Mao Jihong Arts Foundation - Chengdu
03 / 11 / 2018 - 06 / 01 / 2019

Cosmopolis #1.5: Enlarged Intelligence ha aperto al pubblico a Chengdu, in Cina, con opere d’arte e programmi di circa 60 artisti e gruppi, ognuno con la propria idea di come potremmo utilizzare le tecnologie intelligenti e l’intelligenza ecologica per promuovere i valori sociali anziché lasciare che il capitale definisca principalmente gli utilizzi di queste tecniche e di questi sistemi di conoscenza. Il progetto è realizzato in collaborazione con Centre Pompidou ed è curato da Kathryn Weir e Ilaria Conti in qualità di curatore associato e Zhang Hanlu come assistente curatore.

Cosmopolis #1.5 incoraggia un approccio speculativo al pensiero concettuale e la sperimentazione creativa: la mostra include soggiorni tra artisti, concerti, discussioni e programmi educativi che avranno luogo in diverse location a Chengdu e nella vicina regione Jiajiang. L’esposizione principale a Dong Jiao Jiyi, ex fabbrica di elettronica, vedrà protagoniste opere commissionate, installazioni interattive e progetti basati su studi. Saranno riunite in costellazioni tematiche che andranno dall’urbanismo speculativo all’analisi ecologica e ancora dalla diffusione delle immagini alle visioni cosmotecniche.

Tra le opere create per Cosmopolis #1.5 c’è anche The Bamboo Spaceship, la combinazione speculativa di Ming Wong, che unisce hip hop, teatro lirico del Sichuan e fantascienza, filmata all’interno del sito post-industriale. Zheng Bo invita i visitatori ad entrare in una vegetazione di bambù che ha messo radici all’interno dello spazio della mostra adibito a magazzino e a scollegarsi dalle quelle reti che consumano energia per vivere un’immediata consapevolezza empatica nei confronti delle piante e degli altri esseri viventi non umani.

Yasmin Smith, che ha lavorato con bambù, eucalipto e piantagioni di tè nel “bacino rosso” del Sichuan, ha trovato il modo di materializzare l’intelligenza ecologica di diverse specie di piante combinando le ceramiche con la chimica e con la scienza ambientale. In-Habit: Project Another Country (Here, There, Everywhere) di Alfredo e Isabel Aquilizan, una metropoli di cartone costruita su una parabola gigante è stata posizionata in maniera tale da ricevere informazioni da altri tempi e altri luoghi e per trasmettere fragili verità.

Cosmopolis #1.5 si relaziona con lo spazio urbano e rurale e con i cambiamenti nelle dinamiche tra questi, mutamenti dovuti all’economia digitale e ad altre variazioni tecnologiche, ecologiche e culturali. La teoria cosmotecnica del filosofo Yuk Hui ha influenzato il progetto con la raffigurazione della tecnologia all’interno di specifici contesti storici e culturali.

La piattaforma Cosmopolis, lanciata da Centre Pompidou nel 2016, costituisce un ponte tra le nuove forme di pratica e ricerca artistica e geografie e storie rielaborate. Il primo ciclo di due anni si è concentrato sulla collaborazione e sulla pratica collettiva ed è culminato nella mostra Cosmopolis #1: Collective Intelligence (Centre Pompidou, 2017).

La ricerca artistica, insieme alla produzione di conoscenza interregionale che genera, aiuta a creare le condizioni per un dialogo tra i diversi sistemi di pensiero nelle arti, nelle teorie critiche e nelle scienze. Gli artisti danno vita a costellazioni sconosciute, a nuovi influssi e nuove forme di conoscenza e di lavoro che si oppongono all’ideologia di forme uniche e sincroniche di sviluppo culturale o tecnologico.


https://www.cosmopolischengdu.com/