Sembrano oramai lontani i tempi in cui i primi Vj entravano in scena nei locali notturni illuminando il dancefloor.

Il live video in questi ultimi anni ha ampliato enormemente i suoi confini entrando e sovrapponendosi a discipline visuali e artistiche parallele, rappresentando oggi un vero e proprio strumento di comunicazione che permette di spaziare da progetti artistici per lo più rappresentati da performance e video installazioni a progetti strettamente commerciali, arrivando a invadere il mondo dell’advertising con proposte creative e innovatrici.

Il numero sempre maggiore di software nati per soddisfare ogni tipo di esigenza ha permesso a tutti gli appassionati di sbizzarrirsi e di creare scenografie video che fino a una decina di anni fa potevano risultare impensabili.
L’introduzione del mapping è stato senz’altro uno degli aspetti più interessanti di quest’ ultimo decennio nel campo del live video. Capita spesso oggi di vedere in rete performance e video installazioni con una forte componente architettonica, che hanno iniziato ad utilizzare supporti sempre più lontani dalle classiche superfici di proiezione su schermo a 4:3, per avvolgere invece il pubblico in ambienti più immersivi e dinamici grazie all’utilizzo di proiezioni estese multiscreen oppure proiettando direttamente le immagini su pareti e oggetti preesistenti.

E’ ora quindi il turno delle presentazioni per un’ altro gruppo che è riuscito a fare del mapping il suo punto di forza: Apparati Effimeri, collettivo di video artisti nato a Bologna nel 2008, che si occupa di progettare e sviluppare ambienti visivi unici e funzionali agli spazi, valorizzando qualsiasi tipo di ambiente.

Apparati Effimeri è formato da Marco Grassivaro, Federico Bigi e Roberto Fazio, tre giovani italiani con un grande talento che presentano i loro progetti personali sotto il nome di Mcfly, Lardz, Grassivaro, partecipando a eventi, festival e meeting nazionali ed internazionali. Ho avuto modo di fare due chiacchiere con loro per un’intervista che ci spiegherà meglio dove si sta dirigendo il live video oggi e quali possono essere i suoi sviluppi futuri.

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Marvin Milanese: Ciao ragazzi raccontateci un po’ come nasce l’idea di Apparati Effimeri?

Apparati Effimeri: Ci siamo conosciuti condividendo le consolle video di festival di musica elettronica ed eventi di visual art e vjing. L’idea di Apparati Effimeri nasce dall’incontro delle nostre personali esperienze artistiche. Marco Grassivaro proviene da un percoso di studi rivolto alle arti visive ed ha arricchito il proprio percorso tecnico e culturale lavorando con una compagnia di ricerca teatrale a livello internazionale. Roberto Fazio proviene da un’esperienza di web programming e graphic design, focalizzando la sua ricerca sulla creazione di
sistemi interattivi collegati al video. Federico Bigi è orientato sullo studio del linguaggio cinematografico e sulla tecnica dell’animazione 3D.

Marvin Milanese: Qual’è la vostra relazione con l’architettura e con le arti visuali in generale?

Apparati Effimeri: Per noi è naturale pensare alle architetture come supporto di proiezione in quanto ci libera dal formato restrittivo dello schermo cinematografico. Lo stesso nome Apparati Effimeri infatti descrive un elemento scenografico utilizzato costantemente nella storia.

Marvin Milanese: Come nascono i vostri progetti e quali sono le basi per una buona location nelle vostre video installazioni?

Apparati Effimeri: Solitamente ci lasciamo suggestionare dallo studio e dall’analisi estetica delle forme che ci vengono proposte. Il nostro scopo è realizzare una perfetta illusione, quindi la scelta della miglior location è molto spesso legata a motivazioni tecniche. La nostra ricerca è orientata alla perfetta fusione tra le nostre idee e gli elementi tecnici in gioco.

Marvin Milanese: Da dove è partita la vostra ricerca artistica e come vi siete avvicinati alla tecnica del mapping?

Apparati Effimeri: Come dicevamo, la nostra voglia di uscire dalla restrizione del classico schermo utilizzato nel vjing ci ha portati a scoprire il Mapping.

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Marvin Milanese: Una delle vostre ultime video intallazioni Hexagram for Enlargment è senz’altro un passo avanti a livello tecnico e artistico rispetto ai canoni esistenti in circolazione nel rapporto tra arti visive e architettura. Come è nato questo progetto e con quali obiettivi?

Apparati Effimeri: Hexagram for Enlargment è stato un progetto realizzato per l’Itinerario Festival di Rocca Malatestiana Cesena. La rassegna ci ha seguito in maniera professionale e ha dato la giusta accoglienza alla nostra opera, dalla progettazione alla realizzazione pratica. Il nostro obiettivo è quello di creare uno show avvolgente e molto coinvolgente per lo spettatore.

Marvin Milanese: Se ieri il supporto per una proiezione era lo shermo ed oggi può essere una qualsiasi superfice, dove siamo diretti precisamente?

Apparati Effimeri: Le possibilità sono infinite, pensate alle grandi tecno metropoli come Tokio o Dubai dove le immagini sono utilizzate in maniera sempre più massiccia o alle più avanzate tecnologie come l‘agumented realty.

Marvin Milanese: Sembra sempre piu’ vicino il momento in cui tutte le discipline visuali si uniranno per sovrapporsi e rielaborarsi sotto nuovi principi. Una contaminazione reciproca che vedra’ sviluppare nuove forme d’espressione artistica, nuovi portavoci. Cosa pensate a proposito?

Apparati Effimeri: Il movimento di avvicinamento tra le arti è sempre stato costante e di stimolo per i grandi artisti al fine di creare nuove forme d’espressione. L’unica differenza è che oggi i processi sono più veloci e massificati.

Marvin Milanese: Arte e Tecnologia, due aspetti che oggi sempre piu’ frequentemente vanno di pari passo. Spesso parliamo dei punti a favore della rivoluzione tecnologica che ha caratterizzato questi ultimi anni, ma quali sono secondo voi i contro in questo preciso momento storico a livello artistico?

Apparati Effimeri: Lo sviluppo della tecnologia e la sua facile accessibiltà ha aumentato la proposta in campo artistico standardizzandola; è per questo che il lavoro di ricerca e critica assume un ruolo fondamentale per districarsi in questa miriade di opere contemporanee.

Marvin Milanese: Su quali progetti state lavorando in questo momento e quali sono i sogni di Apparati Effimeri?

Apparati Effimeri: Stiamo lavorando a nuovi progetti di mapping e di installazioni interattive. Il nostro sogno sarebbe quello di portare fuori dall’Italia i nostri lavori.

Marvin Milanese: Un voltro messaggio per chiudere!

Apparati Effimeri: Grazie per l’intervista e continuate con il vostro ottimo lavoro.


http://www.apparatieffimeri.com/index.html