Nam June Paik Art Center - Yongin
22 / 03 / 2018 – 24 / 06 / 2018

Nel quadro del rapido sviluppo degli ambienti digitali connessi, siamo osservatori attivi che subiscono e allo stesso tempo contribuiscono a cambiamenti sociali e politici che potrebbero essere imprevisti. Alcuni di questi sono scatenati dal flusso emotivo che ci fa avvertire dolore per le sofferenze altrui, rabbia nei confronti dell’ingiustizia e della violenza sociale e che, infine, ci fa agire collettivamente.

Tutto ciò deriva principalmente dal fatto che i social media fanno sempre più parte della vita di tutti i giorni, e che la sfera del dibattito pubblico connette l’online e l’offline, dando nuova forma alle emozioni sociali e permettendo alle percezioni sensoriali di seguire un nuovo corso.

Common Front, Affectively mostra diversi punti di vista dell’arte contemporanea sulla diffusione delle emozioni e delle sensazioni. Tredici artisti e collettivi che lavorano nell’ambito del video, dell’installazione, del suono, della performance e del design catturano la nascita e il trasferimento degli affetti. Le loro opere d’arte pongono quesiti sui diversi modi in cui gli individui traspongono i propri sentimenti nei valori comuni, dal momento che le persone non emergono solo nei dibattiti pubblici, ma li costruiscono anche dentro loro stesse.

Queste opere si rivolgono ad un mondo trasformato a livello emotivo dalle tecnologie ed esplorano i modi in cui queste ultime influenzano la mente nella risposta a problematiche sociali e nella riconsiderazione delle relazioni con noi stessi e con gli altri.

Le opere in mostra sembrano comunicarci che, malgrado la nostra mente sia vulnerabile, precaria e debole, forse potremmo essere in grado di generare una sorta di movimento ondulante e misto sussurrando ciò che pensiamo, anche se all’inizio sembra indecifrabile e incomprensibile.

In Common Front, Affectively, le relazioni tra l’individuo e la collettività in materia di connettività e isolamento, tra gli affetti manifestati e controllati, emergono sulle onde di una moltitudine di voci. Ogni volta che queste onde si infrangono, realtà non ancora esistenti vengono rievocate da un fronte comune, costruito a livello affettivo tra i visitatori e accumulato accanto a loro.

Artisti in mostra: Hyewon Kwon, Daum Kim, Ragnar Kjartansson/The National, Rosalind Nashashibi, Bojan Djordjev (con Katarina Popović e Siniša Ilić), Cécil B. Evans, Ed Atkins, Ignas Krunglevičius, Yunjung Lee, Everyday Practice, Femke Herregraven, Yang Ah Ham, Minki Hong

Organizzata e ospitata dal Nam June Paik Art Center e dalla Gyeonggi Cultural Foundation e curata da Hyunjeung Kim e Seong Eun Kim. Dei talk sono previsti in programma tra aprile e giugno.


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