Si chiama BrainGate Neural Interface System e rappresenta uno dei tentativi più seri di sviluppo e diffusione in larga scala di un sistema di interazione uomo-computer. Basato suli studi e le ricerche portate avanti da oltre dieci anni da un equipe di ricercatori all’interno della Brown University, il BrainGate si pone come il primo strumento a disposizione di persone disabili o affette da gravi limitazioni motorie per poter interagire con un personale computer mediante un interfaccia semplice ed efficace.

Il sistema consente inoltre un efficace monitoraggio di alcune malattie neurali che si manifestano efficacemente nell’attività cerrebrale, come l’epilessia o la depressione, senza considerare gli eventuali sviluppi comerrciali di un prodotto che consentirebbe in futuro di dialogare in modo diretto con i sistemi cibernetici senza l’utilizzo di mouse, tastiere o altri tipi di device,

Il BrainGate è stato progettato in modo tale da raccogliere i segnali neurali e motori provenienti dalla corteccia cerebrale per poi processarli e analizzarli e trasmetterli come una serie di dati a un interfaccia in grado di dialogare direttamente con un personal computer

La compagnia che ha messo sul mercato il prodotto si chiama Cyberkinetins, società del Massachusets, leader nello sviluppo di sistemi neurali e di interfaccie uomo-computer. Il primo test di utilizzo del BrainGate è stato effettuato su un paziente affetto da gravi problemi psico-motori, tale Matthew Nagle, che sarebbe oggi in grado di aprire e-mail, girare tra i progremmi offerti dai vari canali televisivi, accendere e spegnere le luci di casa, giocare ai videogames e muovere anche un arto elettronico semplicemente pensando di fare tutto ciò.

www.cyberkineticsinc.com