Buxton Contemporary, Victoria - Australia
06 / 03 / 20 - 21 / 06 / 20

Quali sono gli scontri, le complessità, le critiche e i dilemmi che emergono quando l’arte adotta una prospettiva aliena?

Le implicazioni di questa inversione antropica proliferano in tutta la Xenogenesis, la prima grande mostra personale in Australia dell’Otolith Group, che riunisce una sezione delle più influenti opere d’arte dal 2013 al 2018. Le opere selezionate sono legate all’interesse dell’Otolith Group di formulare una fantascienza del presente, utilizzando immagini e suoni storici e contemporanei.

Trattando le tecnologie delle immagini, dei suoni, delle voci e dei colori come mezzi narrativi per un viaggio transtemporale, gli artisti cercano di re-immaginare le crisi globali contemporanee che “noi” abbiamo ereditato dal colonialismo, di ri-raccontare i modi in cui l’uomo ha plasmato il pianeta e, infine, di riconfigurare i modi in cui “noi” stiamo cambiando, in risposta alle nuove tecnologie.

Il termine “Xenogenesis” allude alla Xenogenesis trilogy, il nome collettivo per Dawn (1987), Adulthood Rites (1988) e Imago (1989), ovvero i romanzi scritti da Octavia Estelle Butler (1947-2006), grande autrice di fantascienza femminista afroamericana. I romanzi colossal di Octavia Butler forniscono un’ispirazione continua alle preoccupazioni dell’artista per il futuro, la speculazione, l’alienazione, il razzismo, la mutazione, l’evoluzione e il pianeta. Accanto a Octavia Butler troviamo il bengalese Rabindranath Tagore (1861-1941), figura critica, filosofo leggendario e riformatore sociale, che caratterizza l’opera fondamentale della mostra O Horizon.

L’Otolith Group è stato fondato a Londra nel 2002 dall’artista e teorico Kodwo Eshun (nato nel 1966 a Londra) e dalla sua collega Anjalika Sagar (nata nel 1968 a Londra). L’opera di Eschun e Sagar nasce dal desiderio di riorientare l’estetica del saggio cinematografico verso una fantascienza politica.

Le loro immagini in movimento, le istallazioni audiovisive, la fotografia e la scrittura si occupano dell’immaginario politico di futuri generati dalle storie e dalle presenze delle globali diaspore africane e asiatiche. Il nome dell’Otolith Group allude agli otoliti: microcristalli di carbonato di calcio situati all’interno dell’orecchio medio, che giocano un ruolo fondamentale nel processo di formazione dell’equilibrio, del movimento e della propriocezione.


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