Il Museo di arte contemporanea (MAC) ha lanciato Terror Contagion, a cura di Forensic Architecture con Laura Poitras, un’installazione immersiva che proietta i visitatori in una rappresentazione grafica tridimensionale delle connessioni articolate, modelli ed effetti degli atti di violenza digitale documentati attraverso gli studi dell’agenzia di ricerca Forensic Architecture. La mostra, co-prodotta dal MAC, si basa su un progetto intrapreso con il supporto del Citizen Lab di Toronto e Amnesty International. La mostra sarà esposta fino al 18 aprile 2022 presso Place Ville Marie, il nuovo sito temporaneo situato nel cuore del distretto di affari di Montreal nel periodo di ristrutturazione degli headquarters dell’istituto.
In Terror Contagion, Forensic Achitecture ha sfruttato la condizione del lockdown mondiale per focalizzarsi sulla violenza digitale delle cyber-armi. L’epidemia rappresenta la metafora nella vita reale di questa indagine in corso su NSO Group, produttore di cyber-armi, e sugli abusi ampiamente discussi messi in atto dal suo malware Pegasus, venduto ai governi in tutto il mondo. In qualità di strumento di cyberspionaggio, Pegasus permette ai suoi operatori di infiltrarsi negli smartphones, accedere a dati personali e posizione e controllare di nascosto il microfono e la fotocamera del dispositivo. L’indagine Digital Violence: How the NSO Group Enables State Terror, guidata dal fondatore di Forensic Achitecture e Docente presso la Goldsmiths, University of London Eyal Weizman e il ricercatore in carica Shourideh C. Molavi in collaborazione con Amnesty International e The Citizen Lab, ha analizzato decine di obiettivi della sorveglianza statale, tra cui colleghi investigatori, giornalisti, dissidenti e attivisti, inclusi i simpatizzanti, per tracciare il terreno di un nuovo campo di battaglia in cui lo Stato dichiara guerra al suo stesso popolo. Le rivelazioni del Progetto Pegasus 2021 hanno scosso il mondo nel momento in cui è trapelata una lista contenente migliaia di potenziali “infezioni” relative ad individui di alto profilo.
Nella mostra presentata presso il MAC sono state mappate anche centinaia di infezioni di Pegasus e la rispettiva violenza fisica. Veniamo proiettati nel funzionamento di una piattaforma digitale in continua espansione che visualizza quasi duemila data points che documentano infezioni digitali e attacchi fisici, così come altri episodi correlati. Un senso di minaccia pervasiva è accentuato da una relativa sonificazione dei dati, una collaborazione con il noto musicista e produttore Brian Eno. Intitolato nel suo insieme “The Pegasus Stories”, il rinomato informatore Edward Snowden narra dei testimonials del video e dà voce agli attivisti nel mirino di Pegasus, ancorando l’indagine alla vita delle persone e alle loro lotte quotidiane.
La mostra inoltre presenta un nuovo cortometraggio dell’acclamata artista e cineasta Laura Poitras, collaboratrice di lunga data di Forensic Architecture, e ha accompagnato l’agenzia di indagine attraverso il processo investigativo. Il film di Poitras è uno studio visuale sull’indagine tenuta da Forensic Arhitecture. Poitras stessa è stata vittima di sorveglianza invasiva da parte di diversi agenti americani e secondo quanto ha affermato di recente, i funzionari di alto livello della CIA hanno fatto pressioni per designarla come un “agente di potenze straniere” al fine di creare le condizioni per una sua persecuzione.
La mostra si conclude con due progetti di FA che coinvolgono parenti e conoscenti collegati da Pegasus. Il primo si intitola The Enforced Disappearance of the Ayotzinapa Students, che ha indagato sull’attacco pianificato a un gruppo di studenti dell’Ayotzinapa Teacher’s College in Messico, nel quale sei studenti morirono, decine vennero feriti e 43 vennero rapiti. L’indagine mostra che, contrariamente a quanto afferma lo stato secondo cui l’attacco fu opera di un’organizzazione criminale, fra gli assalitori vi erano polizia, esercito e altri corpi delle forze armate messicane.
Più di recente, attraverso Pegasus le forze di sicurezza israeliane hanno preso di mira anche i partners della FA presso l’organizzazione palestinese per i diritti umani Al-Haq. L’indagine The Extrajudicial Execution of Ahmad Erekat, creata con la collaborazione di Al-Haq, dietro richiesta della famiglia Erekat e narrata da Angela Davis, analizza l’uccisione del ventiseienne Ahmad Erekat dopo che la sua auto si schiantò contro una cabina presso un checkpoint della Cisgiordania ora occupata da Israele.
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