Arriva a Milano alla Fondazione Il Lazzaretto, When the Towel Drops, il progetto artistico in progress del collettivo Radha May (Elisa Giardina Papa, Bathsheba Okwenje, Nupur Mathur) che esplora le rappresentazioni censurate della sessualità e del piacere femminile dagli anni Cinquanta a oggi, attraverso sequenze mai viste di film e documenti provenienti dall’archivio della Revisione Cinematografica.
Il materiale raccolto – scene tagliate dai negativi dei film e i documenti redatti dalla commissione di censura cinematografica – sono restituite al pubblico in forma di video installazione e performance. Per conoscere più da vicino il progetto, martedì 14 maggio alle ore 19 alla Fondazione Il Lazzaretto, il pubblico avrà la possibilità di partecipare ad un talk con Elisa Giardina Papa, artista e membro del collettivo Radha May, in dialogo con Claudia D’Alonzo, curatrice della tappa milanese When the Towel Drops Vol.1 Italy insieme a Federico Nejrotti (giornalista, responsabile delle comunicazioni cheFare); Oliviero Ponte di Pino (attivatore culturale); Maria Paola Zedda (curatrice).
Artista e docente universitaria, Elisa Giardina Papa si è trasferita da Milano negli Stati Uniti, dove attualmente svolge il ruolo di PhD student in Film and Media Studies presso l’University of California Berkeley. Diverse e importanti le sedi che hanno presentato i suoi lavori, tra le quali: MoMA (New York), Whitney Museum [Sunrise/Sunset Commission], Seoul Mediacity Biennale 2018, Unofficial Internet Pavilion of 54th Venice Biennial, XVI Quadriennale di Roma, rhizome. org, The Flaherty NYC. Partendo dal suo percorso formativo, l’artista racconterà al pubblico il suo lavoro di ricerca artistica e teorica degli ultimi anni, che indaga temi quali genere, sessualità e lavoro in relazione al capitalismo neoliberista e al Global South.
Durante il talk sarà inoltre illustrato l’evoluzione del progetto When the Towel Drops, realizzato dal collettivo Radha May, che arriva a Milano in una versione inedita e partecipativa. When the Towel Drops Vol.1 Italy prenderà infatti forma attraverso un laboratorio di tre giorni condotto da Papa, il cui risultato collettivo darà vita a una performance/installazione che sarà presentata a novembre durante il Festival Peste!, appuntamento annuale della Fondazione Il Lazzaretto.
Per partecipare al workshop – in programma il 21, 23 e 24 maggio all’interno della Fondazione Il Lazzaretto – è stata lanciata una call (aperta fino al 28 aprile) al fine di comporre un gruppo il più possibile eterogeneo, coerente con la prospettiva intergenerazionale ed interculturale del progetto. Durante il laboratorio si lavorerà sull’archivio di scene, selezionando e analizzando i documenti raccolti, che verranno successivamente rimessi in circolazione anche attraverso la creazione o la modifica di voci su Wikipedia.
When the Towel Drops I Italy è promosso da Fondazione Il Lazzaretto di Milano, realizzato grazie al contributo di: MiBACT – Direzione Generale per il Cinema; Fondazione Cineteca di Bologna; Fondazione Il Lazzaretto di Milano; Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale; Italia Taglia; Creative Arts Council, Brown University; Italian Studies Department, Brown University; Granoff Center for the Arts, Brown University, Department of Modern Culture and Media, Brown University, Digital + Media, Rhode Island School of Design, Pembroke Center for Teaching and Research on Women, Brown University, Co-Works, Rhode Island School of Design. In collaborazione con: Accademia G. Carrara di Bergamo e Codici – Ricerca e Intervento. Media partner: CheFare; Digicult.
Virus!
When the Towel Drops Vol.1 Italy si colloca all’interno di Virus!, il programma promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto di Milano nel quale il pubblico è invitato a contribuire alla creazione dei contenuti di Peste!, Festival de Il Lazzaretto, quest’anno dedicato alla vecchiaia. Il tema è uno stimolo per interrogarsi su tempo, memoria individuale e collettiva, confronto tra generazioni e trasformazioni dei corpi. In linea con il tema annuale della Fondazione, il progetto ri-attualizza un archivio di immagini mai viste dal pubblico, ma appartenenti a film che hanno segnato l’immaginario collettivo e, a partire da tale archivio, stimola domande sul presente.
Radha May
Radha May (Elisa Giardina Papa, Bathsheba Okwenje, Nupur Mathur) è una collettivo artistico che esplora storie dimenticate e nascoste, luoghi periferici e miti della femminilità. I suoi progetti si servono di metodologie prese in prestito dall’antropologia, dalla storiografia e dal giornalismo. Radha May lavora sul campo, esplorando meticolosamente archivi storici e sociali per poi rielaborare i materiali trovati in installazioni dal carattere surreale e di finzione che mettono in discussione letture date sulla storia, sui confini e i costrutti culturali e sociali come il genere e la sessualità.
Elisa Giardina Papa
Il lavoro di Elisa Giardina Papa indaga temi quali genere, sessualità e lavoro in relazione al capitalismo neoliberista e al Global South. I suoi lavori sono stati presentati, tra gli altri, presso: MoMA (New York), Whitney Museum [Sunrise/Sunset Commission], Seoul Mediacity Biennale 2018, Unofficial Internet Pavilion of 54th Venice Biennial, XVI Quadriennale di Roma, rhizome.org, The Flaherty NYC. Laureata presso il Politecnico di Milano, ha conseguito un Master of Fine Arts presso la Rhode Island School of Design. E’ attualmente PhD student in Film and Media Studies presso l’University of California Berkeley. Vive e lavora tra New York e Sicilia.
Il Lazzaretto Il lazzaretto è il luogo del contagio e della contaminazione, dove giocare con certezze e confini, praticare dubbi, provocare domande e significati possibili. Al lazzaretto si entra certi, per poi scoprirsi spaesati, uscire stupiti, tornare più curiosi di prima.
Il Lazzaretto è nato nel 2014 come Associazione culturale; successivamente, nel 2017, è stata costituita la Fondazione non-profit. La sua missione è proporre e sviluppare un metodo di ricerca practice-based, innescando processi di collaborazione e ibridazione. A questo scopo, la fondazione raccoglie fondi per promuovere e sostenere ricerche e iniziative dove arti visive, pratiche psico-fisiche e arti performative si contaminano.
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