Nella mostra Writing the History of the Future: le Opere d’Autore della Singualr ZKM Media Art Collection presso il Gwangju Museum of Art a Gwangju, Corea, il ZKM (Zentrum für Kunst und Medientechonolgie) presenta opere chiave provenienti dalla sua raccolta di media art, una delle più grandi al mondo nel suo genere. La presentazione delle opere è basata su un nuovo modello storico-mediatico: anziché una genealogia e storia degli stili, lo sviluppo dell’arte a partire dagli anni ’60 viene raccontato attraverso un nuovo modello come migrazione dei media sulla base dei cambiamenti nei technical media e dei cambiamenti estetici e sociali correlati.
La media art, intesa come una forma d’arte che si avvale di dispositivi tecnici per la produzione, la distribuzione e la raccolta delle opere d’arte, è strettamente legata alla storia della tecnologia. Nel XX secolo i techincal media hanno trasformato radicalmente l’immagine. La fotografia ha segnato l’inizio della produzione di immagini basata su apparecchi, telegrafare elettricamente la loro distribuzione via etere e riprendere la loro ricezione attraverso apparecchiature tecniche. Mediante le tecnologie meccaniche, elettriche, elettroniche e digitali, l’arte del XX secolo si è espansa dalla tela agli schermi, dalle pagine di libri ai siti web, dalla contemplazione d’un singolo ai metodi di comunicazione globale. Fotografia, film, fotografia, radio, televisione, video, computer e Internet hanno ridefinito i rapporti tra l’artista, l’opera e lo spettatore, così come le nostre nozioni delle leggi della creatività.
Con la rivoluzione industriale e la venuta delle macchine nel mondo delle arti, l’attenzione si è spostata dallo spazio al tempo e al movimento: oltre ai formati di dipinti e sculture basati sullo spazio, sono emerse anche immagini animate basate sul tempo (inteso come il movimento illusorio della cinematografica) e oggetti (il vero movimento della cinetica). Elementi delle arti performative basate sul tempo della musica e del teatro sono state incorporate nelle arti visive (quali l’arte sonora, le performances e gli avvenimenti). La video art e le installazioni interattive basate su computer esortano il pubblico a vivere l’opera d’arte diventandone parte integrante. Questo sviluppo ha portato dalle immagini in movimento agli spettatori in movimento, alla partecipazione e all’interazione.
La mostra riunisce circa 90 opere in sei sezioni che rivelano la trasformazione della ritrattistica, la rappresentazione del corpo, del paesaggio e dell’architettura da parte dei media, nonché il cambiamento nella nostra concezione di creatività umana e della macchina: mediante le opere di grafica e fotografia, film e video, con installazioni informatiche interattive, fino ad opere digitali realizzate con l’ausilio di tecniche di intelligenza artificiale.
Il titolo della mostra Writing the History of the Future ci ricorda che più e più volte gli artisti hanno anticipato pratiche estetiche, mediatiche e sociali – questi artisti scrivono la storia del futuro.
Dal 23 febbraio 2019 al 9 gennaio 2022, Writing the History of the Future è stata esposta per la prima volta allo ZKM, basato su un concetto di Peter Weibel e Margit Rosen. La mostra adattata Writing the History of the Future: le Opere d’Autore della Singualr ZKM Media Art Collection a Gwangju è stata prodotta congiuntamente dalla GMA e dalla ZKM nell’ambito della rete delle città creative dell’UNESCO nel campo dei media art.