Wall nasce da un invito fatto all’artista argentino-israeliana Inés Moldavsky a rivisitare ed espandere, in un contesto installativo, il suo film The Men Behind the Wall, vincitore dell’Orso d’oro al Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel 2018. In quest’opera cinematografica viene utilizzata un’app di appuntamenti per creare una serie di conversazioni e incontri privati con uomini palestinesi che vivono nella striscia di Gaza e in Cisgiordania.
Il gateway digitale viene utilizzato come punto di partenza per visitare i due territori, attraverso viaggi in cui la tensione diventa evidente per mezzo del paesaggio visivo e sonoro e, inoltre, in virtù dell’espressione linguistica. Nel progetto sviluppato per la Galeria Municipal do Porto, l’artista esplora ulteriormente la sua proposta di scavalcare i confini – digitali, politici, religiosi e di genere – realizzando un esercizio di analisi e intimità colloquiale schietto e, di conseguenza, provocatorio.
Il contesto specifico delle interazioni affettive e sessuali nell’era digitale continua a fungere da velato sfondo per affrontare i problemi della segregazione, prefiggendosi, nel frattempo, di parlare di relazioni di potere attraverso vari stereotipi.
In un periodo particolarmente teso tra gli stati di Israele e Palestina, Wall testimonia la validità della continua esigenza di un dibattito politico sul tema dell’occupazione israeliana, suggerendo allo stesso tempo una lettura metapolitica delle questioni relative all’amore, al rispetto e all’uguaglianza.
A cura di: Guilherme Blanc
https://www.galeriamunicipaldoporto.pt/en/exposicao/wall-ines-moldavsky-2021/