Quella del 2007 sembra essere stata indiscutibilmente l’estate dei Festival, concentratisi soprattutto nella natura esplosiva del tacco d’Italia, la penisola salentina. Fra i tanti, uno si è distinto per aver saputo coniugare contaminazioni sonore, innovazione ed arte digitale, realtà mainstream di respiro internazionale e i fiori all’occhiello della scena underground nostrana. Il tutto supportato da un allestimento di rispetto, da una location suggestiva ed una risposta massiccia da parte del pubblico (oltre 5000 presenze), evidenziando un dato importante: il consenso e l’approvazione di un Sud sempre più recettivo e predisposto nei confronti della cultura elettronica applicata alle arti visuali.

Stiamo parlando del Plug N’Play Salento Music Festival, che si é tenuto presso il Parco Manà di Vernole (Lecce), spazio storico della costa adriatica riservato ad esperienze acustiche di livello e a grandi eventi locali. Una due giorni, questa, dedicata ai nuovi flussi creativi ed energetici della musica electro coniugata all’esplorazione di percorsi visivi molteplici suggeriti da istallazioni e performance video, aperta ai nuovi “casi” musicali del panorama rap ed hip hop ed alle avanguardie storiche del movimento techno.

La prima serata del Plug’Play, però, é stata un omaggio alle radici musicali e culturali del Salento, dedicata a quel reggae e derivati ormai entrati a far parte del tessuto connettivo di quella che ormai è considerata la “Giamaica d’Italia”. Ha aperto la dancefloor il dj set del duo K&K Spiritual Wax, pionieri del dub italiano, che raccogliendo l’eredità dell’appena conclusa esperienza del sound system King David Warriors, hanno rivendicato la spiritualità espressa dal “potere” del basso, sostanziata da solide fondamenta reggae. Li ha accompagnati l’Mc Oxman , “oracolo musicale” di Dub Vendor e produttore per l’etichetta Wiz Kidz e Dill-Ox , che è stato capace di intrattenere spaziando fra stili ed epoche, dimostrando un background musicale di rispetto.

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Ha seguito il set jungle di dj War, salentino D.o.c. e fondatore dei Sud Sound System, che ha introdotto la guest più importante della serata. Dj Soul Jah (Jungle Ambassador), creator della compagnia di distribuzione Exodus, si è cimentato in una dub selection accompagnato dall’ Mc Tenor Fly (www.myspace.com/tenorfly) , veterano di culto della jungle made UK, da oltre 25 anni membro della famigerata Congo Natty family (www.congonattymusic.com) .

La serata del 20/08, é stata quella che ha registrato il vero boom di presenze e che ha visto protagonisti incontrastati della line up del main stage; presentata da Soundemotion in collaborazione con Propaganda , le punte di diamante dell’elettro europea e mondiale: Phill Hartnoll degli Orbital , padre putativo dell’electro di matrice inglese, da più di 15 anni fra i più grandi interpreti dell’innovazione e la selecter Ellen Allien , fondatrice di BPitch Control , consolidata come una delle più grandi producer dell’ultimo anno, grazie a progetti come “Thrills” (2005) e “Orchestra of Bubbles” ( 2006) con Sascha Ring aka Apparat .

Hartnoll ha proposto un live di un’ora e mezzo mixando, cult storici del suo gruppo, estratti più acustici del suo nuovo progetto “Long Range”, nato in collaborazione con Nick Smith dell’ Atomic Records, altalenando con rotture e distorsioni . Con la sua dance music ” intelligente” dal sapore ambient, ha saputo creare un clima che ha incantato e fatto ballare un target di pubblico eterogeneo, composto da gente di diverse generazioni.

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Tre ore e mezza di dj set per la reginetta dell’elettro tedesca, che ha spaziato dalla techno-house dal retrogusto pop di “Berlinette” (2003), alla minimal ambient in linea con la migliore tradizione tedesca; a tratti dura, contraddistinta da basi spigolose dominate dai toni analogici del suo Arp 2600 , crossate dai suoi particolarismi vocali. Una Ellen Allien che potremmo definire “ipnotica”, che nel complesso ha tenuto il pubblico danzante fino all’alba.

Da segnalare, nell’area del palco principale l’apertura della serata, gestita da due fra le figure chiave del movimento techno rave europeo: il francese TechnoDonauts del sound system Tomahawk (www.tomahawk.freetekno.org) , e dj Frikkio degli Olstad , che hanno sintezzato ad arte, nei rispettivi djs set, le nuove tendenze musicali underground del momento, spaziando dalla techno alla breakbeat, animando da subito la pista.

Del secondo ambiente sonoro del Manà, notevole la performance electro-punk dell’irriverente solista Miss Violetta Beauregarde (www.myspace.com/missviolettabeauregarde) che ha eseguito, con un SP303 della Vos, mixer ed effetti, tracce tratte dai suoi primi due album ” Evidentemente non abito a San Francisco” (2004) e ” Odi Profanum Vulgus et Arceo” (2006) e due inediti di un terzo in fase di lavorazione, sovrapponendo la sua inconfondibile voce grind, con suoni campionati e basi elettroniche.

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Imponente e di grand’effetto lo spazio dedicato alle arti visive. Sotto la copertura del palco principale, hanno fatto da sfondo alle performance musicali 4 postazioni video organizzate in altrettanti maxi-schermi, collocati due al centro, dietro la console, e due ai lati. Mitch di Binary Systemtv ( www.myspace.com/binarysistemtv ), non solo ha curato lo schema dell’allestimento, nel corso dell’evento, ma ha diviso la consolle video del palco centrale con diverse realtà del Vjing italiano .

Chiara Horn, anima storica del collettivo creativo HFR- Lab e recentemente impegnata in sperimentazioni visuali incentrate nella video installazione e nella scenografia teatrale, ha presentatao per il suo Vjset, una vasto assortimento di grafiche vettoriali in stile minimale, ispirate all’estetica del pittore russo Vasilij Kandinskij. Tali motion graphics, controllate da un Powebook g4 con Modul8 , hanno fatto da cornice di presentazione alle riprese fatte sul palco dal fratello, “mascherate”, all’interno delle grafiche, con un Mixer Video Edirol v4 . Il risultato, moltiplicato per 4 schermi, si è dimostrato molto efficace e il ragazzo, pur venendo da un background cinematografico, si è dimostrato molto abile a seguire il ritmo veloce dell’electro, suonata sul palco da Hartnoll e dalla Allien.

Contrasto tra natura e tecnologia: è stato questo il concept a cui si è ispirata Sara Tagariello ( www.myspace.com/deconstructo), multimedia artist realizzatrice fra l’altro di videoclip musicali, spot tv e installazioni multimediali. Per il suo Vjset ha integrato l’uso di riprese live con motion graphics concepite, montando in postproduzione frame di video proiettati sul suo corpo con immagini astratte ritagliate, dando forma così una sorta di collage digitale in movimento.