Projected Light and Color: Early Visual Music Color Organs and Light Shows” è il titolo del talk che Cindy Keefer, del Center for Visual Music di Los Angeles, ha tenuto al NTF1 del BFI durante l’ultima giornata el festival Optronica di Londra .

Una retrospettiva lunga e appassionata, sulle prime forme di espressione audiovisuali a partire dai pioneristici esperimenti sugli organi a colori del 1700, passsando dal proiettore di luci multiplo di Fishnger della metà degli anni 20, per arrivare ai leggendari light show degli anni 60.

Cindy Keefer è una delle fondatrici del CVM, centro statunitense che si occupa di diffondere e di preservare la memoria della Visual Music e che vanta la presenza di noti artisti del panorama dell’animazione audiovisiva internazionale tra i suoi fondatori. In un momento di continuo cambiamento e innovazione, il talk di una vera storica della cultura visiva come la Keefer, ha costituito un momento di recognizione sulla profondità delle radici di questa forma di espressione che è l’arte audiovisuale e su come in realtà tante cose, che oggi vengono spesso prese come attuali o addirittura avanguardiste, siano state sperimentata ormai molto tempo fa. Attestando in questo modo una storicità e un evoluzione di un movimento artistico ibrido che grazie alle nuove tecnologie digitali è ormai esploso e assurge a diventare parte integrante della cultura, dell’arte e della comunicazione contemporanea.

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Silvia Bianchi: Come è nato il Center for Visual Music di Los Angeles? Può raccontarci un pò la sua storia?

Cindy Keefer: Il CVM è stato fondato da un gruppo di studenti, ricercatori, curatori e artisti per preservare e promuovere la Visual Music. Molti di noi hanno lavorato insieme per anni all’interno di altre organizzazioni ed associazioni. Il noti storico di “musica visuale” William Moritz fu elemento fondante per la nostra nascita e donò al Centro la sua biblioteca, frutto di 35 anni di accurate ricerche, con tutta la sua collezione di libri e di appunti sulla Visual Music. Tra gli altri fondatori del Centro vi sono inoltre artisti quali Jules Engel, Barbara Fishinger del Fishinger’s Archive, figlia di Oskar, e i direttori delle più grandi scuole Statiunitensi di animazione. In parte la nostra nascita è stata inspirata anche da un manifesto scritto da Oskar Fishinger nel 1940, in cui l’artista esprimeva il suo desiderio di creare un collettivo di artisti e curatori devoti a ciò che era definito il “non-objective cinema”, oggi definito cinema astratto. Molti di questi film “non- oggettivi” sono quelli che ancora oggi preserviamo e promuoviamo, in particolare quelli di Fishinger e Jordan Belson.

Silvia Bianchi: Avete già collaborato in passato con realtà europee o quella con Optronica è la prima esperienza di questo tipo?

Cindy Keefer: Il CVM ha organizzato in passato due screening per l’International Film Festival di Rotterdam, di cui tra l’altro uno sui “Legendary Lights Shows” degli anni sessanta; abbiamo inoltre fornito alcuni film provenienti da nostro archivio per la mostra Sons e Lumieres, tenutasi al Centre Pompidou di Parigi, allo ZKM in occasione della mostra Light Art from Artificial Light, al Kunsthalle di Zurigo in occasione di Expanded Eye, alla Tate di Liverpool, ed a molti altri festival ed esposizioni.

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Nel febbraio 2007 abbiamo realizzato con il Deutsche Filmmuseum di Francoforte una dimostrazione di utilizzo del Lumigraph, lo strumento costruito da Oskar Fishinger per il “Real Time Light Play”. In questa occasione Barbara Fishinger, figlia di Oskar, ha suonato il Lumigraph, sotto la mia supervisione. I film che abbiamo fornito ai festival sopracitati racchiudono quelli di Oskar Fischinger, di Jordan Belson, di John e James Whitney, di Harry Smith, e John Stehura oltre ad una serie di film e video sui Light Show degli anni sessanta.

Il CVM ha inoltre fornito film e video per la mostra “Visual Music“, tenutasi nel 2005 al Hirshhorn Museum e al Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles. Al momento stiamo lavorando con vari musei e festival europei alla realizzazione di nuove rassegne focalizzate sulla storia della Visual Music e su quella contemporanea. Tra i nostri piani c’è quello di portare il lavoro di Fishinger nei musei europei.

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Silvia Bianchi: Qual’è secondo lei il ruolo della Visual Music ai giorni nostri?

Cindy Keefer: La Visual Music è un genere in veloce espansione. Oggi vediamo artisti provenienti da campi completamente differenti lavorare alla creazione di ciò che tutti loro chiamano “Visual Music”, dagli autori di video sperimentali ai VJ, dai grafici di animazione agli autori di video installazioni, dai pittori ai musicisti. Tutto ciò è divenuto così noto in modo trasversale a tante discipline da dare origine a una vera e propria scena internazionale. Nonostante tutto il lavoro che oggi viene realizzato non sia ciò che è stato definito storicamente come Visual Music, tutto questo serve senza dubbio a dar forma e a definire i futuri sviluppi di questo genere. Uno degli obiettivi del CVM è proprio quello di diffondere il materiale che possediamo sulla storia della Visual Music, attraverso la nostra libreria online, il nostro centro di ricerca di Los Angeles e attraverso la salvaguardia e la promozione dei nostri filmati d’epoca, così come dei lavori contemporanei. Vi prego a proposito di visitare la libreria online del CVM dove troverete una selezione di trattati sulla Visual Music.


http://centerforvisualmusic.org

http://centerforvisualmusic.org/Library.html