Ci siamo quasi. Il prossimo Maggio si svolgerà a Montreal, Canada francofona, la decima edizione di uno dei festival non solo più longevi ma anche qualitativamente più interessanti e inossidabili al tempo nell’ambito internazionale dell’arte audiovisiva e dei live media, l‘Elektra festival.

Per chi segue e si interessa dell’ambito dei festival, soprattutto quelli focalizzati sulle discipline a cavallo tra cinema sperimentale, video, musica, live media e audiovisivo digitale, sa bene cosa intendo: sebbene i festival rimangano infatti le piattaforme più “comode” per assistere a concerti, sperimentazioni e installazioni che indagano il rapporto artistico tra suoni e immagini, nonché per incontrarsi e confrontarsi con altri artisti, critici e curatori, è pur vero che la loro formula sembra essere entrata in crisi ormai da qualche anno, contaminandosi eccessivamente con ambizioni da evento mainstream e mostra popolare e inserendo spesso gli artisti in un perverso circuito di tour e presentazioni di nuovi progetti, troppo pericolosamente simile a quello in fondo della musica pop e da club.

Non condividendo, al contempo, la connotazione che gli appuntamenti d’arte contemporanea danno all'”utilizzo” della sperimentazione audiovisiva, principalmente per la sua componente spettacolare e performativa, quasi da opening o comunque da momento da momento “happening”, fanno eccezione nel mondo alcune rassegne che portano avanti da anni un discorso puntale di ricerca, mai banale, a cavallo tra storicizzazione di un movimento artistico di ricerca tra sonoro e visivo e analisi dell’ultracontemporaneo. Non sono molti, ma ci sono: da Sonic Acts all’Av Festival, a Futuresonic a Netmage in Italia a Elektra appunto.

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Non per questo sono sempre stato molto legato a questo festival, se così ancora lo vogliamo chiamare, dal loro invito nel 2006 al primo International Digital Art Market (altra operazione estremamente interessante e non scontata di invito rivolto a critici, curatori, operatori culturali, piattaforme provenienti da tutto il mondo, che si ritrovano così per qualche giorno a Montreal venendo a contatto con i centri di ricerca in città e confrontando i rispettivi progetti e percorsi, innescando possibili collaborazioni e sinergie), passando attraverso la partnership dell’anno scorso, per giungere a questa importante e sentita decima edizione del festival.

10 giorni intensi quindi, dal 1 al 10 Maggio, per un evento articolato attraverso le 2 locations storiche del festival (la bellissima ex-fabbrica UsineC, sede di una delle più belle e attrezzate black box che ho mai visto in vita mia e il Cinémathèque québécoise) e 5 nuove gallerie (articule, La Centrale , Skol, Pierre-François Ouellette and Lilian Rodriguez) e con la presenza di oltre 30 artisti che saranno annunciati a breve. In questo contesto così complesso e articolato, mi occuperò a nome di Digicult di una revisione critica dell’evento, attraverso video registrazioni, interviste in loco ad organizzatori, artisti e critici invitati, nonché di illustrare l’attività di ricerca e di studio di alcune realtà produttive della città di Montreal, come SAT (Societè per l’Art Technologique) Hexagram, Oboro e altre….

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Sarà infine interessante attivare un canale diretto di conversazione con Gregory Chatonosky, critico e artista canadese, sui testi critici collezionati all’interno del saggio Angles_Arts numériques, che rappresenta storicamente la prima pubblicazione di Elektra sulle tematiche della digital art e dell’audioviso.

Multimedialità quindi ma non solo, musica elettronica, sound art, graphic design e video, audiovisivi, installazioni e immesersività: tutti temi questi che hanno caratterizzato l’Elektra festival sin dalla sua nascita e che dall’1 al 10 Maggio prossimi si concretizzeranno attraverso un programma come sempre fuori dall’ordinario, coraggioso, che si inserisce in una tradizione culturale e artistica che fa della città canadese un centro nevralgico a livello internazionale per la ricerca sui nuovi media e le forme espressive multimediali audiovisive .


www.elektramontreal.ca/