L’Africa sta cambiando radicalmente e la digitalizzazione sta assumendo un ruolo fondamentale nelle realtà e negli immaginari africani contemporanei. Il boom della telefonia mobile e lo sviluppo di servizi bancari online dimostrano che le pratiche digitali specifiche africane sono molto frequenti e iniziano a dare forma alle tecnologie digitali globalizzate. Le varie scene digitali che si sono verificate nei pochi hub africani ben connessi offrono nuove prospettive, orgoglio metropolitano e un senso di partecipazione globale.
La mostra Africas in Production fa parte del progetto Digital Imaginaries che ha avuto inizio nella primavera 2018 con eventi in Senegal per poi proseguire in Sud Africa prima di arrivare al Centro per l’Arte e la Tecnologia dei Media (ZKM) di Karlsruhe. Durante il 2018, istituzioni e project partner a Dakar, Johannesburg e Karlsruhe hanno collaborato in una serie di programmi distinti ma collegati che consistono in workshop, seminari, conferenze, dibattiti, performance e mostre.
Insieme, questi eventi hanno unito artisti, architetti, designer, hacker e ricercatori per mettere in discussione e reimmaginare come le tecnologie digitali globali forgino e mutino il futuro africano. Il progetto in mostra al ZKM di Karlsrure è un’aggunta al progetto che volgerà al termine nel 2019 con una pubblicazione collettiva.
Digital Immaginaries – Africas in Production è caratterizzato da diverse nuove opere sviluppate durante il progetto. Inoltre, la mostra presenta documentazione degli eventi di Dakar e Johannesburg oltre a video, fotografie, sculture e istallazioni aggiuntive che allargano il campo di azione.
Le opere dal Gabon, Kenya, Marocco, Nigeria, Senegal, Sud Africa, Togo, Zambia e Zimbawe così come la diaspora africana in Franca, il Regno Unito e gli Stati Uniti presentate in questa mostra non offrono una narrativa unificata. Insieme possono sfidare gli immaginari digitali dominanti e contribuendo alla creazione di configurazioni del digitale più ricche e variegate.
Gli eventi di Digital Imaginaries a Dakar e Johannesburg hanno entrambi attivato storie specifiche locali e pratiche contemporanee per esplorare ciò che il futuro del digitale potrebbe avere in serbo per l’Africa e ciò che l’Africa potrebbe apportare al digitale. Molti dei lavoratori della mostra ZKM utilizzano una strategia simile.
Andando oltre la critica, filtrano il digitale attraverso preoccupazioni, situazioni, prassi o storie africane contemporanee per arricchire e riconfigurare le pratiche digitali. Così facendo, rivelano che la nozione di uno spazio digitale globale omogeneo non è altro che un’altra istanza di particolari modelli di pensiero e interesse orientati al mercato che si pongono come universali. Rapportandosi con le specificità africane, stanno così ampliando l’orizzonte che delimita quali tipi di futuri digitali possono essere immaginati in Africa, in Europa e in tutto il mondo.
Il Festival Afropixel di Dakar è stato il primo passo compiuto dal progetto Digital Imaginaries che si è tenuto da febbrario a maggio 2018. Afropixel è un’iniziativa ideata dal project partner Kër Thiosanne, uno spazio artistico multimediale indipendente a Dakar. Dedicata alle Utopie Non-Allineate, la sesta edizione del festival si è concentrata sulle iniziative africane che utilizzano tecnologie e pratiche digitali in maniera critica per reclamare prassi locali come mezzi di azione ed emancipazione.
Una mostra al Wits Art Musemum e una serie di workshop collegati oltre al Fak’ugesi African Digital Innovation Festival a Johannesburg rappresenta la seconda iniziativa portata avanti dal progetto. La mostra di Johannesburg tenutasi da luglio a settembre 2018 si è basata sul concetto di “premonizione” e sulla vasta collezione di arte africana al Wits Art Museum per esplorare i collegamenti tra previsioni algoritmiche, allucinazioni cerimoniali, matematica frattale, spazi urbani spirituali-digitali, perline tradizionali e oggetti di divinazione. Ha così attivato la collezione del museo e il più ampio archivio africano per riconsiderare le pratiche digitali contemporanee.
Artisti partecipanti: Larry Achiampong / Sénamé Koffi Agbodjinou, L’Africaine d’architecture / Younes Baba-Ali / David Blandy / Tegan Bristow, Alex Coelho, Russel Hlongwane & João Roxo / Kombo Chapfika / Joshua Chiundiza / CUSS Group / Milumbe Haimbe aka ArtisTrophe / Olalekan Jeyifous & Wale Lawal / Isaac Kariuki / Wanuri Kahiu / Francois Knoetze / Maurice Mbikayi / DK Osseo Asare & Yasmine Abbas, Agbogbloshie Makerspace Platform (AMP) / Marcus Neustetter / Tabita Rezaire / The Nest Collective