Il Sørlandets Kunstmuseum è orgoglioso di presentare due opere della famosa artista svizzera Pipilotti Rist, pioniera della video arte e acclamata a livello internazionale per le sue installazioni del tutto innovative. La sua arte è stata descritta come giocosa, psichedelica e sensuale, dove immagini, musica e testo si uniscono per creare esperienze assolutamente ipnotizzanti.
Il suo vero nome è Elisabeth Charlotte Rist. L’artista però si è creata una nuova identità assumendo il nome di “Pipilotti” preso in prestito dal personaggio di Pippi Calzelunghe, la protagonista della famosa collana di libri per bambini della scrittrice svedese Astrid Lindgren. Pippi è un personaggio fuori dall’ordinario: una bambina avventuriera che vive senza regole.
È estremamente indipendente, ha una fervida immaginazione e un approccio unico verso ciò che la circonda. Nelle opere della Rist è possibile ritrovare dei parallelismi con Pippi Calzelunghe, perché gli oggetti e gli eventi più comuni sono pervasi da un senso di meraviglia e l’esplorazione di ciò che ci circonda è allo stesso tempo stravagante e fantasiosa. E, proprio come Pippi, anche la Rist si rivolge al tema della donna in un modo non convenzionale.
La Rist ha cominciato a lavorare con la video arte alla fine degli anni ’80, ottenendo vari riconoscimenti grazie a opere che si ispiravano a video musicali, pubblicità e trailer. Ne è un esempio I’m Not The Girl Who Misses Much (1982), esposto presso la mostra estiva del Sørlandets Kunstmuseum. Si tratta del suo primo video celebre, girato quanto era ancora una studentessa, qui l’artista indossa un abito nero scollato e balla in modo maniacale.
Le immagini sono sfocate, logore e granulose, quasi come se si stesse guardando attraverso un vetro smerigliato. L’artista canta senza sosta le parole leggermente modificate del primo verso di una canzone dei Beatles “Happines is a Warm Gun”. Le parole sono accelerate o rallentate, restituendo così l’impressione di una cassetta riavvolta a diverse velocità. Per la creazione dell’opera, la Rist prende in prestito il formato video dalla cultura popolare, ma ne rifugge le convenzioni narrative e spettatoriali, soprattutto nel modo di presentare il tema della donna.
Il successo internazionale della Rist è giunto durante gli anni ’90. Le sue opere sono state esposte all’interno del Padiglione della Svizzera alla Biennale di San Paolo del 1994 e ha ricevuto il Premio 2000 alla Biennale di Venezia del 1997. In quello stesso periodo ha cominciato a lavorare a installazioni video spettacolari. Nell’opera Sip My Ocean (1996), che dà il titolo alla mostra, presenta un video proiettato in un doppio riflesso su delle pareti adiacenti, offrendo così la vista caleidoscopica di un idilliaco paradiso subacqueo. La camera conduce in un viaggio lento e offre immagini surreali. Oggetti in origine appartenenti alla vita sulla terra sprofondano lentamente sul fondale marino, mentre a tratti compare il primo piano di una donna in bikini che nuota tra i flutti. L’immobilità al di sotto della superficie dell’acqua è infranta dall’uso di colori intensi e dalla presenza di una colonna sonora. La Rist si esibisce in una cover di Wicked Game, la nota ballata di Chris Isaak, mormorando e urlando le parole; sfidando così gli aspetti voyeristici e femminili del video.
Pipilotti Rist è nata nel 1962 a Grabs, in Svizzera. Attualmente vive e lavora a Zurigo. Ha studiato grafica pubblicitaria, illustrazione e fotografia presso la Hochschule für Angewandte Kunst (Università delle Arti Applicate) di Vienna (1982 – 86), e video presso la Schule Für Gestaltung (Scuola di Design) di Basilea. Nel 2005 la Rist ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia. Inoltre, ha tenuto mostre individuali in molti musei importanti, quali il Centro Pompidou di Parigi, la Hayward Gallery di Londra e il Museum of Modern Art di New York. Attualmente sta tenendo una mostra presso la Kunsthaus di Zurigo, che durerà fino all’8 Maggio 2016.