Pröspect è un’ulteriore fase nel lavoro di Isabelle Gagné come geologa-artista di immagini digitali, in quanto mette in dubbio il nostro rapporto con gli archivi storici online. Dal momento che diverse istituzioni (musei, biblioteche, …) stanno rendendo i loro archivi sempre più disponibili in rete per renderli più accessibili, il catalogo “generale” di immagini online è in costante crescita.

Sebbene il loro carattere storico sia il loro tratto distintivo principale, gli archivi storici patrimoniali prendono parte anche nella creazione dell’enorme inventario online di immagini digitali generate da differenti motori di ricerca internet. Per assicurarsi che questi documenti pre-digitalizzati vengano nuovamente registrati nella nostra memoria collettiva, l’artista ha creato un dispositivo in grado di reinterpretare le immagini fotografiche digitali estratte direttamente da banche dati aperte in un ciclo di quattro ore.

Dopo aver selezionato un documento preso da un archivio istituzionale, Pöspect effettua una prima lettura individuando gli elementi “sensibili”. Successivamente effettua una ricerca inversa per trovare immagini simili a quella selezionata. Dopo aver tagliato ed incollato insieme questi elementi digitali, il programma crea una nuova immagine. Ogni elemento visivo viene poi associato in maniera casuale a versi estratti da poesie scritte appositamente per il progetto dall’autore Stéphane Archambault.

Le nuove immagini create tramite questo processo vengono referenziate e “pubblicate” in contemporanea su Twitter e in rete. Così facendo, ogni richiesta fatta dai singoli utenti sui motori di ricerca può portare alla luce una o più immagini modificate. Le prime fonti utilizzate dal bot appartengono alla collezione fotografica del McCord Museum.

Pröspect, di Isabelle Gagné, fa parte del codice genetico dell’arte online e mette in discussione il modo di utilizzare gli archivi storici disponibili in rete. Il progetto, inoltre, si conforma ad una metafora proveniente dal campo minerario e geologico (ad esempio, l’idea di prospezione oppure la scoperta di un campo minerario) per meglio evidenziare i differenti aspetti specifici di ricerca, scoperta ed “estrazione” relativi agli archivi.

Introducendosi nella rete con immagini da poco referenziate, il lavoro evidenzia l’accesso pubblico e l’utilizzo delle risorse patrimoniali online. Infine, Pröspectriunisce ciò che l’artista definisce come nuovo campo minerario di patrimonio digitale e incoraggia una percezione rinnovata degli archivi storici e come questi entrino a far parte della nostra memoria collettiva.

Isabelle Gagné è nata a Boisbriand. È una pioniera della mobile art in Canada. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali e collettive sia in Canada sia in Paesi esteri, tra cui Italia, Australia, Stati Uniti, Inghilterra, Spagna, Germania e Giappone. Le sue opere sono state presentate al Mois de la Photo de Montréal (MOMENTA Biennale de l’image), al Rencontres internationales de la photographie en Gaspésie e presso i centri artistici Vaste et Vague e TOPO.

Fortemente stimolata dal suo ambiente digitale, l’artista dedica particolare interesse al paesaggio naturale e contemporaneo del Quebec e ai suoi indicatori ed archivi patrimoniali. Le sue materie prime sono fotografie, screenshot e addirittura incidenti grafici trovati in rete che lei usa per creare nuove opere online.

Stéphane Archambault è un artista multidisciplinare: laureatosi alla National Theatre School of Canada nel 1995, specializzato in interpretazione, scrittura e canto, dal 2013 presenta il programma Vraiment Top su Ici Musique. Stéphane Archambault è fondatore e cantautore dei Mes Aïeux, band che ha prodotto sei album in cui fonde insieme generi diversi avendo però come base una musica tradizionale; a partire dal 1996, questa band si è aggiudicata numerosi Félix Award. Per Pröspect, Stéphaneha scritto 120 versi ispirandosi agli archivi digitali del McCord Museum.

Paul Gascou-Vaillancourt, sviluppatore creativo specializzato in sviluppo di software, web programming e integration, ha lavorato a molti progetti artistici, compresi Stratotype Digiyal-ien di Isabelle Gagné, LabàLab per CQAM e Matriciel per Petre de Signal, ma anche su molti progetti creativi per TOPO, centro artistico e laboratorio di digital writing a Montreal.

La collezione fotografica del McCord Museum comprende oltre 1.317.610 fotografie che per prima cosa documentano la storia sociale di Montreal, ma anche del Quebec e del Canada. Da una serie di dagherrotipi creati negli anni 40 del1800 alle moderne immagini digitali, questa collezione illustra non solo l’evoluzione dell’arte fotografica, ma anche la trasformazione subita dalla città negli ultimi due secoli. Il Notman Photographic Archives costituisce il cuore della collezione con circa 450.000 fotografie appartenenti allo studio di Montreal, fondato nel 1856 da William Notman (1826-1891) e diretto fino al 1935 dal figlio con il nome Wm. Notman & Son.

Il McCord Museum è il museo di tutti gli abitanti di Montreal, un museo di storia sociale che celebra la vita, sia passata che presente, a Montreal; la sua storia, la sua gente e le sue comunità. Aperto a visitatori cittadini ed esteri, il Museo presenta emozionanti mostre, programmazioni educative e attività culturali che offrono una prospettiva culturale sulla storia, coinvolgendo i visitatori di Montreal, canadesi ed oltre.

È dimora di oltre 1,5 milioni di manufatti, compresa una delle più grandi collezioni storiche del Nord America, e si organizza nei seguenti dipartimenti: Dress; Fashion and Textiles; Photography; Indigenous Cultures; Paintings, Prints and Drawings; Decorative Arts; Textual Archives. McCord Museum: la nostra gente, le nostre storie.


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