Il concetto di singolarità tecnologica fu coniato nel 1993 dal professore in computer science Vernor Vinge. Secondo Vinge, entro il 2030, avremo a disposizione le tecnologie necessarie a creare intelligenze super-umane. Il perfezionamento nel campo dell’hardware e l’approfondimento delle ricerche biotecnologiche potrebbe portare alla creazione di computer coscienti e con intelligenza super-umana, che provocherebbero lo “svegliarsi” dell’insieme di grandi network di macchine da un lato (famosa la stima dell’esperto di robotica Hans Moravec che prevede questo sviluppo nell’arco dei prossimi 10-40 anni), ma, dall’altro lato, anche la possibilità di modelli di intelligenza amplificata (A.I.) contraddistinti dall’integrazione biotecnologica tra uomo e telematica verso livelli di intelligenza post-umani.

Questo passaggio potrebbe segnare un salto quantico nell’evoluzione degli esseri umani o, potremmo definirlo meglio, una rottura, appunto una “singolarità” sconosciuta nella storia dell’umanità. La singolarità scaturirebbe dalla vertiginosa accelerazione tecnologica nel sociale, secondo l’affermazione di Vinge: “Con tale cambiamento, tutte le regole umane diverranno inutili, forse in un batter d’occhio: una “fuga”, una corsa a velocità esponenziale che non potremo controllare. Sviluppi considerati possibili solo fra “un milione di anni”, o addirittura considerati impossibili, diverranno fattibili nel prossimo secolo”. La direzione sarà verso una mutazione nei normali processi di selezione naturale e adattamento che sono avvenuti lungo un arco di milioni di anni.

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La singolarità si manifesta quindi in una perdita dei vecchi modelli di realtà e di valutazione e previsione dei suoi mutamenti. Una fuga verso il futuro che secondo Vinge è inevitabile e che potrebbe affermarsi anche nel caso in cui si imponesse un ostruzionismo mondiale a livello governativo.

Il primo scenario alternativo a quello apocalittico è certamente quello costruttivista: le entità sovraumane potrebbero essere confinate in sistemi di sicurezza (opinione dell’esperto in nanotecnologie Eric Drexler), ma sistemi che, secondo Vinge, rivelerebbero fin da subito la loro fallacia, perché costruite da “padroni” infinitamente più ignoranti e lenti nel pensiero (noi, esseri umani) dei propri “incarcerati” (i sistemi superintelligenti).

E’ interessante notare come entrambe le posizioni, sia quella costruttivista di Drexler, sia quella apocalittica di Vinge, considerino la superintelligenza, sia puramente tecnologica, sia ibridata con una “umanità potenziata” destinata a dominare e non a stringere alleanze con il sistema sociale già consolidato. In questo caso, lo schema evoluzionista del predominio del più forte, torna eccome e la fuga della “singolarità” perde la sua velocità. Dunque in questo caso si rimette in gioco la trama dinamica delle forme della politica moderna, delle sue categorie fondative, quali i concetti di libertà, uguaglianza, fraternità, collaborazione, costituzione, diritto-diritti, pace e guerra e delle sue istituzioni, di quella primaria forma di neutralizzazione del conflitto e di gestione dei problemi politici che è lo Stato.

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E’ pur vero che le forme di superintelligenza potrebbero minare le nostre nozioni di identità più profonde, ma esiste altresì un determinate limite, oltre il quale, il nostro sistema di convivenza potrebbe collassare e con esso anche i presunti sistemi dominanti superintelligenti “sebbene si trovi talvolta un uomo manifestatamene più forte fisicamente o di mente più pronta di un altro pure quando si calcola tutto insieme, la differenza tra uomo e uomo non è così considerevole che un uomo possa di conseguenza reclamare per sé qualche beneficio che un altro non possa pretendere, tanto quanto lui”. Era la strada imboccata da Thomas Hobbes nel Leviatano del 1651, una via che l’Occidente ha scelto come modello fondativo delle proprie società politiche. Il mutare dei termini uomo in super-intelligenza, non potrebbe cambiare la concezione di uguaglianza intesa non come valore, ma come dato di fatto.


www-rohan.sdsu.edu/faculty/vinge/misc/singularity.html

www.estropico.com/id136.htm