L’artista Nan Hoover (1931-2008), famosa a livello internazionale per il suo uso pionieristico del video, della luce e del tempo, è scomparsa a Berlino nel 2008. In sua memoria e in ricordo della sua vita e della sua carriera, la Nan Hoover Foundation (NHF) ha pubblicato il “Nan Hoover Catalogue Raisonné, Volume 1” come lascito accademico. Il mio interesse per questa pubblicazione è dovuto alla mia personale ricerca negli archivi dell’artista e al ricordo che ho di lei come amica.

Nan Hoover è stata un’artista importante a livello internazionale e un mentore per me, una curatrice californiana emergente che conosceva poco l’Europa. Era un’artista famosa e rispettata che lavorava con il video da ormai dieci anni quando ci siamo conosciute a Los Angeles nel 1982. Con il passare del tempo Nan Hoover è diventata una cara amica, che mi è stata sempre d’aiuto con i suoi consigli e con il suo sostegno quando si trattava di prendere decisioni cruciali.

Mentre scrivevo questo articolo sulla nuova pubblicazione online della NHF, ho riflettuto su quanto Nan Hoover sia stata determinante nell’aiutarmi a diventare una curatrice. Era famosa per la sua franchezza (sì, era molto presuntuosa) e per la sua apertura mentale. Mi invitava nel suo studio, mi ha ospitato sul suo divano per la notte in diverse occasioni ed è stata così gentile da presentarmi ai suoi colleghi: curatori, galleristi, video artisti e performer della scena di Amsterdam degli anni Ottanta.

Nella mia libreria conservo molte delle sue pubblicazioni e la mia collezione privata annovera molte delle sue opere d’arte. Nan Hoover è un esempio di come vorrei essere ricordata: una persona con degli standard elevati, sempre associata alla generosità, e profondamente interessata alla sua ampia cerchia di amici. Mentre preparavo questo articolo sul Catalogue Raisonné online di Nan Hoover, mi sono resa conto di non sapere esattamente che caratteristiche dovesse avere un buon catalogo ragionato. Così ho fatto delle ricerche presso il Getty Research Institute Library, che ne possiede a migliaia.

Se prima di iniziare pensavo di sapere qualcosa su questo tipo di pubblicazione, sono rimasta davvero sorpresa. Mentre leggevo attentamente gli esempi tra le pile di libri, c’era una cosa che saltava subito all’occhio: i cataloghi ragionati degli artisti uomini erano molti ma molti di più rispetto alle pubblicazioni che documentavano le opere e la vita artistica delle donne. Ovviamente c’erano degli esempi di artiste, famose e non, anche molto interessanti, ma il numero di uomini “catalogati” e la quantità di volumi di vario tipo che parlavano delle loro opere (alcuni artisti uomini vantano decine di cataloghi ragionati) superavano di gran lunga quello delle pubblicazioni riguardanti le opere delle donne.

Questa prima osservazione probabilmente è un’ovvietà, dato che il numero di donne artiste esposte alle mostre, che fanno parte di collezioni e che vengono celebrate per il loro contributo alla storia dell’arte con importanti cataloghi, è molto inferiore a quello degli uomini. Di conseguenza, la ricerca approfondita in merito alla pratica artistica femminile resta allo stesso modo significativamente indietro. Inoltre, è stato importante rivelare le differenze tra le copie cartacee dei cataloghi ragionati pubblicati e quelle che si trovano in internet in formato digitale.

Mentre ero in biblioteca ho potuto impilare i volumi sulla scrivania e confrontarli, notare la diversa qualità delle foto e della veste grafica, così come le voci che costituivano il tema di ogni catalogo. Sebbene la mole e la qualità della ricerca tra un catalogo online e uno cartaceo siano paragonabili, la possibilità che un “libro” ha di essere collezionato è un fattore difficilmente trascurabile. Nella ricerca di esempi online non è stato così semplice trovare pubblicazioni digitali originali. Svariati database forniscono informazioni sulle pubblicazioni online (compresi i cataloghi ragionati), per esempio: Art Resources Online; Authentication in Art (AiA) e IFAR, la International Foundation for Art Research, così come la Catalogue Raisonné Scholars Association (CRSA).

In molti casi ho notato che la pubblicazione online è la seconda fase della distribuzione o l’upload della versione originale a stampa. Un catalogo ragionato, secondo la New York Public Library, è “un elenco commentato e completo di tutte le opere note di un artista, sia realizzate con un mezzo specifico, sia con vari media”. Esaminando i vari cataloghi ragionati, sembrano non esserci delle regole definite per l’ambito di ricerca su un artista, né particolari prescrizioni per come i i materiali dovrebbero essere presentati. La ricerca potrebbe concentrarsi sull’attività di un artista durante un periodo specifico della sua carriera, sulle opere realizzate con un particolare tipo di supporto, o quelle ascrivibili ad una precisa corrente artistica, o sulla provenienza di una determinata serie di lavori.

Nel caso del “Nan Hoover Catalogue Raisonné, Volume 1”, redatto dalla Dott.ssa Dawn Leach, la pubblicazione è una ricognizione completa delle opere di sua proprietà. Il catalogo comprende anche una prima analisi della vita privata e professionale di Nan Hoover, compresi l’elenco delle mostre in cui ha esposto e un’ampia bibliografia. Inoltre, questo è anche il primo di quelli che in futuro saranno tre volumi. Il Volume 2 si riproporrà di identificare, elencare e annotare le opere conservate in collezioni pubbliche e private, mentre il terzo sarà incentrato su Addenda, la risultante dei primi due.

Il “Nan Hoover Online Catalogue Raisonné, Volume 1” è una pubblicazione elettronica, un pdf di 538 pagine pubblicato in data 7 novembre 2017; è concesso in licenza internazionale Creative Commons Attribution- Noncommercial-No Derivative Works 4.0. Secondo Leach, la pubblicazione elettronica equivale alle pubblicazioni stampate. È stata creata appositamente come risorsa online coperta da copyright. Anche se non può essere aggiornata o modificata, può essere letta e scaricata gratuitamente.

La pubblicazione elettronica è custodita e gestita dalla Carl-von-Ossietzky University di Oldenburg, Germania, e non si trova su nessuna piattaforma di terzi. Alla Dott.ssa Leach, che ha completato i suoi studi post-dottorato ed è stata professore associato di Storia e Teoria dell’Arte per 13 anni all’università di Oldenburg, è stato gentilmente concesso spazio sul server per questa pubblicazione digitale.

In tutto sono state identificate 988 opere personali di Nan Hoover, come indicato a pagina 130, all’inizio del capitolo del Catalogue Raisonné intitolato: “La produzione artistica di Hoover e la sua rappresentazione nelle collezioni”. Questa sezione, la più ampia del catalogo, elenca in ordine cronologico tutti i dipinti, disegni, collage, video e film, foto e lavori “difficili da classificare”: performance, installazioni e allestimenti, che l’artista ha personalmente documentato durante la sua carriera. Immagini in pdf di lavori selezionati, così come le istruzioni per l’installazione e i disegni, sono inclusi in un’ampia appendice.

La complessità della ricerca sembra essere quella di interpretare i dettagli delle opere dal disco rigido del computer, dove l’artista ha salvato diverse versioni dei suoi lavori, senza notare le differenze digitali in alcuni file (un compito che ora altri devono eseguire con attenzione). Non estranea al lavoro di Hoover, Leach è stata storica dell’arte della Düsseldorf Akademie (Kunstakademie Düsseldorf) responsabile degli Academy’s Archives with Collections,dove ha creato un database e delle scansioni del patrimonio di Nan Hoover per un’archiviazione a lungo termine. Questo lavoro è iniziato nel 2009 ed è stato completato nel 2012.

In qualità di storica dell’arte e probabilmente studiosa più esperta dell’archivio di Hoover, Leach ha sviluppato una conoscenza straordinaria della sua pratica, che si è intensificata classificando e catalogando i beni di sua proprietà, tra cui gli scritti personali di Hoover, dopo la sua morte nel 2008. Il Nan Hoover Archive è stato conservato presso la Kunstakademie Library dal 2009 fino al 2016. Dopo il pensionamento di Leach, l’Academy ha trasferito la responsabilità della conservazione alla Nan Hoover Foundation, e si è spostata nella sede centrale della NHF presso il LIMA (Living Media Art) di Amsterdam, dove si trova tuttora.

Non solo Leach documenta e prende nota di ogni opera conservata dalla NHF; ma traccia anche una breve panoramica del percorso artistico di Hoover, una sua biografia e le varie fasi della sua carriera. Questo racconto deriva da interviste, recensioni e cataloghi di mostre, redatto in uno stile reportistico che non lascia molto spazio ai commenti su alcun tratto dell’amata personalità dell’artista: la sua determinazione, il suo amore per una sigaretta e un bicchiere di whiskey a tarda notte, la passione per i balli rock ’n’ roll, la dedizione sia verso i bianchi che verso i neri (soprattutto nel privato), e il suo modo schietto di affrontare qualsiasi ingiustizia.

Questi tratti me l’hanno resa cara e hanno creato la sua leggendaria personalità. Nan Hoover, sempre vestita di nero, completa di mantello nero svolazzante e cappello di feltro a falde larghe, aveva sempre un caldo benvenuto e un grande sorriso da offrire ai suoi amici. La Dott.ssa Leach e Nan Hoover erano colleghe presso la Düsseldorf Academy ai tempi in cui la Hoover era docente di Video e Cinema (1987 – 1996). Leach stessa sarebbe stata  testimone dell’euforia di quegli anni all’accademia, e avrebbe conosciuto gli illustri professori che hanno incrementato il prestigio dell’istituzione: Tony Cragg, Jan Dibbets, Nam June Paik e Gerhard Richter (sì, questa era ed è ancora una facoltà prevalentemente maschile).

Il dipartimento di Video e Cinema si trova nello stesso edificio della biblioteca, dove Leach ha potuto osservare le relazioni tra studenti e professori, e in particolare quelle che Hoover ha instaurato con i propri (che hanno permesso loro di essere rispettati come artisti lavoratori).

Per Hoover, Leach, madrelingua inglese, è stata anche una collega molto importante, poiché difendeva spesso la natura sperimentale del video e della performance all’interno dell’istituzione tedesca, focalizzata invece su una formazione molto tradizionale e di strette vedute, fondata tradizionalmente su un’arte tradizionale e concettuale. Hoover non sfruttò mai l’essere donna come giustificazione, né attribuì la colpa alle lotte di potere femminili ma, grazie alla sua attitudine e alla sua forza, riuscì comunque ad emergere in un ambiente maschile.

Il periodo passato a Düsseldorf fu un decennio importante per la sua carriera, in cui ebbe l’occasione di creare nuove produzioni (con l’aiuto di studenti talentuosi e devoti) e di influenzare notevolmente le generazioni di artisti che seguirono i suoi insegnamenti. La decisione di pubblicare online il Catalogue Raisonné di Nan Hoover è stata di natura pratica.

La Nan Hoover Foundation non aveva abbastanza fondi per stampare un’edizione cartacea, senza contare i costi supplementari di distribuzione e di archiviazione, oltre a quelli di stampa. La spesa per realizzare una pubblicazione di questo tipo, della mole e rilevanza dell’edizione digitale del catalogo, avrebbe comportato un prezzo al dettaglio proibitivo per la maggior parte degli estimatori del suo lavoro. La pubblicazione digitale rappresenta dunque una soluzione accessibile a tutti, senza compromessi di contenuto.

I membri del comitato della NHF hanno dato un contributo fondamentale alla creazione del Catalogue Raisonné, in particolare nel lavoro di editing e assistendo Leach nell’esporre le priorità artistiche di Hoover. Ritengo che l’idea di un catalogo online sia anche in linea con la pratica sperimentale ed esplorativa dell’artista: la sua visione si è sempre rivolta verso nuovi metodi di esplorazione delle varietà poetiche di interpretazione rese possibili dal digitale. Ed è proprio grazie al digitale che il suo lavoro e la storia della sua vita sono adesso noti anche a un pubblico più ampio. Hoover, come già anticipato, è stata una pioniera nel mondo dell’arte, che si è costruita una reputazione internazionale lavorando con la luce, la performance e il video.

Ha avuto un grande impatto in questi nuovi campi che esplorava con passione. Sia l’archivio che il “Nan Hoover Catalogue Raisonné” offrono ai ricercatori e agli storici di media art una nuova prospettiva sui dipinti, i disegni e le fotografie di Hoover, e consentono inoltre di comprendere meglio il suo passaggio dalla pittura figurativa al disegno (verso la fine degli anni ’50) agli esperimenti con luce, video e fotografia, fino alle esplorazioni digitali che ha realizzato nel suo studio negli ultimi anni di vita (assieme a molti disegni di sua mano). Ai molti amici e colleghi di Nan Hoover, disseminati in tutto il mondo, la pubblicazione digitale offre la possibilità di rivisitare le opere di Nan Hoover e permette di accedere ad informazioni essenziali mai pubblicate prima.

Un lavoro importante che resta da fare è identificare e annotare le opere di Nan Hoover incluse in collezioni pubbliche e private. Si spera che questo secondo volume includa anche le opere scultoree (dal momento che nessuna di loro è conservata dalla NHF) e le edizioni precedenti non prese in considerazione. La redazione del prossimo catalogo sarà curata dalla Nan Hoover Foundation, ma richiederà la cooperazione, l’interesse e la responsabilità professionale di istituzioni e privati che conservano dei lavori di Nan Hoover nelle proprie collezioni.

Il lavoro dovrà inoltre coinvolgere artisti, curatori e colleghi depositari delle opere di Hoover, come regali personali. Hoover, come molti artisti, è stata molto generosa regalando a molte persone fotografie, disegni, opere d’arte preziose, spesso in cambio di servizi, supporto o come incoraggiamento personale. Per Nan Hoover l’arte era un dono, e i suoi doni generosi erano sempre un tesoro.


http://oops.uni-oldenburg.de/3382/

www.nanhooverfoundation.com