Il Museo Brandhorst presenta Future Bodies from a Recent Past-Sculpture, Technology, and the Body from the 1950s, un progetto di ricerca e di esposizione su larga scala che indaga l’impatto prodotto sul medium della scultura dagli sviluppi tecnologici e dal cambiamento delle nozioni del corpo.
Il corpo umano è permeato e modellato da influenze esterne. L’impatto fondamentale che la rapida tecnologizzazione del nostro ambiente di vita ha (e continuerà ad avere) sul nostro corpo è tanto evidente quanto imprevedibile. Fin dall’industrializzazione, il progresso tecnologico è stato associato alle promesse di modernizzazione e libertà e, allo stesso tempo, è stato citato come la causa dell’alienazione dell’uomo dalla sua “natura”. Questo vale anche e soprattutto per il passaggio dalla “meccanica” all'”era dell’informazione”, che si è manifestato con sempre maggiore velocità e su larga scala negli anni Cinquanta. La messa in rete di corpi con dispositivi tecnologici, ma anche potenziamenti o estensioni del corpo e della mente, è diventata da tempo realtà. Essi rappresentano tanto le ridefinizioni fondamentali dell’uomo quanto le visioni apocalittiche del suo superamento definitivo.
La tecnologia permea il corpo, il corpo permea la tecnologia. Ciò che è immediatamente evidente per l’arte contemporanea, e soprattutto per le pratiche post-digitali con i loro avatar rimaterializzati e corpi tecno, può essere fatto risalire agli inizi della modernità come storia dell’arte e soprattutto della scultura, fino ad allora poco notata. Questa storia della scultura è una storia di ibridazione e di smantellamento della sua pretesa autonomia, che inizia ben prima della narrazione storicizzata della dissoluzione del medium negli anni Sessanta e continua in forme scultoree fino ai giorni nostri. Durante il processo, la resilienza delle categorie scultoree – spazialità, plasticità, movimento/animazione e forma/materialità, ma anche le sue forme intrinseche di corporeità – sono al centro della riflessione.
Durante i tre giorni del simposio internazionale, i principali teorici esploreranno le linee di riferimento tra tecnologia, corpo e scultura dalla prospettiva della storia dell’arte, della filosofia, dei media e degli studi letterari, della sociologia e della storia della scienza. Con contributi sulle singole posizioni artistiche e su specifici complessi tematici, come l’influenza sulla scultura dell’evoluzione delle tecnologie di produzione, dei materiali e dei concetti del corpo, ma anche considerazioni interdisciplinari sulle relazioni corpo-tecnologia, verrà delineata una storia multiprospettica della scultura contemporanea.
Per ulteriori informazioni e il programma: https://www.museum-brandhorst.de/en/future-bodies-symposium/