Le conseguenze della pandemia dovuta al Covid-19 hanno rivoluzionato le visioni del futuro e i modi di abitare lo spazio e i corpi. Davanti alle limitazioni richieste dal principio di distanziamento sociale dobbiamo affrontare la sfida di un ripensamento delle nostre attività.

Tutto questo avviene nell’anno in cui Nub compie 10 anni di attività e nel momento in cui già stavamo ripensando le modalità di sviluppo del progetto.

Diviene urgenza la necessità di trovare nuovi modi per abitare lo spazio; di sviluppare nuovi sistemi di produzione collettiva, che non abbiano confini spaziali o temporali definiti; di indurre nuove esperienze e prospettive per ripensare il significato della partecipazione.

Da questi presupposti nasce LICHENI, una piattaforma online e un laboratorio virtuale di ricerca, uno spazio trasversale dove artist* e non-artist* possano confrontarsi e intrecciarsi.

Come il lichene è un organismo derivato dall’associazione di due individui che convivono traendo reciproco vantaggio, la piattaforma vivrà tra online e offline traendo nutrimento dall’uno e dall’altro. Licheni ospiterà opere web-based o formati ripensati per esserlo, insieme a progetti che nascono nello spazio fisico e si sviluppano nella piattaforma online.

LICHENI è pensato per svilupparsi, in futuro, congiuntamente a tutte le attività di Nub, divenendo spazio di espansione dei progetti e nel tempo archivio in continuo trasformazione.

Licheni sarà inaugurato da due residenze che si svolgeranno negli spazi del Nub Project Space,  tra ottobre e novembre, e da 5 interventi pensati e realizzati esclusivamente online.

Gli artisti in residenza saranno invitati a produrre materiale da inserire all’interno della piattaforma in modo tale che il lavoro si sviluppi contemporaneamente nello spazio off-line e in quello on-line.

L’intento è quello di mettere a proprio agio gli artisti coinvolti attraverso il sostegno allo sviluppo della propria ricerca ma anche portarli ad un confronto con pratiche di linguaggio non abituali (quelle online) per allargare il loro orizzonte di esplorazione.

I quattro interventi web-based saranno presentati in forma aperta: i progetti prenderanno forma giorno dopo giorno, l’intero processo potrà essere seguito nel suo sviluppo attraverso la piattaforma e alla fine rimarrà consultabile il lavoro finale.

L’ attenzione è rivolta al processo; Licheni è basato sull’idea di mutamento ed evoluzione, al fine di creare una comunità digitale, composta di artisti e pubblico, che possa immaginare ed elaborare scenari sperimentali orientati al futuro, che sfidino i nostri stili di vita abituali e contemporaneamente rendono immaginabile e apprezzabile un nuovo modello di comunità.

Gli artisti che parteciperanno a questo progetto sono: Alessandra Eramo, Francesco Cavaliere, Stefano De Ponti, Nicola di Croce, Leandro Pisano, Stefano D’Alessio, Enrico Malatesta e Phase.

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ARTISTI IN RESIDENZA:

– Nicola di Croce

https://nicoladicroce.cargo.site

Sono un architetto, musicista, artista del suono e studioso. Ho un dottorato di ricerca in Pianificazione regionale e politiche pubbliche e attualmente sono assegnista di ricerca post- dottorato presso l’Università Iuav di Venezia, Italia.

La mia ricerca si occupa del rapporto tra Urban Studies e Sound Studies. In particolare, sono interessato all’approccio collaborativo e partecipativo all’analisi e alla progettazione delle politiche urbane attraverso metodologie emergenti nell’ambito dei Sound Studies e della pratica della Sound Art.

La mia preoccupazione principale riguarda l’ascolto critico dell’ambiente sonoro urbano come vettore di conoscenza, utile per il riconoscimento delle problematiche urbane che interessano aree vulnerabili e cittadini.

Intendo sviluppare un metodo di ricerca in grado di indagare le criticità riguardanti le trasformazioni urbane e culturali, come lo spopolamento, la segregazione e la scadenza delle identità locali e dei beni culturali immateriali.

Attraverso articoli, conferenze, registrazioni sul campo, performance, installazioni e sessioni di ascolto, intendo promuovere la consapevolezza sonora, come strumento di empowerment per istituzioni e comunità locali, esplorando così nuovi potenziali per la rigenerazione urbana, i  processi partecipativi e lo sviluppo locale.

– Stefano De Ponti

www.stefanodeponti.it

Sono un organizzatore di suoni e immagini. Uso i microfoni come una cinepresa, gli strumenti musicali come tele e le immagini come parole, sfumando i confini che spesso separano l’ascoltare e il vedere. Dagli inizi del 2000 inizio a focalizzare la mia ricerca artistica sulle possibilità meta- narrative del suono: paesaggio, ecologia e materia sono gli aspetti centrali della mia poetica, che spazia dal teatro alla performance, dalla radio alla scultura, dalle registrazioni sul campo alla creazione di mutlipli artistici.

Dal 2015 insegno discipline artistiche nella scuola secondaria di I e II grado.

Ho pubblicato tra gli altri con Old Bicycle Records, Koohlhaas, Dinzu Artefacts, Luce Sia e Setola di Maiale, presentando il mio lavoro in Europa, Russia, Asia, Canada e Sud America.

– ARTISTI residenze web-based

– Alessandra Eramo

http://www.ezramo.com/news.html

Alessandra Eramo (* 1982 Taranto, IT / DE) è un’artista e vocalist che lavora con performance e installazione sonora, composizione testo-suono, video e disegno, esplorando territori acustici latenti della voce umana e del rumore come materia socio-politica.

Combinando arte visiva e musica contemporanea, sviluppa progetti artistici e performance dal vivo che affrontano questioni di corpo, memoria e identità, spesso adottando azioni partecipative, registrazioni sul campo, modalità site-specific e approcci sperimentali alla composizione. Attraverso narrazioni simboliche ed espressioni viscerali, il fulcro della sua pratica è l’estensione della voce in tutte le sue forme e implicazioni in contesti sonori e visivi. La sua attuale ricerca si concentra sull’invisibile e la materialità della voce, la tensione tra vocalità e scrittura, rituali performativi e stati di trance con il canto.

Si è formata sin da giovanissima in canto classico, pianoforte e teoria musicale, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Milano e Stoccarda e ha conseguito il Master in Performance Studies presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Ca ‘Foscari di Venezia.

Ottenendo riconoscimenti internazionali per la sua performance vocale non convenzionale, ha esposto ampiamente a festival, radio, musei, gallerie e istituzioni come: Savvy Contemporary Berlin, Liminaria / Manifesta12 Palermo, BBC Radio 3, Battiti RAI Radio3, Tempo Reale Festival Florence, 6th Biennale d’arte contemporanea di Salonicco, Transmediale Berlin, Heroines of Sound Festival Berlin, Museum FLUXUS + Potsdam, Lyd + Litteratur Festival Aarhus, Galerie Haus am Lützowplatz Berlin, PACT Zollverein Essen, Liverpool Biennial 2013, Roulette New York, Audiorama Stockholm, Padiglione Italia nel Mondo / 54a Biennale di Venezia.

Come cantante ha collaborato con molti acclamati compositori, coreografi, poeti e artisti visivi tra cui: Zorka Wollny, Brandon LaBelle, Maria Iorio & Raphaël Cuomo, Noha Ramadan, Ines Lechleitner, Irena Tomažin, SJ Fowler, Gabriel Dharmoo, Tomomi Adachi, Seiji Morimoto , Steffi Weismann, Mark W. Sutherland e Marta Zapparoli.

Ha ricevuto numerose borse di studio e residenze, tra le altre, da: Elektronmusikstudion Stockholm, Goethe Institut Thessaloniki, Musikfonds eV, IfA Tsonami Festival Arte Sonoro Chile, EMPAC Troy NY – Rensselaer Polythechnic Institute con Doug Van Nort e Pauline Oliveros, Harvestworks Digital Media Arts Center New York, Istituto Italiano di Cultura Stoccolma.

Co-fondatrice di “Corvo Records – Vinyl & sound art production”, è stata membro dello spazio del progetto Errant Sound a Berlino, dove conduce anche il suo workshop interdisciplinare “The Space between Voice and Gesture”.

– Stefano D’Alessio

https://cargocollective.com/stefanodalessio

Stefano D’Alessio (1987 Italia) è un artista, compositore ed educatore dei nuovi media. La sua attenzione ruota principalmente attorno a performance e installazioni interattive.

Le sue opere spingono i confini disciplinari, fondendo diversi media attraverso la tecnologia e prestando particolare attenzione alla composizione basata sul tempo.

La sua ricerca si rivolge alla digitalizzazione dell’umano nelle nuove tecnologie e nelle rappresentazioni virtuali del “reale”, con un’attenzione particolare alle molteplici influenze che Internet e derivati hanno sul corpo umano e sul comportamento umano. Stefano è un musicista e compositore, ha suonato in diverse band (Criminal Café [IT], Running Fetus [AT]) come batterista, vocalist e chitarrista, e ora compone e produce musica elettronica ed elettroacustica, spesso collaborando con danza, teatro e registi video. Stefano espone e si esibisce regolarmente in festival internazionali di musica e new-media art.

Stefano ha conseguito una laurea in Arti visive e dello spettacolo presso l’Università IUAV di Venezia e un diploma di magistrato dopo aver studiato Transmedia Art con Brigitte Kowanz presso l’Università di Arti Applicate di Vienna. Dal 2010 tiene workshop in tutto il mondo sui media interattivi per le arti e collabora con Klaus Obermaier e Martina Menegon su vari progetti artistici.

Stefano attualmente vive e lavora a Vienna (AT).

– Francesco Cavaliere

Francesco Cavaliere (nato nel 1980 Piombino, Italia) è un artista italiano che vive e lavora a Berlino, conosciuto per la sensibilità con cui combina suoni materiali e spazio. I suoi lavori sono capaci di animare gli stati più profondi dei suoi ascoltatori, trasportandoli in un viaggio popolato da presenze e fenomeni sonori generati da voci e creature immaginarie vitree.

Cavaliere da più di un decennio è dedito alla scrittura di mondi immaginari animati dalla sua voce e da una sterminata collezione di effetti sonori che caratterizzano i suoi personaggi e le ambientazioni che li circondano. Ha presentato il suo lavoro all’interno di alcuni degli spazi e delle manifestazioni più importanti a livello europeo (Riga International Biennale, Roskilde Festival, Manifesta Palermo, Cafe OTO London) e internazionale (da Montreal a New York, da Hong Kong a Tokyo).

Francesco Cavaliere (nato nel 1980 Piombino, Italia) è noto per il sensibilità con cui combina suoni, materiali e spazio, le sue opere sono capaci di ravvivare l’interiorità dei suoi ascoltatori afferma in un viaggio immaginifico popolato da effimeri presenze, fenomeni generati dal vetro, minerali e voci registrate utilizzando tecnologie analogiche e digitali. Primo introdotto al mondo attraverso il nastro “Neverending Somersault ”, è l’autore e interprete del” Gancio Cielo “ storie audio, pubblicate come LP completo sull’etichetta Hundebiss (IT).

“La base della musica di Cavaliere deriva dalla sua abilità fantasia, che in giovane età è stata stimolata da un dono, dato lui da sua nonna. “In giovanissima età, mia nonna, che lo era un insegnante di musica, mi ha dato un giradischi. E poiché ero un figlio unico, mi sedevo da solonella mia stanza e conversavo con il giradischi e la mia voce preregistrata. Ho comunicato con esso. ” (Spencer Clark)

– Enrico Malatesta

https://enricomalatesta.com

Enrico Malatesta (1985). Percussionista e ricercatore indipendente attivo in ambiti sperimentali posti tra musica, performance e indagine territoriale; la sua pratica esplora la relazione tra suono, spazio e movimento e la vitalità dei materiali con particolare attenzione alle superfici, alle modalità di ascolto e alla definizione di informazioni multiple attraverso un approccio ecologico e sostenibile allo strumento percussivo.

Bio completa (https://enricomalatesta.com/wp-content/uploads/Enrico-Malatesta-Bio.pdf)

– Leonardo Pisano

https://www.leandropisano.it

Leandro Pisano è un curatore, critico e ricercatore indipendente, che si occupa delle intersezioni tra arte, suono e tecnoculture. L’area specifica di interesse della sua ricerca riguarda l’ecologia politica dei territori rurali, remoti emarginali.

Ha fondato e dirige dal 2003 il festival internazionale di new arts Interferenze e lavora a progetti che riguardano la sound art e le arti elettroniche, come Mediaterrae Vol.1 (2007), Barsento Mediascape (2013) e Liminaria (2014-18). Tra le diverse mostre di arte sonora che ha curato, ci sono “Otros sonidos, otros paisajes” (MACRO Roma, 2017), “Alteridades de lo invisible” (Festival Tsonami 2018, Valparaíso, Cile) e “Manifesto of Rural Futurism” (Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, Australia, 2019).

Ha tenuto in diverse parti del mondo presentazioni, conferenze e workshop in sedi accademiche o nel corso di eventi legati all’estetica dei nuovi media, al suono, ai processi di rigenerazione urbana e rurale. Ha pubblicato diversi saggi sulla sound art, l’ecologia e la politica del suono ed ha collaborato con varie testate (Corriere della Sera – La Lettura, Blow-Up, Doppiozero, Neural, Exibart, Nero Magazine). È autore del libro “Nuove geografie del suono. Spazi e territori nell’epoca postdigitale”, pubblicato da Meltemi (2017).

È dottore di ricerca in Studi Culturali e Postcoloniali del Mondo Anglofono, titolo conseguito presso l’Università “L’Orientale” di Napoli, dove è membro del Centro di Studi Postcoloniali e di Genere (CSPG) ed attualmente è cultore della materia in Letteratura anglo-americana presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino. Già docente presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato cultore della materia in Didattica del Latino presso l’Università “Federico II” di Napoli, ateneo in cui ha conseguito con lode la laurea in Lettere Classiche, focalizzando i suoi studi sulla filologia digitale, la didattica elettronica ed il rapporto tra nuovi media e discipline classiche.

Dal 2013, è docente di ruolo in materie letterarie (latino, greco ed italiano) presso gli istituti d’istruzione di secondo grado.

Phase

https://ppphhhaaassseee.com

Il collettivo PHASE è progetto artistico con base a Prato (IT).

Si identifica in una proposta di arte-totale effimera, privilegiando la cifra espressiva dei suoi componenti, legati all’unisono da un’istintiva comunione d’intenti: la coscienza di vivere un  continuo presente.

L’ obiettivo predominante di PHASE è allargarsi e diffondersi organicamente, scoperchiando nuovi vasi di Pandora per svelare una realtà già preesistente.

La necessità si delinea sul diritto-dovere di prendere coscienza, in campo artistico e sociale, del momento storico attuale, riconquistando un futuro negato, riappropriandosi del presente.

Nub è un’associazione culturale fondata nel 2010 da Federico Fiori e Francesca Lenzi

Propone uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea, della musica sperimentale e della ricerca sonora, con una particolare attenzione ai linguaggi fuori formato.

Registrazioni sul campo, relazioni fra suono, ascolto e sfera quotidiana, corpo e voce sono soltanto alcune delle chiavi di ricerca che trovano ospitalità nel nostro progetto.

Concerti, performance, workshop, happening, residenze sono gli strumenti principali attraverso i quali si sviluppa la programmazione delle attività, con l’intento di creare un luogo intimo di confronto e relazione tra artista e pubblico, un laboratorio aperto e uno spazio ibrido dove una molteplicità di linguaggi possano trovare il luogo naturale di evidenza.

Ad ottobre 2020 il progetto festeggia i dieci anni di attività, dieci anni in cui si sono sviluppate solide relazioni con artisti ed organizzazioni, sia istituzionali che indipendenti, che hanno permesso al progetto di svilupparsi attraverso diversi format ed in molteplici direzioni; durante questo arco di tempo Nub ha attraversato i numerosi cambiamenti che la società, ed in particolare il modo di diffusione e fruizione culturale ha subito, con grande interesse, con la disponibilità a ripensare radicalmente il proprio pensiero, evidenziando di volta in volta la sua inclinazione alla continua mutazione.

Da ottobre 2019 porta avanti il progetto Inscape. Cartografie del possibile un tentativo di proporre una molteplice mappatura delle possibilità sonore nella ricerca artistica contemporanea, con la volontà di porre al centro l’individuo e la sua singolarità. Lo sguardo è un punto di vista interno, l’espressione è il paesaggio interiore che conferisce unicità ad ogni esperienza individuale.

Inscape presenta formati ibridi orientati all’esperienza, che esplorano i confini tra creazione e produzione, ricerca e presentazione.


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