CTIA è un’associazione internazionale che include le più importanti aziende che operano nel campo delle telecomunicazioni wireless. Ogni anno l’associazione promuove quello che è stato definito da molti esperti il più importante evento tecnologico dell’anno: il CTIA Wireless.
Las Vegas è stata quest’anno la perfetta cornice della prestigiosa manifestazione. Opulenta, stravagante, e a tratti solennemente pacchiana, la Sin City d’America è stata la scenografia ideale per “Fashion in motion”, la sfilata d’alta moda interamente dedicata alle tecnologie portatili e indossabili, che da anni, nell’ambito del CTIA Wireless, costituisce uno degli eventi clou delle tre giornate…e non solo per la irrefutabile bellezza delle modelle che si alternano in passerella.
Samsung, Motorola, Nokia e Bang&Olufsen hanno aperto la scena con i già oggetti di culto-cellulari di ultima generazione, seguiti dai più futuristici headsets prodotti da Microvision e MicroOptical. Ma il meglio è venuto in seguito con la presentazione di designer e aziende che operano su scenari più visionari e inconsueti. Ben presto le interfacce sulla passerella sono migrate su abiti ed accessori, cercando un connubio più fluido e sinestesico con il corpo.
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Il desiderio di un’approccio multisensoriale è apparso palese nell’interessante ricerca sui materiali dell’azienza Inclosia ,che con il processo di Overmolding combina plastica con vero legno, pelle e stoffe, offrendo alle più moderne tecnologie insolite e sorprendenti sensazioni aptiche. Jenny Tillotson (University of the Arts London), veterana del “Sensory Design”, aggiunge un altro “wearable” alla sua collezione con Butterfly Perfume, un pendente d’oro e rubini, dotato di sensori, che emana un’essenza diversa a seconda dello stato d’animo di chi lo indossa.
Sempre sul fronte degli “Smart Clothes and Accessories” il desiderio di comunicazione prende forma in diverse declinazioni: Buddy (di Brusa Pasqué, Chon, e Simonetti), uno zaino interattivo da trekking urbano, aggiunge una nuova prospettiva al diario di viaggio. L’occhio posteriore scatta autonomamente foto con effetto fish-eye e le carica automaticamente su un blog, quando è in presenza di una connessione wireless. Hemera Electronic Handbag interpreta letteralmente la “messenger bag” (un tipo di borsa), trasformando la tasca esterna in display sottile e flessibile che interagisce con il cellullare o il pda.
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A seguire, in gara per una borsa di studio, le interessanti sperimentazioni di studenti provenienti dalle maggiori università che di recente hanno promosso corsi dedicati alla fusione di moda con tecnologia: Central St. Martin di Londra e Università di Bridgeport. Il premio è andato al più funzionale e meno innovativo dei concept: Triple Watch Cell Phone , un telefonino-orologio pieghevole indossato sul polso creato da Manon Maneenawa.
Molto più futuristica e interessante Synapse, creata da David Salonen, è una interfaccia wireless “vertebrale”, da indossare attorno al collo (microfono) e alla testa (altoparlante), che si controlla tamburellando le dita sui sensori applicati alle orecchie. Infine Wireless Wearable Telephone, creato da Jesus Felipe, ci regala un meraviglioso design organico per un accessorio che rasenta la poesia di una bacchetta magica.
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Preparato con grande professionalità, “Fashion in motion” rappresenta il prototipo per le sempre più attuali esposizioni che vogliono mostrare la creatività all’opera nel campo delle tecnologie indossabili. La presenza di grandi sponsor monopolizza a tratti la scena ma permette senza dubbio la produzione di uno show di qualità, aprendo finalmente uno spazio adeguato sul mondo della sperimentazione indipendente.
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