L’evento è uno di quelli che non si dimenticano. Aphex Twin, dopo oltre 15 anni l’unica vera icona incontrastata della musica elettronica mondiale, capace di assurgere a tale stato con una produzione artistica in grado di coniugare qualità e ricerca al punto da diventare un punto di riferimento per una generazione di musicisti e aspiranti tali, e Chris Cuningham, video artista e video maker che con le sue immagini è stato uno dei pochi in grado di accentuare e valorizzare ulteriormente le musiche impazzite del suo amicchetto d’arti.
Sebbene sempre vicini in fase di post produzione, i due non avevano mai avuto occasione, o forse nessuna produzione ha mai avuto i soldi, per esibirsi insieme dal vivo, obbligando il pubblico a compiere quasi una scelta di campo, di ruoli, tra la musica del diavolo e le immagini dell’inferno.
Una performance, questa del Traffic Festival al Parco della Pellerina di Torino, che in qualche modo passerà alla storia, che non è mai stata presentata prima se non in qualche pub sconosciuto in Cornovaglia. Poco elemento di liveness sicuramente ma tanta attesa da parte di tutti gli amanti dell’elettronica per vedere che tipo di show saranno stati in grado di preparare i due.
Si saranno incontrati prima di presentarsi al loro pubblico devoto? Avranno deciso quali video abbinare a quali musiche? Ci sarà qualche componente live, non sperando certo in una vera sincronia audivosiva? Potrà una location così dispersiva accogliere gli animi frementi di un popolo in attesa dei suoi dei?
O sarà una semplice esibizione di stile, un esercizio tecnico-ritmico di suoni e frame. Un mega-promo stile MTV del lavoro dei due. Questo è il dubbio che ci assale accompagnato dalla speranza che questo non accada, che la coppia Warp sappia realmente stupirci ed emozionarci, che sappia cioè andare oltre ciò che il business crescente dell’elettronica ormai richiede
Siamo alle soglie del mega concerto, quello da stadio per intenderci. Peccato che al posto degli U2 e dei Rem ci siano oggi Aphex Twin e Chris Cunningham. La cosa sinceramente mi inquieta e mi riempie di domande sul futuro di domani della musica elettronica, ma alla fine, sicuramente, al Parco della Pellerina sarò in prima fila