meno si saprà quali colori andranno ad imprimersi sulla tela”. Il tutto in una influenza reciproca della musica della poesia e della pittura.
– La Banda a vapore, accattivante progetto nato nel 2003 su iniziativa di Roberto Boccardo con il proposito di rivisitare i principali autori della musica italiana “fermandosi in tutte le stazioni”. Accattivante non solo perché gli spettacoli iniziano simulando la partenza di un treno di cui La Banda a Vapore è l’immaginaria locomotiva, ma soprattutto perché, proprio come un passeggero, il pubblico viene coinvolto in un viaggio che attraverso i variegati panorami della canzone d’autore approda ad orizzonti jazz sopra i binari di una assoluta originalità.
– I pistoiesi Lily Road concluderanno l’evento; i quattro emokids, accompagnati dal vj-set degli amici Influx, tradurranno le loro energie e i loro più profondi sentimenti nelle melodie di un hard-core tutto emozionale
CODEC ART
E’ il capitolo di Codec dedicato alle forme espressive dell’arte più “materiali”: installazioni, scultura, fotografia, pittura e tutte le forme artistiche tradizionali. Gli spazi all’interno ed all’esterno del Melos ospiteranno le opere realizzate dagli artisti appositamente per l’evento, che rimarranno visitabili in entrambe le serate. I partecipanti sono:
– Anonymous Art, duo di giovani artisti livornesi, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi comunicativi che colpiscono il fruitore nei suoi sentimenti più intimi; presentano il video “Wash your sins”, una confessione simbolica che indaga sul concetto di machia peccato, annullando con l’allegorico lavaggio la colpa impressa.
– Cane Capovolto, gruppo fondato a Catania nel 1991; la loro ricerca passa attraverso varie ricerche audiovisive che privilegiano la matrice scentifica della comunicazione e soprattutto la sua risposta nello spettatore. Il cinema super-8, lavori di montaggio che praticano la “dissonanza cognitiva” (i video “Plagium”), un’interpretazione cinematografica del Radiogramma (dagli esercizi di stile alla costruzione del testo attraverso la riproduzione casuale del lettore cd), il progetto “Stereo” (un sistema di classificazione di immagini, suoni e diversi formati di ripresa), il video “Impero” e falsi spot radiofonici che analizzano la “guerra” ed “il nuovo ordine mondiale”, l’installazione urbana “Nemico interno” (con equipaggi di 15 viaggiatori con walkman), costituiscono elementi che hanno esplorato trasversalmente audio e video nell’arco di 12 anni di attività. Cane C apovolto pubblica autonomamente cortometraggi e film-acustici in due linee editoriali: “Il futuro è obsoleto” e “Film acustici”. Non possiamo ignorare la funzione repressiva dell’arte in una società che ha un disperato bisogno di astrazione e creatività per sopravvivere. Il loro lavoro è il prodotto di questa consapevolezza.
– Bonciolini Giacomo, presenta una video-installazione realizzata appositamente per il festival: “Lo spirito dell’aria” dedicata al vento in tutte le sue manifestazioni, e ambientata nella riserva naturalistica del Padule di Fucecchio. La video-installazione nasce da un’idea, una sensazione che ha portato l’autore più volte nella zona paludosa nel corso degli anni, all’inseguimento di qualcosa di indefinito che forse riesce ad emergere, nella scomposizione-ricostruzione operata. Tecnicamente il lavoro nasce dalle esperienze che l’autore ha effettuato con le sculture sonore, il video e la fotografia nel corso degli anni ’70-’80. Esperienza arricchita dal recente lavoro del “Giardino sonoro”, realizzato con gli artisti e i musicisti del gruppo Timet, con cui ha collaborato per circa due anni.
– Ceragioli Piero, vive fra Pisa, Firenze, Pistoia e Paraty in Brasile, artista di grande forza espressiva. I suoi lavori, permeati di un’energia primordiale, quasi tribale, emergono dalla forza bruta del caos. Talvolta la loro connotazione è quella di una protesta urlata, altre volte, come nel lavoro che espone in questa occasione, si esprimono con l’eleganza di una venere della foresta;
– Correnti Enzo, performer, si esibirà in “Pit stop per la non violenza” utilizzando lunghi rotoli di carta per creare la sua opera estemporanea, coinvolgendo il pubblico presente come per inglobarlo in una grande scultura vivente, come inno alla non violenza;
– Fresu Ignazio, scultore, attivo dal 1976 sia in Italia sia all’estero con collaborazioni importanti, presenterà un’installazione intitolata “Tutte le cose che abbiamo visto e preso, le lasciamo; quelle che non abbiamo visto ne preso; le portiamo con noi”. Il titolo, è tratto da un frammento di Eraclito che ripropone come enigma sulla conoscenza dell’immediato: l’inganno in cui gli uomini cadono riguardo alla conoscenza delle cose manifeste, è il non riconoscimento dell’unità e della reciproca implicazione degli opposti, qui esemplificati dalla doppia congiunzione-opposizione vedere-prendere/non vedere-non prendere.
– Lorena Sireno, livornese, vive e lavora a Pisa. Inizia a dipingere nella seconda metà degli anni Settanta. Già da allora la sua ricerca si è spesso intrecciata con quella di altri linguaggi espressivi, soprattutto quello musicale. Ha presentato i suoi lavori in Italia e all’estero in numerose mostre e rassegne artistiche. Ha collaborato con Museo Teo e numerosi musicisti e performers ed ha curato insieme a Nicholas Wyatt uno scambio di mostre tra Pisa (Arsenali Medicei) e Londra (Accademia Italiana). In questi ultimi anni una parte importante del suo lavoro si colloca negli spazi più inconsueti per l’arte: un’autobus di linea, in collaborazione con il musicista Eugenio Sanna, un supermercato, in collaborazione con la musicista Camilla Saunders, l’expadiglione B dell’istituto psichiatrico S. Salvi di Firenze. Presenterà a Codec Art “Senza Titolo” una piccola installazione costituita da due superfici in relazione tra loro, una è un piano d’appoggio su cui sono disposte alcune girandole colorate mosse da un ventilatore, sull’altra un percorso immaginario disseminato di piccoli sportelli con occhi ed orecchie, che vuole essere un invito all’ascolto.