La arebyte Gallery ha annunciato Raised By Google, una serie di lavori dell’artista Sarah Selby, con sede a Bristol. Sarah è stata l’artista finale selezionata per hotel generation 2019, il programma annuale di sviluppo per giovani artisti della arebyte Gallery.
Raised by Google esplora l’impatto delle attuali pratiche di raccolta dati sulla nostra vita apparentemente autonoma, indagando in che misura le nostre opportunità ed esperienze sono influenzate dai sistemi sottostanti di una società basata su dati.
Esplorando il mercato dei futuri comportamentali in rapida espansione evidenziato da Shoshana Zuboff nel suo libro The Age of Surveillance Capitalism, la mostra aggira l’opacità inerente a queste pratiche, collocando lo spettatore all’interno dei meccanismi degli algoritmi della “scatola nera” che sono alla base della nostra vita quotidiana.
La mostra adotta processi e tecniche di rilievo nell’industria dell’analisi comportamentale come l’analisi psicografica, il microtargeting e la gamification della raccolta dati. Il microtargeting psicografico è un metodo di profiling dei cittadini che va oltre la precedente segmentazione demografica, dividendo i gruppi in sottoinsiemi più ristretti basati su atteggiamenti, interessi, stati d’animo e disposizioni.
Questo livello di microtargeting estremo è stato reso possibile dalla grande quantità di big data disponibili, dalla disponibilità di piattaforme mediatiche mirate come i social media e dai progressi nella metodologia sperimentale come l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico.
Raised by Google utilizza Apply Magic Sauce (AMS), un software creato dal dipartimento di psicometria dell’Università di Cambridge. Creato con l’intenzione di rimettere l’utente in controllo dei propri dati, AMS rende visibile ciò che è prevedibile (e quindi redditizio) sulle persone attraverso i loro dati. Utilizzando impronte digitali, AMS predice il profilo psicodemografico di ogni visitatore, dall’età e dalla personalità all’intelligenza e alla soddisfazione di vita.
Poiché la cultura della sorveglianza è sempre più normalizzata e la raccolta dati sta diventando più sottilmente radicata con l’arrivo del 5G e la rapida espansione dell’Internet of Things, siamo a un punto critico per avviare una conversazione sui processi, l’etica e l’impatto di questa pratica. Sebbene i big data e l’analisi comportamentale siano ancora agli inizi in termini di migliori prassi e utilizzi, gli impatti negativi del targeting psicografico e delle applicazioni di bias sono già visibili negli individui e nei gruppi più numerosi a livello globale.
La mostra cerca di sollevare interrogativi e provocare una riflessione critica sull’impatto che questo può avere nel tempo, quando le aziende avranno accesso non solo ai nostri dati, ma anche ai dati dei nostri genitori e a quelli delle generazioni future. Se gli algoritmi delle “scatole nere” stanno già giocando un ruolo nello screening dei dipendenti, nell’assicurazione sanitaria e nell’individuazione dei rischi di criminalità, in che modo il monitoraggio di questa discendenza nel tempo influenzerà gli algoritmi predittivi e le loro applicazioni?
Raised by Google è un invito all’azione per i netizen di oggi per stabilire dei limiti che proteggono la libertà e l’autonomia dei bambini di domani. “Nel corso della storia la tecnologia ha fornito agli artisti nuovi strumenti di espressione. Sarah Selby sta spingendo i confini dell’arte guardando all’esterno, portandoci nei luoghi che meno ci aspettavamo e sfidandoci a pensare”, ha detto Kadine James, CEO e fondatrice di The Immersive Kind.
Collaboratori e artisti:
Joseph Allen è un Data Scientist di Manchester. Attraverso la sua carriera di Digital Marketer, Web Developer e Data Scientist ha visto il modo in cui usiamo e abusiamo dei dati. L’industria fa presto a ignorare le esigenze di un individuo se ci può ottenere qualcosa dai suoi dati. È importante utilizzare questo strumento per aumentare la consapevolezza come forma di retribuzione karmica. Joe apprezza la dicotomia di applicare le buone pratiche di ingegneria del software all’arte.
Annemiek Höcker (1994) è un’artista antidisciplinare attualmente residente a Rotterdam, Paesi Bassi. Il suo lavoro esamina il campo tra Nuovi Media e le Arti Visive ed è spesso impegnata in Studi Critici e Cultura Visiva. Annemiek utilizza spesso i nuovi media come strumento di espressione per riflettere sui rapidi cambiamenti e sull’impatto della tecnologia sulla società. Con un background in Design (BA) e una specializzazione in Studi Critici, si propone di comunicare visivamente e rivelare ricerche spesso inaccessibili per stimolare la consapevolezza e facilitare la discussione sulle questioni sociali che circondano la cultura della sorveglianza e del potere aziendale.
Annemiek si è diplomata all’Accademia Willem de Kooning nel 2019 con la performance “Il tuo smartphone funziona con le lacrime e il latte materno di un vulcano”, vincendo sia il Drempelprijs assegnato dal Comune di Rotterdam sia il secondo premio per il Gogbot Young Blood Award.
hotel generation è un programma di sviluppo per giovani artisti digitali in tutto il Regno Unito, gestito ogni anno da arebyte Gallery, che guida quattro partecipanti selezionati da fuori Londra attraverso un’open call e culmina in una mostra personale per uno degli artisti selezionati da una stimata giuria.
Sarah Selby è un’artista interdisciplinare che esplora la cultura digitale attraverso applicazioni creative di media emergenti e pervasivi. Esamina la relazione tra il digitale e il fisico attraverso oggetti tangibili che fondono i nostri due mondi, esplorando come si sovrappongono, si contraddicono e si influenzano a vicenda.
Sarah si è laureata in Arti Interattive alla Manchester Metropolitan University nel 2017 e ha ricevuto il MMU Science Community Award dopo essere stata selezionata per partecipare alla specializzazione interdisciplinare ‘Roche Continents’. Recentemente è stata anche selezionata per l’Ashurst Emerging Artist Prize 2019 nella categoria New Media.