La seconda edizione di Optronica si è tenuta a Londra dal 14 al 19 di questo Marzo, nell’ appena ristrutturato National Film Theatre Complex, che ha da poco riaperto con il nome di BFI Southbank e nell’incredibile IMax Cinema a pochi metri di distanza. Questa nuova edizione ha riconfermato il festival britannico come un appuntamento imperdibile per gli amanti del Live Media e del Live Cinema, e come occasione d’incontro per appassionati ed esperti del settore arrivati da ogni parte del mondo.

Il festival è arrivato alla sua seconda edizione grazie alla rinnovata collaborazione tra British Film Institute, gli artisti e produttori audiovisuali Addictive Tv e l’associazione Cinefeel. La scelta del BFI come location ha incontrato a pieno le esigenze performative dei progetti selezionati, a cui un folto pubblico di appassionati ha assistito comodamente seduto nelle due sale cinematografiche interne alla struttura.

Optronica è uno dei pochissimi festival, presenti nel Regno Unito, completamente dedicato ai nuovi linguaggi audiovisuali e alle loro varie accezioni, dal live media di sperimentazione a quello di intrattenimento, che ha trovato spazio nella club night di chiusura del festival, tenutasi presso l’Institute of Contemporary Art, con gli show di Exceeda, Addictive Tv, Speedy J&Scott Pagano. Molti i momenti di alto valore artistico del festival londinese, tra cui da segnalare la performance del collettivo spagnolo Reactable, che ha presentato con un live di un’ora le possibilità di utilizzo del loro incredibile tavolo sonoro interattivo progettato all’interno della, i nuovi progetti di live a/v del duo britannico Semiconductor e del duo berlinese Rechenzentrum, e la sempre indescrivibile performance dell’artista giapponese Ryoichi Kurokawa visto per ora in Italia solo all’interno del festival milanese Mixed Media nel 2006.

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Ma la vera ricchezza del festival è stata l’attenzione per i momenti di riflessione e discussione su queste forme di espressione artistica e sulla necessità di individuare un percorso storico, all’interno della storia della comunicazione ed espressione audiovisuale, e di posizionare questa nuova forma di epressione come continuazione dell’ antico percorso di ricerca di tutta la cultura visuale. Un momento senza pari è stato in questo senso l’intervento di Cindy Keefer, del CVM di Los Angeles, la cui intervista potete sepre leggere all’interno di questo numero, con il suo talk sulla storia della visual music e sulle sue lontane origini.

Abbiamo parlato del festival con Françoise Lamy, direttore artistico di Optronica e fondatrice e curatrice dell’Associazione Cinefeel.

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Silvia Bianchi & Marco Mancuso: Facendo un bilancio finale di questa seconda edizione del Festival, quale è stata la risposta da parte del pubblico e quale quella degli artisti?

Francoise Lamy: In realtà la reazione del pubblico e dagli artisti a questa seconda edizione è stata incredibile e senza pari. Siamo rimasti abbastanza sorpresi dalla quantità di e-mail che abbiamo ricevuto, sopratutto da parte degli artisti, scritte per ringraziarci ancora una volta per tutto e per dirci che Optronica è stato uno dei migliori festival in cui hanno lavorato e questa è la ricompensa migliore che poteva arrivarci dopo tutta la fatica fatta per tirare su il festival. Un ottimo feed-back è arrivato anche dai nostri partner, come il Arts Council of England, e da molte istituzioni culturali, come dai membri della Japan Foundation, che hanno partecipato tanto attivamente al festival, da portare perfino le loro famiglie ad assistere a Big in Japan, la sezione dedicata all’animazione e video-arte Giapponese che sostenevano, e a cui Ryoichi Kurukawa ha preso parte con la sua performance.

Silvia Bianchi & Marco Mancuso: Quale è stata la parte migliore del festival o il momento performativo migliore e quale invece il lato più debole? Se c’è stato….

Francoise Lamy: Ci sono stati un sacco di momenti fantastici! E se c’è stata una parte del festival che è stata più debole puoi giurarci che non ve lo dirò! Ma nel complesso il miglior momento del festival per me è stato in assoluto il talk di Cindy Keefer del Center for Visual Music di Los Angeles. Cindy ci ha regalato una panoramica della visual music veramente inedita e il suo talk è sembrato dare vita a un incredibile scambio con il pubblico. Altri due momenti di alto livello sono stati per me il nuovo show dei Rechenzentrum e quello di Trevor Jackson, così come lo è stato ciò che hanno fatto i ragazzi di Addictive Tv con il loro remix film set all’IMAX. E scommetto che “momento più chiaccherato” del festival è stato l’incredibile ritorno di EBN, I ragazzi che hanno inventato il live sampling Audio Video. Sono sicura che il rimetterli insieme per questa data speciale di reunion ha aiutato a portare la club night del festival al sold out.

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Silvia Bianchi & Marco Mancuso: In questi giorni avete riunito a Londra molti professionisti, curatori, critici, giornalisti e realtà mediatiche provenienti da ogni parte del mondo. Quanto è importante secondo voi essere parte di un network internazionale e lavorare connessi per crescere?

Francoise Lamy: Penso che nel mondo di oggi sia fondamentale essere connessi globalmente. In questa edizione del Festival, l’Optronica Lounge è stato impostato proprio per essere un posto in cui incontrarsi e fare due chiacchere, ed in poco tempo è realmente diventato un vero luogo d’incontro della scena AV internazionale. Più di una ventina di curatori internazionali e organizzatori di Festival hanno assistito a questa edizione di Optronica particolarmente interessati nel vedere sia le premiere internazionali che i nuovi talenti inglesi. Alcuni artisti ci hanno già detto che hanno ottenuto come risultato nuove date e questo è fantastico.

Qualcosa che mi piacerebbe vedere nei prosimi anni è vedere i curatori di festival lavorare alla co-produzione di nuovi show audio-video, considerando che non ci sono molti fondi per questa nuova forma d’arte, specialmente qui nel Regno Unito. Produrre questa tipologia di spettacoli può essere molto costoso, specialmente nel caso in cui siano utilizzate nuove tecnologie, e questo potrebbe aiutare anche il progetto a girare in più paesi.

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Silvia Bianchi & Marco Mancuso: Qual’è la tua opinione riguardo al futuro prossimo e venturo delle forme di espressione audiovisuale, delle performance e delle installazioni all’interno del mondo dei festival, dei musei di arte contemporanea ma anche nei circuiti commerciali, e quindi nelle nuove forme di Cinema e Design? Durante Optronica si è avuta occasione di conoscere e parlare con molti artisti, alcuni di loro classificabili come puri sperimentatori, che lavorano duro in quella direzione, altri che lavorano e producono invece ai confini tra arte, design, musica e comunicazione. Credo che questo cortocircuito sia al momento un elemento molto forte e potente, concordi?

Francoise Lamy: Penso che la direzione in cui stiamo andando sia chiara. Questa intera forma d’arte sarà sempre più mainstream nel futuro. Il suo stile inizierà a influenzare i film tradizionali e la televisione, e in modo particolare la pubblicità. Tutto ciò ha già avuto inizio. Ma naturalmente rimarrà sempre anche una forma d’arte, adatta a spazi espositivi e musei d’arte contemporanea, fatta da artisti che lavoreranno in contemporanea nel circuito artistico come in quello commerciale. Già da adesso, è esaltante vedere artisti con background artistici così diversi ed eclettici al tempo stesso lavorare tutti nella stessa direzione; artisti quali Trevor Jackson, che è al tempo stesso un musicista e un designer, Peter Greenaway, che è un regista cinematografico, il video artista Charles Atlas, Reactable, che sono programmatori e musicisti, e gli Addictive Tv, che sono DJ e VJ ma anche produttori televisivi. Tutti artisti che superano i confini tra arte, musica e comunicazione, per ritrovarsi tutti nel campo della sperimentazione audiovisuale e del live cinema.

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E proprio con Addictive Tv, ideatori del festival, abbiamo parlato dopo Optronica per capire meglio come sono arrivati fino a qui.

Silvia Bianchi & Marco Mancuso: Che cosa vi ha avvicinato al mondo dell’audio-video? Ci parlereste un pò del vostro background e del vostro percorso artistico?

Addictive Tv: È tutto ciò che stà attorno alle possibilità di integrazione di musica ed immagini che ci ha portato a lavorare in questo settore. Le immagini sono incredibilmente potenti e possono dare alla musica molto di più di quello che essa possiede in partenza. Tutti noi abbiamo occhi come orecchie, e se il video diventa un’estensione dell’audio è capace di dare vita a una reazione incredibile, molto di più di quello a cui può dare origine la musica da sola. Le immagini aggiungono sempre una dimensione ulteriore.

Veniamo da due background completamente differenti; Graham ha un passato da produttore cinematografico e televisivo, Tolly da dj e compositore musicale. Ci siamo incontrati durante la produzione di una serie chiamata Transambient, prodotta da Addictive Tv per Channel 4: Graham era il producer del progetto e insieme un già affermato vj, Tolly scriveva le musiche per lo show. Da quell momento abbiamo iniziato a lavorare sempre di più insieme, alle serie tv come alla realizzazione di dvd come Spaced Out e qualche anno dopo alla collana Mixmasters per ITV1. Allo stesso tempo abbiamo lavorato al nostro show in modo costante, per renderlo sempre più audiovisuale e meno un semplice lavoro di Vjing. Più lavoravamo e più ci arrivavano richieste per remixare film e pubblicità e per esibirci dal vivo.

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Silvia Bianchi & Marco Mancuso: Potete raccontarci qualcosa di più sulla performance che avete realizzato ad Optronica?

Addictive Tv: Abbiamo realizzato in anteprima mondiale un remix dell’inedito film di animazione giapponese Tekkon Kinkreet, in uscita nelle sale. Tuttavia abbiamo iniziato il set con un’altra anteprima, un remix inedito del gangster film anni ’70 “Get Carter“, commissionatoci per il Northern Lights Film Festival di Newcastle, dove il film è stato girato. Per questo set abbiamo, insieme a i nostri laptop, tecnologia da noi modificata, come ad esempio il nostro mixer audiovideo e strumenti ad altissima tecnologia non ancora disponibile sul mercato, come la seconda generazione di DVJ-100 Pioneer DVD turntables, che abbiamo sviluppato insieme alla Pioneer.

Negli ultimi dieci anni si è passati dall’utilizzo di strumenti pre-esistenti come vecchi mixer per la tv e videoregistratori, alla produzione di tecnologia dedicata al live. Ora, una decade dopo l’inizio di questa rivoluzione tecnologica per I nostri set utilizziamo potenti computer e sintetizzatori video. La scena si è sviluppato a tal punto da far si che I produttori di tecnologia si siano resi conto di dover sviluppare tecnologie specifiche per questo tipo di performance.

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Silvia Bianchi & Marco Mancuso: Perchè credete nell’importanza di festival come Optronica?

Addictive Tv: Quello che stà nascendo è un nuovo movimento artistico, probabilmente il primo movimento artistico del 21esimo secolo, e pochi in Inghilterra gli stanno fornendo piattaforma di espressione: uno di questi è proprio Optronica. Stiamo vedendo piano piano eventi come questo prendere piede qui come nel resto del mondo, e speriamo che questo sia solo l’inizio.


www.optronica.co.uk

www.addictive.com

www.cinefeel.org