Laura Henno, Jef Ablézot e Morgan Dimnet iniziano la loro ricerca comune tra i banchi della loro scuola superiore di Lille dove si diplomano in arti plastiche e cominciano insieme ad avvicinarsi al mondo della grafica. Il loro percorso artistico come Qubogas inizia nel 2000 e li porta ad essere oggi un team estremamente affermato ed attivo internazionalmente, sia in chiave artistica che nell’ottica di una produzione più commerciale.
Presentatisi per la prima volta dal vivo a Netmage 02, in questa sesta edizione della kermesse audiovisiva bolognese hanno proposto un live che introduce una poetica visiva in grado di scongolere i canoni dell’immagine in flash e dell’interazione audio/video, introducendo un’immaginario visivo regressivo, ludico, distorto e talvolta magico.
I Qubogas Sviluppano una ricerca all’origine di un universo surreale, sviluppato tra astrazione e figurazione, con un lavoro che unisce pittura, collage digitale, disegno su carta, graffiti. Le loro opere ricreano un mondo astratto e immaginario, fatto di paesaggi caotici e microcosmi esplosivi, giardini selvaggi e paesaggi surreali. Ciascuna delle loro illlustrazioni è formata infatti da dettagli e particolari, da un gioco di sovrapposizioni tra colori in cui gli elementi sono disposti e soppesati così da comunicare serenità e calma. Le loro composizioni disegnano un’ atmosfera fragile e poetica, in cui la finezza e l’infantilità dei tratti ricreano spazi di percezione delicati ed evanescenti.
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Baover Tit é il primo oggetto d’autore realizzato col sostegno di Netmage. Il cd, che ci guida in un insolito ed inedito viaggio nell’immaginario dei Qubogas, fa parte di un modulo di creazioni concepite dal trio (di cui il primo è stato un live con Scratch Pet Land) dopo aver conseguito il primo premio nell’edizione al bando di Netmage 02 .
Silvia Bianchi: Con che software create le vostre animazioni?
Qubogas: Utilizziamo Flash, ma anche Photoshop. Disegniamo e poi utilizziamo i software video per muovere nello spazio i nostri oggetti. Il nostro lavoro stà crescendo e lo adattiamo alle differenti piattaforme e alle diverse forme di elaborazione digitale come anche il video. In un primo momento ci siamo dedicati alle performance, poi alle installazioni, ora alle animazioni interattive:è una parte del nostro percorso artistico.
Silvia Bianchi: Come lavorate nel live, utilizzate Flash anche per le performance?
Qubogas: Si, non siamo vj e non abbiamo un’interesse esclusivo per la tecnologia, il video è un modo come un altro di mostrare il nostro lavoro ma non è fondamentale. Non siamo artisti digitali, dipingere e disegnare sono la nostra passione primaria, il digitale è un altro strumento per esprimere il nostro lavoro. Mostrare i disegni e non fare live media è una scelta stilistica, pensiamo che ci siano troppe persone oggi che fanno proiezioni multimediali, in questo senso il nostro modo di lavorare serve a mettere un punto.
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Silvia Bianchi: Mi parlate della vostra collaborazione con Netmage?
Qubogas: La prima volta che siamo venuti a Netmage siamo rimasti sorpresi da questo forum incredibile, avevamo pochissima esperienza nel live, volevamo sperimentare in questo campo ed abbiamo provato. Netmage ci ha dato molto, ci ha aiutato nella comunicazione e nella diffusione del nostro lavoro, ci ha dato molto supporto e la possibilità di collaborare con molti altri festival.
I festival come Netmage sono uno strumento fondamentale per gli artisti, per mostrare il loro lavoro e incoraggiare le produzioni. Netmage è per noi una specie di famiglia, c’è un forte legame tra di noi e chi lavora qui, ed è molto importante per noi vedere che ci sono persone contente che il nostro lavoro stia crescendo.
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Silvia Bianchi: La produzione per Netmage si configura come un lavoro interattivo, vorrei capire se avete utilizzato lo schema di un gioco…
Qubogas: No, Baover Tit non è un gioco perchè non c’è niente da vincere. Volevamo semplicemente rendere la gioia e la pace proprie delle nostre animazioni attraverso un viaggio nel nostro mondo fantastico e l’utilizzo della piattaforma multimediale ci ha dato la possibilità di farlo dando vita ai nostri disegni.