NatLab, Baltan Laboratories - Eindhoven
06 / 02 / 2016 – 22 / 03 / 2016

Baltan Laboratories presenta quattro sorprendenti opere dell’interactive designer Kim Albrecht. Kim Albrecht è un visual researcher e information designer che si interessa di network, tempo, potere e processi come elementi e dati tradotti visivamente, per produrre e rappresentare la conoscenza. Attualmente Albrecht risiede a Boston e lavora presso il Center for Complex Network Research come visualization researcher. In questa mostra espone due opere interattive e due stampate.

Culturegraphy indaga lo scambio nel tempo di informazioni culturali, conosciute come “meme”. Questi network possono fornire nuove conoscenze riguardo alle ricche interconnessioni dello sviluppo culturale. I grafici rappresentano complesse relazioni tra riferimenti cinematografici, tramite l’unione di visioni macro che sintetizzano cento anni di influenze cinematografiche.

La visione macro mostra l’ascesa del personaggio autoreferenziale del cinema post-moderno, mentre il livello micro illustra le differenze tra i singoli film, quando è stato fatto riferimento a essi e da chi. Le visualizzazioni forniscono osservazioni più vicine alla vera complessità delle relazioni rispetto alle visioni complessive o alle classifiche.

Culturegraphy 2

Atlas of power-laws è ispirato al lavoro di Albert-Laszlo Barabasi, un fisico ungherese-americano conosciuto soprattutto per il suo impegno nella ricerca nel campo della teoria del network. L’idea che ci siano delle similitudini tra network, che siano social, tecnologici o naturali, ha ispirato Albrecht a visualizzare la diversità delle leggi di potenza che sono alla base di essi. Con questo progetto prova a rispondere alla domanda: la scienza del network può guidarci verso una visione più unificata del mondo?

Analysis of Space rivela e visualizza il processo di ideazione dietro a un progetto di mappatura delle aree inesplorate di Cape Town. Dopo aver scattato delle fotografie nella zona di ricerca, Albrecht le ha caricate su Amazon Mechanical Turk, chiedendo alle persone di tutto il mondo di aggiungere i tag alle immagini.

Il risultato è stato un network di parole, un cloud di tag che descriveva il contenuto delle immagini e in questo modo mappava il luogo. Albrecht stesso ha aggiunto tag alle immagini, creando due strutture di network sovrapposte, che riflettevano la sua visione personale e soggettiva e la mettevano a confronto con la visione oggettiva del cloud. Uno spazio fisico è diventato un network di parole che lo descrivono.

Network Universe è la prima visualizzazione delle più grandi strutture di network dell’universo che si conosca. Ogni punto rappresenta una galassia e le connessioni tra i punti mostrano le attrazioni tra di esse, i filamenti dell’universo: formazioni filiformi che creano i cosiddetti supercluster.


http://kimalbrecht.com/

https://www.natlab.nl/

http://www.baltanlaboratories.org/