Asia Culture Center (ACC) – Gwangju, Republic of Korea
15 / 10 / 2020 – 14 / 03 / 2021

“Ripartenza!”
“Stiamo assistendo al cigno nero più importante di tutti i tempi.”
“In questo momento siamo nella fase di ‘pausa’ per ripristinare in modo efficace la vita sul pianeta terra.”
[1]

Dal 15 ottobre 2020 al 14 marzo 2021 l’Asia Culture Center ospita la mostra 2020 ACC Gwangju & Asian artists UN-TACT. A differenza delle precedenti edizioni della serie annuale di esposizioni di artisti locali inaugurata nel 2017, che si concentravano su esposizioni personali e di coppia, UN-TACT è una mostra particolare che riunisce diversi artisti provenienti da Gwangju, Corea, così come da Pechino, Shanghai, Taipei e Tokyo.

“Un-tact” è un termine coniato in Corea che unisce la parola “contact” al prefisso “un”, che indica negazione o opposizione. Il suo significato comprende i concetti di ‘a distanza’ e di ‘non a contatto’.  [2]Poiché la pandemia di COVID-19 ha cambiato le nostre esperienze di tutti i giorni, “un-tact” può potenzialmente diventare la nuova normalità nell’era post-COVID-19. In questa mostra, sette giovani artisti con voci originali rispondono con entusiasmo ai rapidi cambiamenti che si stanno verificando nel presente, e presentano i loro progetti come un forum di discussione e di riflessione sulle nostre vite post-pandemiche.

La cieca fede nel materialismo e nella globalizzazione (Lu Yang) ha portato alla distruzione dell’ambiente. Ironia della sorte, la distruzione ha motivato il nostro ritorno alla natura (Haru.K, Yang Xinguang). Lo scoppio di una malattia che colpisce sia l’uomo che gli altri animali ha dato alle persone più tempo per riflettere sulla necessità di un ecosistema equilibrato (Zhang Xu Zhan), e per ripensare alla complessità della società umana che si nasconde dietro il peso della vita (Miao Ying). Nel mondo di oggi, siamo testimoni di cigni neri in tutti gli angoli della nostra vita, nelle nostre case (b-cone), nella religione (Lu Yang) e nella politica (Tsubasa Kato). La nostra speranza è che la mostra offra ai visitatori l’opportunità di affrontare i lati positivi e negativi del “un-tact”, di sperimentare la sua opportuna distanza e l’espansione della comunicazione, e di immaginare un nuovo progetto per il futuro.

A cura di Lucia Eunyoung Kwon

[1] Quando è stato chiesto a Thomas Frey, uno dei migliori futurologi del mondo nominato da Google e capo del DaVinci Institute negli Stati Uniti, di riassumere il mondo post COVID-19 in una sola parola, ha risposto col termine “Black Swan”. Quello che intendeva è un evento che si svolge a dispetto delle aspettative di tutti. Kim Mikyung, Kim Mikyung’s Reboot (Paju: Woongjin Knowledge House, 2020), p. 147.

[2] Il marketing “un-tact”, che fornisce informazioni riducendo al minimo il contatto umano, ha attirato l’attenzione degli accademici fin dall’inizio. Ad esempio, il professor Kim Rando del Dipartimento di Scienze dei Consumi dell’Università Nazionale di Seoul lo ha menzionato come una delle dieci principali tendenze di consumo del 2018. La pandemia COVID-19 ha alimentato la diffusione di questa nuova tendenza. Si veda Dictionary of Current Affairs (pmg Knowledge Engine Institution).


Link: www.acc.go.kr