Al centro dell’IMPAKT Festival 2022 trova spazio una proposta: la tecnologia più deludente di tutte è quella che funziona.
Non c’è dubbio che la tecnologia generi insoddisfazione quando non funziona – quando non soddisfa le aspettative, provoca effetti collaterali imprevisti o si guasta. Dal 2 al 6 novembre 2022, l’IMPAKT Festival invita il pubblico a salire su un treno di pensieri che va esattamente nella direzione opposta. Non sarà mica che la tecnologia si riveli nel modo più insoddisfacente proprio quando funziona bene o quando supera le aspettative?
La tecnologia di immagine potenziata sfruttando gli algoritmi rende sempre più difficile distinguere le notizie dalla propaganda, il riconoscimento facciale dalla profilazione razziale. Nuovi modelli di co-working e co-living che sottolineano l’importanza della casa, della famiglia e della collettività tengono l’individuo impegnato in una prigione di produttività creativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Pensavate che la tecnologia non potesse deludervi più di quando si è bloccata, schiantata, bruciata causando una morte imprevedibile? Potrebbe esserci molto altro in serbo per voi. E se la tecnologia più insoddisfacente di tutte fosse quella che funziona?
Il modo più comune di vedere la tecnologia è da una prospettiva umanistica che la considera un insieme di strumenti che rispondono a desideri pregressi nella cultura umana da cui questi strumenti hanno preso vita. The Curse of Smooth Operations parte da una congettura che inverte questo ordine: la tecnologia diventa una forza che ci controlla e non viceversa. Da questa ottica alternativa, soddisfazione e insoddisfazione non riguardano i desideri appartenenti ai singoli esseri umani, liberi di scegliere cosa desiderare. Al contrario, tali desideri sono essi stessi fortemente tecnologici e formano una rete con altre macchine che costituiscono il sistema tecnologico complessivo di una cultura. L’obiettivo, in questo caso, è costringere la visione umanistica comune a confrontarsi con questa visione alternativa sulla tecnologia e permettere al loro antagonismo di agire come il carburante che guida il tema del festival.
Con The Curse of Smooth Operations i curatori Erik Bünger e Florian Wüst pongono in risalto la funzione piuttosto che l’anomalia, e si allontanano dalla feticizzazione dell’errore tipica dell’arte mediatica. Quando gli artisti cercano nuovi modi per minare il sistema tecnocratico predominante, spesso sono impegnati a esporre e sfruttare le crepe minuscole nel sistema. L’IMPAKT Festival 2022 è diametralmente opposto a tale feticizzazione. Non si tratta della bellezza dell’errore, ma dell’orrore per le cose che funzionano perfettamente.
L’idea che la tecnologia possa offrire la massima soddisfazione e allo stesso tempo raggiungere il massimo dell’insoddisfazione è sconcertante e paradossale. Poiché l’arte è in grado di affrontare la contraddizione in modo straordinario, The Curse of Smooth Operations colloca l’arte al centro della scena in un programma di due mostre, proiezioni di film, conferenze, dibattiti ed esibizioni.