Lo sviluppo vertiginoso delle nuove tecnologie e la loro irruzione nella nostra vita quotidiana, nel nostro modo di pensare e di relazionarci, nelle nostre forme espressive e artistiche, i vantaggi e i pericoli che tutto questo sta procurando e dove ci porterà, sono temi di riflessione che si fanno sempre più urgenti.

Mentre la maggior parte delle persone vivono inconsciamente questo processo radicale, affidando in maniera spontanea i loro processi comportamentali alla presenza e ormai necessità delle estensioni del nostro corpo, quali il cellulare, il computer e Internet, molti pensatori, studiosi, scienziati, tecnici, organizzatori e creativi stanno cercando di monitorare queste trasformazioni, di scoprire come mantenere la democraticità e la libertà caratteristiche di queste nuove modalità proteggendole dai rischi di abuso che sono insiti nella natura umana e nelle masse, di focalizzare i contorni del nuovo artista, ormai ben diverso dalla figura cui eravamo abituati.

La tecnologia ha cominciato a diventare parte integrante della vita quotidiana nel XVIII secolo, modificando gli schemi sociali e ciò che l’uomo pensava di sé e delle sue possibilità. Nel XX secolo questa trasformazione ha subito un’accelerazione tale da far parlare di rivoluzione: si sono sviluppati nuovi linguaggi, nuove forme di pensiero, nuovi comportamenti, nuove dimensioni. Oggi possiamo vivere in più strati, comunicare ed esistere in dimensioni virtuali, inventarci personaggi e vite parallele, affidare alla comunicazione scritta e immediata la maggior parte delle nostre relazioni, favorendo lo spalancarsi delle porte dell’intimità o della menzogna.

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Inevitabilmente, queste trasformazioni sociali sono state assorbite dall’arte, riflesso, interpretazione, avanguardia e metafora della vita reale, pratica che fa degli strumenti quotidiani un uso fuori dagli schemi (atteggiamento che ben esprime il termine inglese e in questo senso pressoché intraducibile di hacking). L’artista oggi non lavora più da solo, ma è perennemente circondato dal resto del mondo, che pulsa nel monitor del suo computer; si trova spesso in viaggio, si sposta seguendo le sinergie creative; ed è profondamente influenzato dalle innumerevoli discipline, tradizionali e totalmente nuove, che entrano a far parte della sua ispirazione policulturale, suggerendogli modalità espressive ancora inesplorate. L’artista e la sua opera oggi sono una presenza immediata e simultanea, dispongono di nuovi modi e spazi (non solo luoghi) per proporsi al pubblico e di mezzi per rendere lo spettatore parte attiva e indispensabile dell’esistenza dell’opera.

Cambiano i concetti di espressione, di presentazione, di organizzazione, di proprietà intellettuale, di definizione dei ruoli. Artisti, istituzioni, gallerie, organizzatori, critici, mezzi di comunicazione si fondono a creare nuove personalità che ancora mancano di definizione: i confini tra i ruoli, come quelli geografici e quelli concettuali, estetici e ideologici, vengono gradualmente cancellati in direzione del tanto discusso e complesso fenomeno della globalizzazione.

Ecco i temi che stanno a cuore all’Art Tech Media, ciclo annuale di dibattiti avviato nel 2006 in Spagna, dopo due anni di preparazione, e che coinvolge musei e centri di arte contemporanea, medialab, fondazioni, artisti, gallerie, critici, commissari, mezzi di comunicazione, associazioni di artisti visuali, produttori, agenti culturali, istituzioni pubbliche e private e tutti i settori relazionati con l’arte e le nuove tecnologie.

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L’incontro dell’anno scorso ha avuto luogo in nove città spagnole e la sessione di Barcellona è stata seguita dal Digimag. Anche l’edizione di quest’anno vede Digicult come partner dell’evento, ricordando che la presenza di Digicult all’Art Tech Media è resa possibile grazie all’attività di Emintec.

Il grande successo raccolto dall’evento ha portato all’organizzazione, quest’anno, del 1º Congresso Internazionale Art Tech Media, che si terrà a Madrid dall’8 all’11 maggio 2007. Il progetto ha come obiettivo contribuire alla riflessione e all’analisi dell’arte e dei nuovi media tecnologici in Spagna nell’ambito di un contesto internazionale e sviluppare proposte per la creazione di una piattaforma permanente (un “Istituto delle Arti Digitali”) che incentivi la produzione, coordini la distribuzione e la promozione dell’arte digitale spagnola nel mondo. L’evento avrà luogo presso le sedi del Ministero della Cultura, dell’Istituto Cervantes e della Casa América, dove si terranno rispettivamente dibattiti e proiezioni sulla situazione spagnola, sulla relazione tra Spagna e America Latina e su quanto sta accadendo in questo ambito in America Latina. Il tutto con la collaborazione di enti, istituzioni, festival, musei, aziende tecnologiche, università, artisti, associazioni, etc.

I padri di questa manifestazione sono i due artisti spagnoli Montse Arbelo e Joseba Franco, che, fin dall’inizio della loro attività, si dedicano a progetti collaborativi e “transazionali”. L’obiettivo principale del loro lavoro è esplorare la crescente evanescenza della linea di demarcazione fra arte e vita reale e lo perseguono attraverso viaggi nel corso dei quali realizzano mostre, installazioni, conferenze ed eventi. Il loro percorso ben rappresenta la fusione dei ruoli di artista, organizzatore, critico e promotore. Il congresso internazionale Art Tech Media presenterà tra il resto i contributi internazionali raccolti e selezionati nel corso di diversi mesi: riflessioni sulla situazione attuale dell’arte digitale in Spagna, proposte di modelli alternativi, testimonianze di centri di avanguardia internazionale. La lista degli illustri partecipanti è tanto lunga che non ci sarebbe qui lo spazio per citarli tutti e si può consultare nel sito dell’evento (tra i tanti, Gerfried Stocker, direttore dell’Ars Electronica di Linz; Alex Adriaansens, direttore del V2 di Rotterdam; Andreas Broeckmann, direttore del TESLA media>art…).

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Nel sito web appare anche un questionario diretto a raccogliere le opinioni degli addetti ai lavori per formulare le riflessioni sui cambiamenti e i miglioramenti necessari nell’ambito della produzione e distribuzione dell’arte digitale e per creare le basi dell’eventuale creazione dell’Istituto di Arti Digitali in Spagna.

Il sito propone anche una ricca sezione di link , suddivisi in comunità, istituzioni, festival, blogart e così via. Un evento che promette un interscambio dinamico e costruttivo e che sottolinea l’importanza e l’imprescindibilità dell’incontro fisico nonostante le nuove tecnologie permettano la collaborazione e la presenza simultanea da ogni parte del mondo.


www.artechmedia.net

www.montsearbelojosebafranco.com

www.emintec/