Pakhuis de Zwijger - Amsterdam
23 / 03 / 2016

La tecnologia si sta rapidamente inserendo tra noi, molto vicino a noi, addirittura dentro di noi; arrivando a conoscerci sempre più in profondità fino ad acquisire tratti umani. Raccogliere i nostri dati personali influenza il nostro comportamento e il modo in cui ci relazioniamo con i nostri corpi, le nostre vite e con il mondo che ci circonda. Ora possiamo definirci come un insieme di dati preliminari “imparziali” e “oggettivi” mentre, nel frattempo, la tecnologia diviene sempre più simile a noi.

Anche se potrebbe sembrare un sistema avanzato e magnifico, il problema rimane: cosa si intende per questa intimità accresciuta e condivisa tra la tecnologia e il nostro corpo? Cosa ci guadagniamo nel prendere, risparmiare e condividere tutto questo? E di non minore importanza: cosa perdiamo? Hack the Body riunisce progetti artistici che alla base condividono la stessa idea: utilizzare la nuova tecnologia dei sensori e dell’informazione per esplorare concetti innovativi all’interno delle misurazioni biometriche, neuro-feedback e generazione dei dati.

Con: Chris Salter, Marco Donnaruma, Jan van Erp, Lancel/Maat, Marjiolijn Heerings

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Chris Salter è un artista e un ricercatore, all’interno della Concordia University si dedica allo studio dei nuovi media e delle tecnologie e i sensi, è inoltre co-direttore della rete Hexagram per la creazione della ricerca nel campo dell’arte mediatica, design, tecnologie e culture digitali a Montreal. Ha studiato filosofia ed economia presso l’università di Emory, mentre presso l’università di Standford ha portato a termine un dottorato di ricerca in critica teatrale e management, ha inoltre anche svolto ricerche e studi presso il CCMRA (Computer research in music and acoustics). Le esibizioni, le istallazioni, le ricerche e le pubblicazioni di Salter sono state presentate in numerosi festival e conferenze in ogni parte del mondo. È l’autore di Entangled: Technology, Transformation of Perfomance (MIT Press, 2010) e Alien Agency: Experimental Encounters with Art in the Making (MIT Press, 2015). Chris è coinvolto nel programma dei laboratori al Baltan Hack the Body con il progetto Qualified Self (realizzato insieme a Luis Rodil-Fernandez & TeZ).

Marco Donnarumma è un artista e ricercatore che fonde l’arte sonora con le arti rappresentative attraverso la scienza e la tecnologia. È famoso per le sue moltissime esibizioni, concerti e istallazioni in cui sono utilizzati e abusati:  il corpo umano, suoni, infrasuoni, luce, algoritmi, sensori del corpo e altoparlanti. Ha conseguito un dottorato di ricerca in tecnologie computazionali e artistiche presso la Goldsmiths, University di Londra, con una tesi in cui ha esaminato, sia dal punto di vista teorico che pratico, la natura e la politica della corporeità dell’uomo macchina. Marco è direttore della prima antologia audiovisiva della musica biofisica per il “Computer Music Journal” (MIT Press) e di Biotechnological Performance Practice (eContact!14.2), una pubblicazione completa della rivista sulla biotecnologia e delle arti performative. I saggi più recenti saranno presenti all’interno del manuale Oxford della musica e del corpo (Oxford University Press) insieme ad Atau Tanaka, e Unconventional Computing for Music (Springer).

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Jan van Erp è professore presso University of Twente (professore di Interfacce di Utenti tangibili nel dipartimento di Scienze informatiche). Egli parlerà dei confini che si stanno assottigliando tra gli esseri umani e la tecnologia, i cyborg, il perfezionamento dell’uomo e gli esperimenti scientifici che ha sperimentato con il coinvolgimento di Arnon Grunberg. In questi esperimenti, condotti insieme al suo collega Ysbrand van der Werf, ha confrontato cosa stesse succedendo nella testa e nel corpo di Grunberg mentre scriveva. Da dove provengono le idee, le immagini, i dialoghi e le emozioni? Possiamo impossessarci dei processi chimici che avvengono nel momento della creazione dell’arte?

Lancel & Maat sono artisti che eseguono ricerche sui sistemi socio-tecnologici nelle realtà mescolate della nostra società interconnessa. In Meeting Places e Meeting Rituals, gli artisti analizzano punto per punto e connettono le tecnologie del controllo automatico (sistemi di sorveglianza, social media, tecnologie biometriche che si auto quantificano e le interfacce cervello-computer ne sono un esempio) per suggerire la percezione estetica incarnata e sensoriale. Invitato come co ricercatore nei “laboratori social artistici”, il pubblico fa l’esperienza dei “sistemi di fiducia” digitali e sinestetici. Il lavoro di Lancel & Maat è stato presentato in numerose mostre e festival internazionali come ad esempio la Biennale di Venezia nel 2015 e sarà presente anche all’ISEA 2016 a Hong Kong. Essi sono coinvolti nel programma dei laboratori a Baltan Hack the Body con il progetto E.E.G. KISS; in collaborazione con STEIM (Tijs Ham) e finanziato dalla Mondriaan Foundation. E.E.G. KISS nasce dalla loro ricerca artistica condotta nel contesto del dottorato di ricerca che Lancel ha tenuto preso la Delft University of Technology.

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Marjolijn Heerings ha studiato presso l’università di Amsterdam, dove ha frequentato un Master in Psicologia e in Antropologia medica e sociologia. Prima di lavorare presso il Rathenau Institute, ha condotto una ricerca all’UvA dedicata alle esperienze degli adulti con l’ADHD. Ha anche collaborato per il reparto di medicina mentale presso il GGZ Geest. E’ capogruppo in molti ospedali psichiatrici e ha condotto una ricerca in qualità di ricercatrice junior nell’attuazione di uno screening e un programma d’intervento finalizzato verso la cura e la prevenzione della depressione negli anziani.


http://www.europebypeople.nl

http://www.baltanlaboratories.org