Internet e’ la piu’ grande protesi comunicativa mai creata dall’ uomo ed e’ entrato a far parte della definizione “nuovo media” per differenziarsi dai “vecchi media”. La distinzione e’ necessaria perche’ internet puo’ considerarsi un vero nuovo media, un grande insieme con al suo interno numerosi sottoinsiemi di cui fanno parte anche i media tradizionali. In internet infatti ormai troviamo quasi tutte le radio che trasmettono in streaming online ma anche la possibilita’ di rivedere alcuni dei programmi trasmessi in televisione.

E’ possibile rivedere l’ultima puntata delle IENE o sapere entro le 19 cosa si vedra’ su BLOB di Ghezzi e anche inviare segnalazioni e video. Su internet impera il sistema user centered, centrato sull’utente, ossia il fornire a chi si connette in rete la possibilita’ di gestirsi i propri contenuti secondo le proprie preferenze, come alcuni siti che permettevano inizialmente di creare una pagina personale gratuita (come Geocities o Lycos).

Sucessivamente ancora piu’ semplificato, nasceva il blog, un sito impostato come sorta di diario personale online ma che con l’uso e gli interessi del mercato ha preso forme via via differenti acquisendo sempre piu’ voce in capitolo e importanza fino ad affiancare le maggiori testate giornalistiche: blog in cui ogni reporter commenta eventi relativi al suo campo di indagine ma anche blog legati alla radio, come “il blog della Pina”, giovane cantante milanese che lavora alla radio, o legati alla TV, come il blog della trasmissione “Avere Ventanni” dove gli autori, come nei loro filmati, si limitano a far parlare gli altri.

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In un incontro alle Bbiciclette a Milano, trasmesso in diretta su Skype, per tastare il territorio italiano, il responsabile di Technocrati, un diffuso motore di ricerca per blog, ha stilato una top of the blog per i blogger italiani, in cui si comprende chiaramente l’importanza del page-ranking. E allora c’e’ chi si organizza come Marco Montemagno di Reporter diffuso, trasmissione in onda su sky e con un blog molto seguito, che per contrastare il network BLOGO crea Blogsfere, un network di blog che ricoprono la maggior parte di interessi possibili con blog tenuti da esperti, giornalisti e curiosi.

Alla possibilita’ di esprimere i propri pensieri e inviare foto, da poco e’ esploso un nuovo fenomeno online, quello dei video, che ha visto nel giro di pochi mesi la creazioni di siti che permottono agli utenti di caricare i propri video. I siti sono numerosi e hanno quasi tutti la stessa impostazione grafica: il piu’ utilizzato e’ Youtube, recentemente acquistato a caro prezzo da Google; ma se ne possono trovare anche altri come Flux di MTV Italia, dove vengono scelti i migliori video e trasmessi in televisione gratuitamente, o Revver, il primo sito che promette al videomaker di guadagnare qualcosa, pagando per le visite ricevute sui video caricati. O ancora Dabble, un motore di ricerca per video o ancora Blip.tv che permette di caricare video anche di lunga durata e di renderlo visibile sul proprio sito senza annunci pubblicitari o link a sito.

Un esempio su tutti il caso della NBC, che prima caricava i suoi video su Youtube e ora li ripropone in un sito tutto suo dedicato al video.

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In televisione e pubblicita’ esistono degli enti che si occupano di controllare il contenuto di quello che viene trasmesso; questo non avviene in questi siti dove alcuni dei video caricati sono stati rimossi dall’autore stesso che finche’ non si accorge che e’ online, rende visibile il suo video a tutti. Sono siti completamente in gestione dagli utenti. Inoltre il video e’ uno strumento di potere perche’ e’ possibile catturare immagini nascoste senza essere visti, ma anche una violenza perche’ spesso tende appunto a violare la privacy.

Cosi’ come riscontrato durante l’incontro sui video virali durante il film festival di Milano organizzato dal gruppo milanese di Esterni all’area incontri Borsa Democratica del Cinema inizialmente intitolato “Il booktrailer virale, nuovi media per media tradizionali” e sottotitolato “sexy video”, dove si indaga la possibilita’ di creare dei video trailers di libri e diffonderli online prima dell’uscita del libro come gia’ accaduto per il noto caso di MelissaP.

Antonio Caronia, invitato da Naba all’incontro, nel suo discorso ha voluto citare tre grandi nomi: Wittgenstein, Barroughts e Clarence. Ha inizialmente parlato della scrittura come forma biologica e del virale come forma di vita. Il video virale come una innovazione-sorpresa che si ossifica e diventa normalita’. Paolo Pedercini di Molleindustria, ha contestato l’affiancamento dei trailer-video promozione dei libri anticipando i vari commenti in particolare di come il video possa essere un limite all’immaginazione che offre la lettura.

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Il video virale in Italia e’ legato al movimento del Guerrilla marketing: infatti all’incontro era presente anche Ninjamarketing che ha parlato del grande successo di youtube con i suoi 65.000 video uplodati al giorno, nonchè quello di un chitarrista diventato famoso grazie alla rete ma anche della bassa qualita’ dei video disponibili in rete.

Il termine video virale, in una definizione piu’ particolareggiata, non si riferisce ai video uplodati dai semplici videoamatori, ma a quei video contaminati da esigenze del mercato o dal tentativo di controllo sulla comunicazione. Video diffusi per comunicare messaggi “altri” di marketing e di controllo sulla tendenza del mercato. Bisogna infatti ricordare che ogni cosa che appare nei video visibili alla massa puo’ rivelare interesse per il mercato, per diffondere e imporre visivamente in proprio prodotto. Sopratutto in un video visto da milioni di utenti.

Ed ecco cosi’ il diffondersi di trailers di films, di antemprime video, di brevi spot ma anche di un sito viralvideo.it dedicato ai video virali. La libertà è un virus: diffondi il contagio!.

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David Moore di Getdemocracy.com afferma che sempre piu’ persone si stanno staccando dalla TV tradizionale spostando l’attenzione sui video online. Il video si e’ inserito nei maggiori portali di informazione online, ma anche nelle universita’ e accademie che ripropongono streaming in diretta di lezioni, eventi e incontri.

La diffusione dei video online e’ legata all’uso della banda larga e soprattutto alla diffusione di cellulari dotati di videocamere e di telecamere a basso costo dove qualsiasi persona puo’ girare dei video e trasmetterli in internet: è quindi inutili stupirsi della varieta’ di video che rispecchiano le diversita’ della specie umana. Anche Jovanotti ha girato un suo video col cellulare e Daniele Bossari e’ stato uno dei primi ad aver tenuto un blog , ora chiuso, inviando parole e immagini direttamente dal suo cellulare.

Dall’evoluzione del blog nasce il vlog (video + blog = vlog). Come per il blog il suo senso primario e’ quello di un diario online: in questo caso si aggiungono i video. Il fenomeno in America e’ molto diffuso: quest’anno si e’ tenuta a San Francisco la prima conferenza dei vlog e in Europa invece si e’ formato VlogEurope, un sito che raccoglie vloggers europei che per il meeting Vlogeurope2006 ideato da tvblob si incontreranno a Milano a novembre.

Con la diffusione di videogiochi si e’ diffuso infine un nuovo fenomeno: i machinima, filmati tratti da ambientazioni di videogiochi. Inoltre, con la diffusione di community 3d virtuali come Habbo o Second Life, i video riprendono il comportamento degli utenti partecipanti, cosa ovviamente interessante risulta sopratutto come indagine sociologica di comportamento. Machinima in America ha gia’ il suo festival e il gioco virtuale di MTV Laguna Beach verra’ trasmesso in Tv..

Dalla tv al video gioco, dal videogioco alla tv , dalla radio in tv alla tv alla radio a internet: un vero e proprio gioco con i media, come nella performance del ciclo Grat Circle di Nico Vascellari portata a Basilea. Non tutto quello che vediamo e’ vero e con la diffusione della seconda vita virtuale questi confini si faranno sempre piu’ sottili e sara’ utile aguzzare la vista.

Proprio per questo nascono in continuazione scuole e festivals dedicati ai nuovi media e ricerche metamediatiche: ma non sempre il messaggio e’ nascosto, puo’ anche essere senza senso, e scomodando Watzlawick e i gli assiomi della comunicazione, chiuderei affermando: “E’ impossibile non comunicare”.


http://www.iene.mediaset.it/programma/ultimapuntata.shtml

http://www.blob.rai.it/notesapp/blob/PuntateBlob.nsf?OpenDatabase

http://www.youtube.com/watch?v=vjbDTP5tFS0

http://www.youtube.com/watch?v=swosO92L5ng

www.molleindustria.it

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Internet_phenomena#Videos

http://www.getdemocracy.com

http://www.ngvision.org/

http://www.vloggercon.com/

http://www.vlogeurope.com

http://www.viralvideo.it/

http://www.machinima.com/article.php?article=455