“Come posso essere un cittadino globale pur mantenendo la mia identità” è il titolo di un personale intervento itinerante, concepito come un viaggio della propria identità mediale, in relazione all’ espansione della tecnologia contemporanea, in supporto alle scienze umaniste.

Di fatto parla della nostra rappresentazione digitale, delle nostre estensioni mentali: pensieri, rapporti, idee progetti, cultura, e di quanto questo media, sembri l’ unica via per la felicità. Le rappresentazioni, le immagini diventano dei veri e propri strumenti, e il nostro rapido apprendimento svolge nuovi compiti inesplorati, quindi questi oggetti sviluppano in noi una capacità risolutiva nuova e nasce un nuovo mezzo espressivo psicologico in supporto al realismo. Il contenuto delle nostre menti, diventa all’ improvviso di pubblico dominio, e il rapporto che prima era fra noi e il nostro computer, ora è fra noi, il nostro computer e la comunicazione partecipativa nei mondi virtuali, metaversi cioè realtà virtuale condivisa tramite internet.

Da una parte abbiamo artisti che puntano a diventare AvaStar (termine da me usato ironicamente), presentando lavori con differenza minima in confronto ad altri contenuti molto diffusi nei metaversi, o nei socialnetwork, e dall’ altra un nutrito gruppo di hackers, attivisti, artisti atipici e grossi gruppi di potere come IBM (International Business Machine) oppure SUN, che hanno capito velocemente come molti dei comportamenti che si verificano al loro interno, hanno una relazione speculare con i comportamenti umani nel mondo reale e come i metaversi non siano soltanto una forma di intrattenimento o di gioco, anzi!

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La chiave evolutiva non è tanto nel riproporre, quanto nel grado di apertura che un sistema socio-economico rappresenta nella sua interoperabilità, visto che di sistemi informatici stiamo parlando, cioè nel grado di cooperazione e di scambio di informazioni o servizi con altri sistemi, quindi della liberà circolazione delle identità presenti in esso; favorendo la circocolazione degli AvaStar o Avatar all’ interno di mondi differenti permette di avere un identità multipiattaforma, in termini tecnici definito OpenID, che permette la condivisione fra i diversi mondi con uno standard della portabilità dei dati: profilo, relazioni, attributi digitali, creando un ecosistema PERFORMANTE molto più integrato di quello attuale.

Nei socialnetwork, c’è in atto una lotta dura ed aspra per il controllo delle informazioni personali degli utenti, ed il risultato di questa competizione determina il futuro dell’ industria; in controtendenza i metaversi, grazie all’utilizzo di standard Open Source, sovvertono la questione e prospettano un futuro molto diverso, ma non per questo non commerciale. L’accelerazione all’utilizzo di standard comuni è di fatto lo sviluppo di questi nuovi ambienti 3D Internet, che sostituiranno per gli utenti più esigenti e desiderosi di mondi virtuali il web corrente:,non solo MMORPG, ma un vero Metauniverso Digitale, con cittadini globali in un nuovo mondo immenso inesplorato.

Detto questo, approfondirei la materializzazione del teletrasporto degli Avatar o Avastar, da architetture proprietarie dove viene limitata l’attività di chi le utilizza alla migrazione da architetture aperte che saranno lo sviluppo socio-economico delle future risorse produttive dematerializzate.Non posso evitare di parlare del reverse engineering di OPENSIMULATOR, un software Open Source lato client e lato server rilasciato sotto licenza BSD dedicato all’ hosting di un proprio mondo virtuale in Grid Mode. Questa esperienza virtuale distribuita e indipendente, è sotto osservazione, ed è di grande interesse anche per i sitemi proprietari che si sono aperti al mondo dell’ Open source, rilasciando il codice sorgente dei Viewer (es: Second Life), accrescendo in questo modo gli accessi al metamondo/i.

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I Netizen sono consapevoli che il loro oggetti mediali acquisiranno molto più valore se non soggetti ad una singola società che detiene la visualizzazione e utilizzo di essi, quindi soggetti ad una visione e fruizione globale nel metamondo/i. La concorrenza è sempre più aguerrita e piuttosto che mettersi di traverso le società hanno pensato di cavalcare l’onda di rinnovato interesse della comunità OPENSIMULATOR. La Linden Lab esempio, compie una migrazione da gestore di server di gioco a società impegnata nel business delle infrastrutture, in grado di offrire funzionalità di ricerca, mercati di scambio legati al futuro prossimo del Metaverso.

Quando ero studente le mie aspettative erano di diventare docente, ed ero orientato a sviluppare una forma di ditattica integrata alle nuove tecnologie: fu così che mi imbattei qualche tempo fa in un altro progetto menzionabile in questo articolo, cioè SLOODLE (Simulation Linked Object Oriented Dynamic Learning Environment), una piattaforma di sperimentazione collaborativa in supporto alla didattica, che permette ad esempio, di collegare contenuti dinamici sul web 2D all’ambiente virtuale 3D di SL, un ibrido fra il sistema di Learning-Managment System MOODLE (con il quale ho fatto il lavoro multimediale della mia tesi), e i sistemi di grafica immersiva di SL.

Essendo un progetto Open Source è perfettamente integrabile a OpenSimulator, aprendo prospettive fino ad ora impensabili, come il creare una propria piattaforma di E-Learning con Sloodle (Moodle+SL) in ambiente OpenSim (client e viewer) integrabile a SL, ma indipendente dai suoi costi, essendo basato su server e viewer proprio.

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Quanto descritto è il futuro programma di un corso all’ interno della accademia d’arte dove sono docente, la LABA di Brescia. Concludendo. la possibilità di accedere facilmente ad ognuno di questi nuovi sistemi socio-economici per svolgervi delle attività, e la capacità di oggettivare la complessità del mondo reale, e dei pensieri nascosti decreterà il successo del nuovo Metamondo.

Teorici senza teorie e artisti senza arte fatevi avanti, un nuovo mondo aperto vi sta aspettando.


www.the-avastar.com

www.sloodle.org/

www.moodle.org/

http://opensimulator.org/