Open Set è lieta di annunciare il lancio di Open Set Lab, un nuovo programma di ricerca sull’incontro tra design, film, arte e scienze umane. Il Laboratorio comprende lezioni, sessioni interattive in tempo reale e sessioni di critica di gruppo guidate da importanti esponenti del design, dell’arte e della ricerca, olandesi e internazionali.
Per citarne alcuni: James Bridle (Regno Unito), Catalogtree (Paesi Bassis), Annet Dekker (Paesi Bassi), Sebastian Groes (Regno Unito), Johan Grimonprez (Belgio), Arne Hendriks (Paesi Bassi), Mishka Henner (Regno Unito), !Mediengruppe Bitnik (Svizzera), Martine Stig (Paesi Bassi), Noam Toran (USA/Regno Unito).
Il programma rappresenta un’occasione unica per avere totale accesso a uno dei più grandi archivi audiovisivi d’Europa: il Netherlands Institute for Sound and Vision (televisione, radio, musica, documentari), dove sono raccolti materiali di fiction e non, dal 1989 in poi.
Il Laboratorio si rivolge a designer, artisti della media art, registi, giornalisti, archivisti e ricercatori, e offre flessibilità ai partecipanti, attraverso un innovativo ambiente di apprendimento ibrido che comprende ambiente online e fisico, con duplice sede nell’Istituto olandese del suono e delle visione e nell Master Institute a AKV|St.Joost. Il programma di cinque mesi si conclude con una conferenza in cui i partecipanti presentano i risultati raggiunti. Per rispondere alla call, si prega di visitare il sito web. La scadenza è il 26 giugno 2017. Le domande vengono accettate a rotazione.
Memorie del futuro
Alla luce della crescente complessità e dell’incertezza delle sfide politiche, ambientali e sociali che l’umanità si trova ad affrontare oggi, un numero sempre maggiore di eventi e pubblicazioni si occupa della necessità e della difficoltà di immaginare futuri alternativi. Sembra che ci sia il bisogno di ricongiungersi con la nostra eredità e i nostri ricordi, non solamente perché sono “l’origine” della nostra condizione attuale, ma perchè, paradossalmente, sono anche lo strumento per pianificare il futuro. Come possiamo de-mistificare le nostre convenzioni storiche, ricontestualizzare le nostre esperienze passate, dare loro un nuovo significato sulla base delle attuali condizioni e trasformarle per il futuro? Come possiamo preservare le tracce del passato e come possiamo dar loro un senso nell’era digitale? Che siano piattaforme di social network, collezioni scrupolosamente curate o archivi di stato, il modo in cui archiviamo e ciò che archiviamo sono aspetti inevitabili che definiscono i nostri ricordi.
Il Laboratorio studia il potere di agenzia tenuto dai designers e dagli artisti per creare nuovi strumenti, modi di pensare e narrazioni visive o performative che possono riattivare i nostri ricordi e, di conseguenza, avviare pluralità futuristiche. Tuttavia, la complessità delle sfide globali sopra descritte, richiede uno sforzo di ricerca congiunto nei settori delle arti, delle scienze umane, della filosofia e della tecnologia.
Il programma consiste in tre percorsi tematici interconnessi:
1 – Cambiamento della natura, del significato e della pratica degli archivi nell’era digitale. L’archivio contemporaneo come un’autorità che narra memorie collettive rispetto a un territorio per creare memorie soggettive e pluralità futuristiche.
2 – Strategie visuali in documenti audiovisivi: la costruzione codificata di eventi o fatti. Che ruolo gioca la fiction verso la cronaca di notizie fattuali? La costruzione di un’audience pubblica nella storia della trasmissione: convenzioni o prove contraddittorie che propongono un’audience alternativa o una storia alternativa degli stessi eventi.
3 – Natura algoritmica degli archivi dati contemporanei: dimensione curatoriale degli algoritmi per analizzare, cercare e distribuire il contenuto; influenza dei meccanismi di apprendimento del computer sulla progettazione di algoritmi di archiviazione. Il processo di archiviazione e l’infrastruttura di archiviazione: cattivo uso e interruzione di sistemi che predeterminano la direzione solita di visualizzazione e navigazione.
L’Open Set Lab continua il dialogo culturale internazionale iniziato nel 2015 nei Paesi Bassi e in Corea del Sud. Promosso da Het Pauwhof Fonds. In collaborazione con l’Istituto dei Paesi Bassi per il Suono e la Visione, AKV | Istituto St.Joost Master e Master in Curatore e Critico di Design, Accademia di Design di Eindhoven.
Open Set è una piattaforma di formazione indipendente che promuove la rilevanza sociale del design e della cultura visuale. Progettati per arricchire una pratica di studio attivo o formazione in corso, i nostri programmi sono rivolti a makers e pensatori che ricercano una comprensione più profonda dei discorsi emergenti e a quelli che vogliono portare il loro lavoro verso nuove, inaspettate direzioni.