Non è facile scrivere del forum Art Tech Media 08 subito dopo la fine dell’evento. Ancora le nostre teste devono elaborare e ordinare le molte questioni sollevate in questi giorni di riunione, i molti stimoli, le molte proposte. Ancora, anche se rimasti in pochissimi, siamo a Córdoba, rifugiati al calduccio della stanza di albergo di uno di noi in compagnia dei nostri computer. Dopo la diaspora che ha seguito l’incontro di stamattina, con Francisco e Johann, due dei pochi rimasti, ci siamo persi piacevolmente per questa splendida città (dichiarata patrimonio dell’umanità), nonostante il freddo, proseguendo i nostri scambi di opinioni sull’arte, sul nostro modo di vivere e di lavorare.

Normalmente preferisco scrivere gli articoli usando la forma impersonale, ma questa volta la sento fortemente inadeguata, per raccontare giorni organizzati e vissuti con il cuore, da persone ancora più che da artisti e intellettuali. Il sapore che mi è rimasto sulla lingua dopo questi incontri così intensi è quello dei convivi e dell’ambiente umano che Montse Arbelo e Joseba Franco hanno saputo creare. Coppia nella vita, nel lavoro, nelle intenzioni, già da alcuni anni si stanno dedicando a un profondo lavoro di analisi e ricerca (articolato sui tre piani locale, nazionale e internazionale) per definire le nuove esigenze sollevate dalla convergenza di arte e scienza, per trovare un modo di semplificare la quantità travolgente di informazioni cui si è sottoposti, per elaborare un nuovo modello di centro tecnologico dove si producano arte e cultura e si creino sinergie.

Quest’ultimo un sogno che si sta facendo realtà, nella calda Tenerife. Ma di questo Digicult avrà presto occasione di parlare più dettagliatamente…

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Il forum Art Tech Media quest’anno è stato ospitato appunto nella splendida città andalusa (dal 26 al 29 novembre 2008), offrendo l’occasione per indagare sulla realtà locale, ben lontana da quella delle grandi capitali europee. Gli invitati alla conferenza erano quindi alcuni rappresentanti di istituzioni locali (diversi dipartimenti della Junta de Andalucía, la Fundación Red Andalucía Emprende, la Fundación Audiovisual de Andalucía) ma anche personaggi provenienti dal panorama internazionale già impegnati in operazioni simili e disposti a scambiare conoscenze e creare convergenze.

Tra questi citiamo Alex Adriaansens, direttore del V2 di Rotterdam; Ángela Martínez, direttrice del dipartimento audiovisivo e multimediale del CCCB di Barcellona; Johann Holland, collaboratore dell’Institute of Research and Innovation del Centre Pompidou di Parigi e ingegnere di ricerca al CNRS del’Universtià di Tecnologia di Compiegne; Paul Brown, della Computer Arts Society, con esperienze di lunga data anche in Australia e Singapore; Santiago Martínez, della Generalitat de Catalunya; Menene Gras, direttrice di mostre e cultura di Casa Asia di Madrid e Barcellona.

Ciascuno dei partecipanti ha avuto modo di presentare il suo lavoro e le sue esperienze e di partecipare a dibattiti su come dovrebbero essere le nuove piattaforme culturali, le relazioni con le istituzioni, i programmi di collaborazione, i modi di produzione e di distribuzione della conoscenza, i passi per saltare dal piano concettuale a quello operativo. Montse e Joseba hanno proposto diversi temi di riflessione sulla base del loro piano strategico per lo sviluppo dell’arte e della cultura digitali.

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L’idea è di creare una piattaforma che permetta l’incontro e la condivisione dell’informazione su tutti i settori relazionati con i nuovi media a livello internazionale; di creare una rete di centri sperimentali basati su un nuovo modello di convergenza di arte e tecnologia che favoriscano la formazione, la produzione e la diffusione; e di modificare finalmente l’impatto sociale delle nuove tecnologie, specialmente sulle nuove generazioni, canalizzandole in possibilità creative concrete riconosciute e accettate dalla gente e dalle istituzioni.

Che i modelli debbano necessariamente modificarsi è assolutamente evidente. E, storicamente, i grandi cambiamenti sono sempre stati operati da minoranze. Ma non si tratta solo di quanto concerne le istituzioni, gli equipaggiamenti e le strutture architettoniche dei luoghi di cultura, le necessità sociali. Si tratta anche della filosofia che anima gli organizzatori degli eventi e dei centri di formazione/produzione/diffusione dell’arte tecnologica. Ormai non si tratta più di una classe radicalmente distinta dai creativi e dagli artisti e che non sempre lavora nel loro interesse. Ormai sono gli artisti stessi, come Montse e Joseba, a muoversi in questo senso e a farlo sulla base di principi totalmente diversi, che sono quelli della condivisione, dell’unione delle forze, dell’aiuto reciproco.

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I tre giorni di Córdoba sono stati una festa che ci vedeva raccoglierci intorno a lunghe tavolate innaffiate dall’ottimo vino locale e imbandite di specialità gastronomiche. Il tutto sempre organizzato in modo impeccabile dalla gioia e dalla generosità di Montse e Joseba, che hanno voluto condividere con noi anche le loro “bodegas” preferite e accompagnarci nell’esplorazione delle bellezze architettoniche della città.

Il foro si riunirà nuovamente in primavera a Barcellona e siamo in trepidante attesa di ritrovare l’atmosfera allegra e fertile che ci ha accompagnato in questi giorni.


www.artechmedia.net/CORDOBA_08.htm

www.montsearbelojosebafranco.com/

www.v2.nl/

www.cccb.org/

www.iri.centrepompidou.fr/

www.computer-arts-society.org/