Heinrich Heine scrive: “Dovunque si bruciano i libri, alla fine si bruciano anche gli uomini”. A Berlino nel 1933 di libri ne bruciarono a migliaia e Bebelplatz divenne il luogo simbolo della Bücherverbrennung il rogo della cultura voluto dai nazisti. Oggi sulla stessa Bebelplatz, piazza che si apre sull’arteria berlinese dell’Unter den Linder, campeggiano enormi libri dorati con i nomi dei grandi della cultura tedesca.
Il 9 settembre del 2006 il simbolo di Beblplatz si rinnova in chiave moderna, ospitando centinaia di nomi della cultura mondiale contemporanea in un evento mediatico unico nel suo genere che va sotto il nome di Table of Free Voices (ToFV) all’interno dell’iniziativa Dropping knowledge The living library.
Il 9 settembre e’ stato il culmine, nonchè il primo evento urbano di un’azione iniziata circa due anni prima sotto la direzione di Ralf Schmerberg, cineasta tedesco, insieme a un gruppo di collaboratori berlinesi. Dropping Knowledge nasce come associazione non-profit e viene ufficialmente registrata in Germania poi in USA con il supporto del Tides center (centro per la formazione di NGO che cura vari aspetti tra cui quello burocratico e finanziario) e con la partecipazione di organizzatori e collaboratori statunitensi.
L’associazione riceve il supporto organizzativo da moltissimi enti, istituti, organizzazioni non-profit, fondazioni, centri di ricerca; nella lista appaiono soggetti che agiscono a livello locale e globale come German Academy of the Arts AlterNet (news magazine and online community creating original journalism) , Cinema for Peace , LinkTV – Television Without Borders, Radical Media, European Institute for the Media, United Nations Development Programme, International Forum on Globalization e molti altri ancora.
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Lo scopo di Dropping knowledge e’ creare una piattaforma mediatica open source di dialogo che sviluppi in modo incrementale conoscenza e sapere comune su tematiche di attualita’ come la politica, diritti umani, ambiente, tecnologia e altro. La piattaforma e’ una risorsa educativa che si presenta come un complesso sistema di networking di idee con testi, immagini, voci, video e blog. Tutto creative common con copy left principles.
Dropping knowledge diventa visibile online con la campagna Ask yourself, con un sito che invitava utenti della rete a partecipare all’iniziativa inviando domande sottoforma di testo o di video autoprodotto (social media: copyleft films e copyleft commercials) su temi considerati fondamentali per la societa’ attuale. Nel corso di un anno gli organizzatori hanno raccolto oltre 16000 domande che provengono da ogni dove, molte da persone sconosciute e molte altre da personaggi del mondo dello spettacolo (Laurie Anderson, l’attrice Deril Hannah, delle organizzazioni umanitarie e ambientaliste come Qin Chuan, Beijing, Greenpeace Beijing’s media officer, l’attivista-scrittrice Arundhati Roy, l’attivista green Julia Butterfly Hill etc…).
Tutte le domande pervenute sono state registrate in un archivio accessibile online al quale e’ possibile aggiungere risposte e commenti.
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In collaborazione con il German research center for Artificial Intelligence, con sede in Germania, viene costruito un archivio di dati consultabile secondo un sistema di tagging ad esplorazione non lineare. Secondo gli organizzatori il sistema di archivio/ibreria vivente deve poter replicare quanto piu’ possibile la formazione del pensiero umano che raramente e’ lineare, ma multidirezionale in quanto si nutre di contributi, riferimenti e connessioni non necessariamente consequenziali. Quindi per accedere a una informazione online, sia sottoforma di domanda, risposta, link o video, si visualizza un searchable database organizzato per tags, visualizzabile sottoforma di un’architettura stellare su tre livelli differenti.
Ad esempio, sotto la prima tag chiamata “temi sociali” ci sono circa una ventina di tags di primo livello, e cliccando una della tag si apre un secondo livello che contiene a sua volta circa un’altra ventina di tags. A questo stadio e’ possible continuare la selezione ciccando suila tag di interesse (terzo livello) e accedere a informazioni piu’ dettagliate link, video e quant’altro. Fare esperienza online con il visual browse per una maggiore comprensione!
Questo complesso sistema di conoscenza che finora si era nutrito esclusivamente di input raccolti nel virtuale, esce dalla rete per occupare uno spazio pubblico urbano, appunto Bebelplatz il 9 settembre con il nome di Table of Free Voices (ToFV). La piazza è stata occupata da un enorme tavolo di 38 mt di diametro a cui si sono seduti 112 personaggi tra cui pensatori, ricercatori, giornalisti, filosofi, artisti e attivisti da ogni parte del mondo. Impossibile menzionarli tutti.
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La tavola e la piazza si sono presentati come un gigantesco set cinematografico: 112 attori seduti dalle 9 del mattino alle 6 di sera a un enorme tavolo con ognuno in fronte un microfono e una minicam, una stazione digitale al centro per permettere lo streaming dell’evento, una giungla di apparecchiature per luci, microfoni e macchine da presa e una scenografia da fondale di piccoli padiglioni tra cui uno dei maggiori sponsor Allianz – Insurance, Asset Management and Banking worldwide (http://knowledge.allianz.com/en/).
I 112 ospiti, sono stati invitati a rispondere simultaneamente -senza interagire con il/la proprio/a vicino/a- con un limite di 2 minuti alle 100 domande selezionate tra le 16000 pervenute, che con un ritmo sostenuto sono state scandite dalle voci suadenti dell’attivista nigeriana Hasfat Abiola e dell’attore Willem Dafoe. Le domande organizzate per aree tematiche erano molto generiche del tipo: “come sara’ il futuro?”, “possiamo ancora considerarci indigeni nel 21secolo?”, ” avere internet nelle nostre case aumetera’ piu’ di prima il senso di minaccia e controllo?”.
Le risposte, riversate in due minuti massimo di pellicola, diventano così un patrimonio mediale di 11200 minuti complessivi di video, i quali verranno editati e inseriti nel database virtuale sopradescritto per permettere agli utenti online di replicare, commentare e aggiungere successivi link e domande, aumentando in modo potenziale il dialogo e l’archivio di conoscenza.
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L’evento del ToFV sebbene sia avvenuto in uno spazio pubblico, non è del tutto riuscito a dialogare con il reale. I passanti non sono stati messi in grado non solo di partecipare, ma nemmeno di ascoltare quanto accadeva. Non sono stati contemplati schermi o apparecchiature per seguire l’evento e tanto meno i 112 attori sono potuti uscire dal plot assegnatogli per dibattere o discutere alcune delle domande postegli, se non nei coffee brake.
Nonostante si riconosca quindi l’unicita’ e il successo dell’esperimento, nonche’ l’impegno eccezionale degli organizzatori, che considerano l’evento una rampa di lancio per futuri progetti e azioni sotto l’ombrello Dropping knowledge, viene da domandarsi quanto la necessita’ di spettacolarizzare il dialogo per renderlo disponibile nello spazio pubblico virtuale, abbia penalizzato lo spazio pubblico fisico ed esperibile, limitandone sia l’opportunita’ dell’interazione data dalla singolare compresenza dei 112 personaggi, sia la capacità di capire l’hic at nunc attraverso il mancato contatto con il luogo e la popolazione prescelti per l’evento. Certamente questa potrebbe essere una delle tante domande da aggiungere all’archivio online.
www.tidescenter.org/index_tc.cfmnasce
AlterNet (news magazine and online community creating original journalism)
LinkTV – Television Without Borders
European Institute for the Media
United Nations Development Programme
International Forum on Globalization
http://www.droppingknowledge.org/bin/static/list/about_us_donate.page