MIT List Visual Arts Center
19 / 02 / 2016 - 17 / 04 / 2016

 I Must First Apologize… è il coronamento di un grande progetto di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, una mostra che presenta un’ampia raccolta di film, sculture, fotografie e istallazioni relative alla storia dello spam e delle truffe online. Gli artisti hanno raccolto ed archiviato più di 4000 truffe, un certo tipo di spam dal 1999.

Scritti in primi persona e strutturati come monologo, le truffe in rete usurpano spesso le identità di individui famosi, dove gli autori si fingono i figli o le mogli di politici, o noti dittatori che dichiarano di possedere un’ingente somma di denaro che hanno necessità di trasferire urgentemente. Queste truffe sono basate su una realtà verosimile, legata a news o eventi reali, che spesso fanno riferimento a conflitti attuali e con lo scopo di approfittarsi della credulità delle persone.

Fondate su uno storico trucco come La Lettera di Gerusalemme, risalente al XVIII secolo, queste frodi sono state sorprendentemente efficaci; migliaia di persone vengono truffate ogni anno, con tragici risultati. Collettivamente queste truffe via mail delineano una mappa di conflitti geopolitici recenti, disordini sociali e tumulti economici. La mostra traccia un tipo di itinerario narrativo che va da differenti lavori, che presentano corrispondenze private tra truffatori e vittime, a diversi video che invece mostrano veri o finti protagonisti di truffe.

eflux 4Tra le opere nella mostra, The Rumor of the World, 2014, è un ambiente coinvolgente in cui gli attori non professionisti, provenienti da  diversi contesti, recitano delle truffe via mail e delle storie direttamente all’osservatore, tramite 13 schermi e oltre 37 altoparlanti. Il loro coro di voci evoca la saturazione del mondo online mentre va a sfumare la distinzione tra verità e finzione. Geometry of Space, 2014, è una serie di sculture e disegni che tracciano la rete virtuale e la diffusione geografica di centinaia di truffe via mail creando una storia alternativa del mondo contemporaneo.

The Trophy Room, 2014, evidenzia la corrispondenza privata fra truffatori ed i cosiddetti scam-baiters (gli adescatori), il cui obiettivo è di truffare gli stessi truffatori, ingannandoli inscenando delle situazioni bizzarre e umilianti. La risultante collezione di “trofei” (video, fotografie, dipinti, sculture, spettacoli) affievolisce la distinzione tra vittima e truffatore. L’installazione video multicanale It’s all Real del 2014 dà voce ad alcuni degli attori non professionisti che compaiono in The Rumor of the World. La maggior parte è costituita da immigrati, le cui vicende personali riflettono i racconti di sventure economiche ed esilio che spesso sembrano tanto incredibili quanto quelli descritti nelle truffe.

I Must First Apologize… funge da itinerario narrativo e da mostra cinematografica. Attraverso questo corpus di opere Hadjithomas e Joreige esplorano le strutture della fiducia e della narrazione di storie, svelando un complesso intreccio di relazioni segnate da intimità, fiducia, fede, avidità e desiderio, tutto in rapporto con internet e con la tecnologia.

eflux 3Joana Hadjithomas e Khalil Joreige (nati entrambi nel 1969 a Beirut, in Libano) vivono e lavorano tra Beirut e Parigi. La loro collaborazione in veste di artisti e produttori cinematografici dura dal 1997, e ha visto la realizzazione di vari film insigniti di premi come A Perfect DayJe Veux Voir (I Want to See)The Lebanese Rocket Society, che è stato distribuito nella sale di tutto il mondo. I loro scatti e le loro installazioni sono state oggetto di mostre indipendenti e collettive al Centre Pompidou di Parigi; al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris; al Victoria & Albert Museum di Londra; al San Francisco Museum of Modern Art; al New Museum di New York; al Solomon R. Guggenheim Museum di New York; e numerose biennali, tra cui la Biennale di Venezia 2015.

Joana Hadjithomas and Khalil Joreige: I Must First Apologize… è organizzata in collaborazione con Villa Arson (Nizza, Francia) e HOME (Manchester, UK) e curata da Éric Mangion per Nizza, Omar Kholeif e Sarah Perks per Manchester, e Henriette Huldisch, curatrice del MIT List Visual Arts Center, per Cambridge (Massachusetts).

L’esibizione è affiancata da The Rumors of the World: Rethinking Trust in the Age of the Internet, una pubblicazione curata da Omar Kholeif e pubblicata da Sternberg Press, in associazione con Villa Arson (Nizza, Francia); HOME (Manchester, UK); e MIT List Visual Arts Center, (Cambridge, Massachusetts). La pubblicazione presenta il contributo degli artisti e di Nicolas Auray, Finn Brunton, Norman M. Klein, Franck Leibovici, ÉricMangion, Laura U. Marks, Sarah Perks, Jacques Rancière, Uzma Z. Rizvi e Rasha Salti.

eflux 2Un considerevole sostegno alla mostra è stato fornito dalla MIT School of Architecture + Planning, da John Makhoul e dai Servizi Culturali del consolato francese a Boston, con l’ulteriore appoggio da parte del Consiglio per le Arti e dell’Ufficio del Rettore Associato presso il MIT, di Terry & Rick Stone, del Comitato Consultivo del MIT List Visual Arts Center, del Massachusetts Cultural Council e di molti generosi donatori individuali. Un ringraziamento speciale va alla CRG Gallery, New York.


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