“Lycosa tarantula” è un esperienza sensoriale a 360° nata per raccontare in maniera immersiva il “Tarantismo”, un fenomeno di suggestione popolare molto diffuso in Puglia, specialmente in Salento, fino agli anni ’60. L’opera è omonima dello stesso ragno, il cui morso, secondo la credenza dell’epoca, provocava uno stato di malessere specialmente alle donne.
E’ questo uno dei progetti più affascinanti che sono stati prodotti l’anno scorso da uno degli studenti del Master Accademico di I livello in Visual Arts for the Digital Age di IED Milano. A questo il link è possibile richiedere informazioni sulla nuova edizione del Master: https://bit.ly/2R63iD2
Il progetto consiste nella ricostruzione in 3D di una tipica abitazione di quel periodo, nella quale veniva effettuato il rito coreutico – musicale, accompagnato da una composizione originale nella quale vengono infusi gli strumenti tipici suonati durante la “cura”, e suoni elettronici. Lo spettatore è lo stesso performer: dopo essersi disteso su di un lenzuolo e aver indossato il visore VR, riveste i panni della tarantata e come se fosse stato morso dalla Lycosa tarantula, si lascia trasportare dalla musica, emessa da altoparlanti disposti a cerchio, in modo da renderlo un tutt’uno con la danza.
Un po’ catarsi, un po’ storia di un popolo, il dimenarsi della tarantata permette di comprendere anche le condizioni di moltissime donne meridionali, che con questo rituale riuscivano a liberare frustrazioni e dolori.
Biografia
Donato Tranquillino Minerva nasce a Terlizzi (BA) nel 1986. Diplomato come perito elettrotecnico, si avvicina alla musica prendendo lezioni private di chitarra elettrica prima e successivamente, frequentando il corso di chitarra rock, jazz e blues alla Saint Louis di Roma. La passione per la musica e per la composizione, lo portano ad iscriversi al corso di primo livello in musica elettronica del conservatorio “E. Duni” di Matera.
Qui si laurea con il massimo dei voti e la lode, componendo una colonna sonora originale per il film “One Week” di Buster Keaton. Dal 2014 si avvicina al video mapping, prima da autodidatta e poi specializzandosi sia a Milano che a Napoli. In questo periodo inizia a realizzare diversi lavori di mapping e di scenografie multimediali in particolar modo per le accademie di danza, lavorando contemporaneamente come light designer.
Si iscrive al master in “Visual Arts For The Digital Age” allo IED di Milano perché gli consente di inglobare in un’unico studio, le sue grandi passioni per la musica e per le arti visive.