arebyte Gallery presenta Software for Less, una mostra che esamina gli effetti culturali, sociali e politici del software sulla società contemporanea, dell’artista statunitense Ben Grosser.
La prima mostra personale di Grosser nel Regno Unito, Software for Less, porterà i visitatori in un viaggio attraverso una pseudo esposizione tecnologica. Ogni opera è presentata come un prodotto che potrebbe essere uscito da una Silicon Valley alternativa, interrogandosi e reimmaginando il modo in cui il software è creato, gestito e invecchiato. La mostra incita lo spettatore a considerare l’influenza che il software ha su di noi, mettendo in primo piano i social network come impulso principale; in che modo un’interfaccia che mette in primo piano il nostro numero di amici sta cambiando la nostra concezione di amicizia? Chi beneficia quando un sistema software intuisce come ci sentiamo? In definitiva, mettendo in discussione il modo in cui il software plasma chi siamo.
Grosser afferma: “Gli ultimi venti anni sono stati caratterizzati dall’ascesa del software. Il software ha abilitato il web, ha animato lo smartphone e ha reso possibile, nelle parole di un grande CEO della tecnologia, un mondo “più aperto e connesso”. Eppure il software, che ora viene usato ogni giorno da miliardi di persone sul pianeta, ha incorporate al suo interno le ideologie capitaliste di coloro che lo producono. Nato all’interno della cultura imprenditoriale ossessionata dalla crescita della Silicon Valley negli Stati Uniti, il software di oggi vuole quello che vogliono i suoi creatori: di più”.
Il lavoro di Grosser piega e riscrive le regole dei social network per presentare allo spettatore nuovi e radicalmente diversi modi di interagire in questo spazio. La mostra esamina gli spazi fissi di consumo e di interazione prescritta delle grandi tecnologie, oltre a presentare modi alternativi di viverle che non sono guidati dai principi di crescita e capitalismo. Utilizzando metodi personalizzati come la ricomposizione del software, tecniche come l’offuscamento dei dati, e generi che includono video supercuts e net art, Software For Less presenta applicazioni funzionali e opere d’arte basate sui media che producono meno profitto, meno dati e meno utenti.
Al centro della mostra c’è una nuova piattaforma chiamata Minus, un social network in cui gli utenti ricevono solo 100 post—per sempre. Piuttosto che feed algoritmici, conteggi dei “mi piace” visibili e scorrimenti infiniti impiegati dalle grandi tecnologie per indurre un coinvolgimento infinito dell’utente, Minus limita quanto si posta nel feed, e mette in evidenza—come unica metrica visibile e decrescente—quante poche opportunità rimangono. Non software for more, ma Software for Less.
Quattro nuove opere sono state commissionate e create appositamente per la mostra: Platform Sweet Talk, Minus, e sia Get Less che DEFICIT OF LESS in dialogo con le precedenti opere di successo Get More e ORDER OF MAGNITUDE.
La mostra presenta inoltre le opere esistenti Get More, ORDER OF MAGNITUDE, Safebook, Not For You, Twitter Demetricator, The Endless Doomscroller e Tokenize This. Sono inclusi anche Go Rando e Facebook Demetricator, il primo riscritto di recente per l’apertura della mostra e il secondo sarà riscritto durante il suo svolgimento attraverso una serie di sessioni di codifica dal vivo. Un programma di eventi gratuiti guidati dai temi della mostra si svolgerà in concomitanza con la stessa.