Musicista, sperimentatore, promotore di Avatar41, network di artisti elettronici, fondatore di una label indipendente Dps recordings, curatore della sezione musicale del festival partenopeo di arti elettroniche Sintesi, collabora con Bianco Valente alla realizzazione del progetto Self Organizing Structures (cd + dvd video). Solo qualche giorno fa in live performance con i due artisti in un evento a latere della Biennale dei Giovani artisti dell’Europa del Mediterraneo. E’ Mario Masullo, Mass. Ricercatore musicale. Napoletano.

Conosce la tromba a 12 anni, lì incontra la musica, note e pentagramma. Poi, però, da lì avverranno grandi incontri: “Sextant” di Herbie Hancock, “Imaginary landscape n. 1” di John Cage, “My life in the bush of ghost” di Brian Eno e David Byrne, “Mr heartbreak” di Laurie Anderson. Tutta un’altra storia. Eh sì. Poi sarà il momento della musica techno e del fenomeno “rave” (Waveform 01 di J.Mills, la crew Underground Resistance), primi anni novanta: computer, campionatori, sintetizzatori. Mario Masullo capisce dove vuole andare: musica elettronica, commistioni, agglutinazioni sonore.

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Usa insieme macchine analogiche e digitali; la sua label Dps, produce due linee, una su cd e dvd rivolta alla produzione di una sperimentazione più “astratta”, dove però l’elemento acustico è ancora indiscusso protagonista, e un’altra su vinile che coniuga schemi ritmici mediati dalla musica techno alle infinite possibilità espressive della musica elettronica. Insomma lo scenario della musica techno e house napoletano, di risaputa elezione, si evolve in una sperimentazione più radical, mantenendo però indiscusso l’elemento fisico della musica dance.

Mass definisce il suo linguaggio musicale empatico, inaspettato, eterogeneo. Ama un suono “fisico”, ma gioca allo stesso tempo con frequenze impercettibili, di cui però se ne sente la presenza, nascoste dietro la soglia di una percezione che non si chiarisce mai del tutto. La sua ricerca infatti è focalizzata sulla traduzione dell’ineffabilità dell’esperienza esistenziale, inconscia e percettiva, attraverso il suono. I suoi sono sound landascapes, paesaggi sonori, dove la musica si attraversa come viaggio della visione uditiva.

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Tutto ciò si capisce bene gustando un lavoro come Self Organizing Structures, realizzato con Bianco Valente e presentato all’edizione 2004 del Sonar di Barcellona. Progetto che coniuga video e suono, dove immagini e musica non appaiono solo sovrapponibili, ma appunto, come il titolo chiarisce bene, un’unica struttura che si auto organizza, si fonde, generando un’unità di cui l’esperienza multisensoriale del fruitore ne è testimonianza.

Insomma un artista mass, come popolare, al di là delle definizione di genere. Mass come mass mediale, utilizzando svariate tecnologie. Eclettico come tutti gli artisti elettronici che amano le interferenze, ma con questo anche la libertà espressiva che spesso coincide con la scelta difficile e coraggiosa di autoprodursi. Scelta però facilitata dalla spirito aggregativo. La label Dps recordings vede associati, oltre Mario Masullo, Davide Rovito (Dez), Ilic Notarangelo e Pasquale Basso (Terrae), Maurizio Martusciello, Andrea Gabriele e il visual designer Michele Genghi.

Mario Fasullo ama fare network, “sintesi”. Risaputa ormai la produttiva collaborazione tra il collettivo di Sintesi (Mass, Giuseppe di Gangi, Salvatore Maglia, Francesco Quarto e Danilo Capasso) con altre realtà affini come il Peam Festival di Pescara, il Dissonanze festival di Roma e Sensoralia. Realtà in crescita, da seguire insomma. Come da ascoltare sarà l’ultimo progetto tra Mass e i Bianco Valente, aspettato per la primavera di quest’anno.


www.dsprecs.com

www.sintesi.na.it